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Abn Amro svetta ad Amsterdam, nel secondo trimestre tornano utile e cedola

L'istituto ha annunciato il ritorno all'abituale politica di pay-out. Nel semestre utile da 339 milioni contro il rosso da 400 milioni nello stesso periodo del 2020

di Giuliana Licini

(REUTERS)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Abn Amro svetta alla Borsa di Amsterdam dopo avere annunciato conti trimestrali nuovamente in utile e la ripresa del pagamento del dividendo, con il ritorno all’abituale politica di pay-out. L'istituto ha segnato un utile netto di 393 milioni di euro nel secondo trimestre del 2021, dopo le perdite per 5 milioni nello stesso periodo dello scorso anno e per 54 milioni nel primo trimestre, grazie al rilascio di accantonamenti effettuati lo scorso anno a fronte della crisi del Covid-19. I primi sei mesi dell’anno si sono conclusi con un risultato positivo per 339 milioni contro un rosso di 400 milioni nella prima metà del 2020. Nel secondo trimestre sono stati rilasciati 79 milioni di accantonamenti per svalutazioni di riflesso al miglioramento del quadro macro-economico e mentre va avanti la liquidazione del portafoglio Cib non strategico, ha spiegato la banca. Nel primo trimestre sono stati rilasciati 77 milioni, mentre lo scorso anno erano stati accantonamenti 703 milioni e nell’insieme nei primi sei mesi sono stati rilasciati 156 milioni contro un onere di 1,8 miliardi nella prima metà del 2020. Il risultato operativo del trimestre è per altro diminuito del 36% su base annua a 504 milioni, a causa di una riduzione del 13% dei ricavi operativi a 1,7 miliardi e di un aumento del 2% delle spese operative a 1,2 miliardi, ma è migliore dei 4 milioni del primo trimestre. Nel semestre risulta però in netto calo a 508 milioni da 1,41 miliardi lo scorso anno.

Sottolineando la solidità patrimoniale che vede l’indice Cet 1 Basilea 3 al 18,3% e «a circa il 16%» su Basilea 4, Abn intende pagare in ottobre il dividendo finale del 2019 di 0,68 euro per azione e riprendere la sua politica di distribuzione del 50% dell’utile netto. Il gruppo – ha inoltre sottolineato il ceo Robert Swaak – continuerà a concentrarsi sulla riduzione dei costi per raggiungere 700 milioni di risparmi entro il 2024 e prevede che il costo del rischio nel 2021 sia «decisamente inferiore alla guidance nell’arco del ciclo di 25-30 punti base».

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