Abruzzo, economia in crescita ma resta il nodo della ferrovia Roma-Pescara
L’Abruzzo è una «regione che si sviluppa più lentamente rispetto alla media italiana e con un tessuto imprenditoriale fatto da aziende con dimensione assai ridotta, che resta ancora una criticità». A, dirlo, durante l’assemblea è il presidente di Confindustria Chieti Pescara e degli industriali della regione, Silvano Pagliuca
di Michele Romano
2' di lettura
Prima regione del Mezzogiorno per Pil pro-capite (24.400 euro), con un trend ventennale crescente, con 17.300 posti di lavoro in più (erano 499.600 a marzo scorso, +3,5% rispetto all'anno precedente) e 5mila disoccupati in meno nell'ultimo anno (sono 44.400, con un tasso all'8,2% lontano dal 15,3% del Mezzogiorno), ma anche quella che ha fatto comunque registrare la più pesante flessione percentuale della forza lavoro dalla pandemia a oggi (-24mila addetti), con i lavoratori autonomi diminuiti dell'1,5%, con maggiore mortalità delle ditte individuali e 14 mila inattivi in più nell'ultimo anno.
Quanto all'export, si confermano i settori eccellenti come farmaceutico (+62,1%), alimentari e bevande (+25,7%) e tessile abbigliamento (+17,8%), ma i fatturati sull'estero sono scesi passando da un'incidenza del 51,7% nel 2019 al 32,7%, anche se fortemente condizionati dal calo registrato nel settore dei trasporti.
È la fotografia dell'Abruzzo disegnata dal presidente di Confindustria Chieti Pescara e degli industriali della regione, Silvano Pagliuca. «Regione in transizione per l'Europa, che comunque si sviluppa più lentamente rispetto alla media italiana e con un tessuto imprenditoriale fatto da aziende con dimensione assai ridotta, che resta ancora una delle nostre criticità».
Oggi, inoltre, grazie ai risultati garantiti nel primo anno di attività della Zes (a gara tutte le opere Pnrr entro dicembre, ndr) e all'inserimento dell'Abruzzo nelle reti TEN-T per Pagliuca ci sono «strumenti potenti per intercettare anche la tendenza mondiale al reshoring, facendo diventare la regione un attrattore di investimenti». A patto che non ci siano ritardi sull'attuazione del Piano che «rischia di compromettere l'intera programmazione territoriale a sostegno del sistema produttivo» e in particolare sulla realizzazione delle infrastrutture prioritarie, a cominciare dal raddoppio dei 240 chilometri della linea ferroviaria Pescara-Roma.
Da qualche settimana, gli imprenditori abruzzesi hanno alzato la voce sull'annunciata riallocazione dei 600 milioni di euro dell'opera previsti nel Pnrr. Il pressing della Regione nei confronti di Rfi è forte, tanto che è stato annunciato, in occasione della convention sulla Zes, un vertice lunedì ad Avezzano al quale parteciperanno anche Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato di Rfi, e il commissario straordinario per l'intervento sulla linea, Vincenzo Macello.
«Riteniamo fondamentale che il Pnrr mantenga alta l'attenzione sui progetti strategici, evitando di distogliere risorse da questi a vantaggio di piccoli interventi ordinari», sottolinea Pagliuca, che è anche presidente di Confindustria Abruzzo e che, nel giorno dell'assemblea della territoriale di Chieti Pescara dedica una sottolineatura al progetto di Zes unica nel Mezzogiorno presentato a Bruxelles: «Mi auguro preveda semplificazione e non implichi complicazioni nella gestione. Attualmente abbiamo un commissario che segue attentamente la situazione in Abruzzo e si dedica esclusivamente alla nostra regione».
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