CREATO PER CERSAIE

Abitare: inflazione, tassi e sostenibilità influenzano le scelte dei consumatori

4' di lettura

Tra giugno e settembre 2023 la Banca Centrale Europea ha deciso di alzare i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale, portando quello principale al 4,5%. Le aspettative di inflazione rimangono elevate e l'Istituto di Francoforte agisce di conseguenza, per rispettare il mandato della stabilità dei prezzi, che dovrebbero crescere ad un tasso del 2% annuo.
Aumento del costo dei beni e politica monetaria hanno un impatto diretto sulle decisioni di acquisto e investimento dei cittadini europei, che dopo anni di carovita a livelli minimi e di opportunità di finanziamento a tassi bassissimi, si trovano davanti un nuovo scenario. Inatteso, imprevisto e oltretutto incerto. Ma certamente più “normale”, se visto con un'ottica di lungo periodo.

Ed ovviamente il bene più esposto all'andamento di questi fattori economici è quello immobiliare. Quanto costerà dunque nel prossimo futuro costruire o ristrutturare? Per tenere i conti familiari in ordine, ma nemmeno farsi scoraggiare da uno scenario di normalità, è importante per il consumatore acquisire consapevolezza sulle scelte economiche. Insomma, si impone un ripasso delle regole basilari dell'educazione finanziaria.

Accanto all'andamento dei tassi di interesse vi sono tuttavia almeno altre due macro-dimensioni da considerare. La prima è la “questione demografica” che riguarda più un trend globale di lungo periodo, con la pressione sui sistemi urbani e sugli stili di vita e bisogni delle generazioni. La seconda, invece, molto più urgente e in cima all'agenda dei governi, delle imprese e delle famiglie, è la sostenibilità ambientale.

Quest'ultima impone sempre di più ad ogni soggetto economico una capacità di innovazione, per ridurre concretamente l'impronta ecologica di ogni settore, incluso quello dell'abitare. Per quest'ultimo devono essere sostenibili sia la capacità produttiva della filiera, sia le soluzioni proposte e i prodotti utilizzati. Il tutto in vista di una migliore efficienza energetica dal miglioramento delle tecnologie e dei materiali disponibili.

Le normative ci sono, ma gli operatori sani non si limitano solamente a rispettarle: vanno addirittura oltre. Facciamo un esempio: esistono dei limiti di legge entro cui alcune materie prime possono essere usate, a seconda delle emissioni che emettono. Una di queste è il fluoro; ebbene il comparto della ceramica italiano è ampiamente al di sotto dei limiti consentiti perché ha investito in soluzioni alternative per riuscire a sostituirlo con altri prodotti a minore impatto ambientale.

Qualche numero complessivo del fenomeno: nel 2022 il settore della ceramica e arredobagno ha investito in innovazione 440 milioni di euro rispetto ai 7,2 miliardi di fatturato per il settore piastrelle (globale di settore di 8,7 miliardi), che significa investimenti pari al 6% del giro d'affari, a loro volta cresciuti del 25,6% rispetto all'anno precedente. Nel 2021, in piena pandemia, la percentuale di fatturato destinato all'innovazione era comunque costantemente rimasta superiore al 5%: un segno evidente di fiducia e di volontà di crescere anche nelle avversità.

E il mercato, fortunatamente, risponde: dei 7,2 miliardi di ricavi del settore piastrelle (+16,5% sul 2021), ben 6 miliardi provengono dall'export in tutto il mondo, che rendono il nostro paese un nodo importantissimo del settore globale, grazie anche all'appeal, ancora forte, del “Made in Italy”.

Sono i dati presentati da Confindustria Ceramica per l'anno 2022 relative alle imprese attive nella produzione di piastrelle e lastre, ceramica sanitaria, porcellana e stoviglieria, materiali refrattari, ceramica tecnica e laterizi. Numeri che sono il risultato di crescita sia sui segmenti tradizionali che su quelli specializzati. Facciamo un esempio: Il comparto della cantieristica navale e dei grandi transatlantici, ad esempio, investe sempre di più sulla ceramica perché questo materiale non si deteriora a contatto con la salsedine come invece accade ad altri prodotti. Una lastra di ceramica può dunque essere più sottile rispetto a quelle di altri materiali, che significa un peso relativamente ridotto e un minore uso di materie prime ed energia per la produzione: con tutto ciò che comporta sia nel consumo di carburante durante il trasporto che di economia circolare.

Appuntamento al Cersaie
Rialzo dei tassi di interesse, demografia urbana e sostenibilità: all'intersezione di questi tre macro scenari dunque si gioca il futuro dell'architettura e del costruire, e l'appuntamento principe dove si affrontano questi temi a livello europeo è Cersaie 2023, il Salone Internazionale della Ceramica per l'architettura e dell'Arredobagno, che si terrà a Bologna dal 25 al 29 settembre.
Cersaie è la fiera più grande al mondo per questi settori – 630 espositori, 92.000 presenze nel 2022 -, dove gli espositori incontrano distributori, imprese di costruzione, sviluppatori immobiliari. Gli eventi di Cersaie – mostre, workshop, conferenze - sono rivolti a tutti gli operatori di mercato, compresi i consumatori finali che stanno pensando di ristrutturare e vogliono farlo con cognizione di causa, e trattano temi dell'architettura, del design e dell'urbanistica.
Ci sarà la possibilità di confrontarsi sulle tendenze architettoniche e di design in corso e di scoprire e toccare con mano direttamente dalle aziende presenti i nuovi prodotti più sostenibili per la propria idea di ristrutturazione.

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