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Abi e Bce bocciano tassa extra profitti, Bper e Mps in prima fila

L'associazione bancaria italiana parla di incostituzionalità del provvedimento. Per Francoforte la tassa danneggia la fiducia e aumenta l'incertezza

di Chiara Di Cristofaro

L'associazione bancaria italiana parla di incostituzionalità del provvedimento. Per Francoforte la tassa danneggia la fiducia e aumenta l'incertezza

Il direttore generale dell'Abi Giovanni Sabatini ANSA/GIUSEPPE LAMI

3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Banche sotto la lente a Piazza Affari, all'indomani dell'audizione dell'Abi in commissione parlamentare al Senato sulla tassa extra profitti, in cui l'associazione bancaria ha avanzato l'ipotesi di incostituzionalità per il provvedimento e con la Bce che ha bocciato ufficialmente la tassa. In una seduta debole per il listino (iFtse Mib), vanno bene soprattutto Banca Mps e Banca Pop Er tengono gli altri istituti di credito. Debole Mediobanca mentre dalle indiscrezioni pare che non ci sia nessun accordo sul nome del presidente (secondo Il Sole 24 ore Delfin avrebbe respinto l`idea di una lista unica proposta dal cda e la candidatura di Renato Pagliaro alla presidenza del consiglio di amministrazione).

Bce: tassa danneggia fiducia e aumenta incertezza

«L’imposta straordinaria può rendere più costoso per le banche attrarre nuovo capitale azionario e finanziamento all’ingrosso, in quanto gli investitori nazionali ed esteri potrebbero avere meno interesse a investire in enti creditizi italiani che hanno prospettive più incerte». E' quanto si legge nel parere sulla tassa sugli extraprofitti della banche pubblicato oggi dalla Bce e che reca la firma della presidente Christine Lagarde. «Inoltre - prosegue il documento - l’introduzione di una imposta retroattiva ad hoc aumenta indebitamente l’incertezza sul quadro fiscale,danneggiando la fiducia degli investitori e influenzando potenzialmente anche il costo del finanziamento per le società non finanziarie. Inoltre, la sua natura retroattiva può alimentare la percezione di un quadro fiscale incerto e dar luogo a un ampio contenzioso, creando problemi di incertezza giuridica».

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Per l'Abi la tassa è incostituzionale

Secondo gli analisti di Intermonte «le critiche dell'Associazione bancaria italiana sono dure ma appaiono ragionevoli. L’imposta sulle entrate straordinarie - dicono gli analisti - appare “non ragionevole” alla luce della semplice definizione di imponibile per il calcolo dell’extraprofitto, potrebbe alterare la concorrenza tra le banche e potrebbe non essere conforme alla Costituzione italiana e alla legge fiscale, per non parlare delle critiche, sotto molteplici profili, della Bce». Secondo l'Abi, riassume Intermonte, l'imposta dovrebbe essere resa deducibile (Ires/Irap) e i titoli di Stato dovrebbero essere esclusi dal calcolo del cap allo 0,1%. Inoltre, con questo provvedimento, le banche italiane sarebbero penalizzate rispetto alle loro controparti dell’Ue. L'imposta straordinaria, inoltre secondo l'Abi, solleva dubbi sulla sua compatibilità con la Costituzione italiana (articoli 3, 42 e 53) in quanto irragionevole «per sé». I criteri per l'identificazione dei soggetti passivi, infatti, non sono equi e penalizzano le banche poiché gli extra-profitti tassabili vengono calcolati sull’intero margine di interesse, senza verifica concreta sulla sua correlazione con gli asseriti “extra” profitti derivanti dall’andamento dei tassi di interesse e del costo del credito. Inoltre, la definizione di extra-profitti appare senza senso visto che le banche applicano tassi di mercato in un panorama molto competitivo lontane da posizioni mono/oligopolistiche. Anche gli analisti di Equita tornano sul tema: «Stimiamo che in caso fosse approvata la deducibilità della tassa, l`impatto sul settore bancario italiano sarebbe pari a circa 1,5 miliardi rispetto ai circa 2 miliardi attuali», dicono.

Partnership nell'immobiliare per Intesa Sanpaolo e Bper

Infine, sempre sul fronte bancario, ieri in serata è stato annunciato un accordo nel settore immobiliare tra Intesa Sanpaolo, Homepal e Bper Banca per creare un operatore immobiliare che avrà l’obiettivo di valorizzare e sviluppare le attività nel real estate. L’investimento iniziale di Intesa Sanpaolo e Bper Banca sarà pari a 15 milioni di euro, per potenziare servizi e comunicazione. Intesa Sanpaolo avrà il 49% della nuova società, il 34% sarà detenuto dagli attuali soci di Homepal, il 17% da Bper.

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