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Abu Dhabi Art focus sull’arte della regione con nuove sezioni curate

La fiera porta a 80 il numero delle gallerie grazie diverse new entry e tra queste diverse gallerie italiane. I cinque anni del Louvre emiratino e lo sviluppo degli altri musei

di Maria Adelaide Marchesoni

5' di lettura

Ad accogliere i visitatori della edizione della 14ª edizione di Abu Dhabi Art (dal 16 al 20 novembre presso Manarat Al Saadiyat) «Bodies in Alliance» una delle più famose luminarie di grandi dimensione dell'artista Marinella Senatore, installazione che fa parte di Artist Commissions in Historic Sites, un programma lanciato dalla fiera nel 2017 che invita artisti affermati a installare opere site-specific nei siti storici di Al Ain. L'installazioni luminosa di Senatore sarà in seguito installata al Qasr Al Hosn Abu Dhabi, l’edificio più antico della città, fino al 22 gennaio 2023. In fiera le opere dell’artista italiana sono esposte nello stand della galleria Mazzoleni che partecipa per la prima volta alla fiera emiratina. Il solo show presenta la serie più recente di collage intitolata «Make it Shine», 2022, una serie di dipinti e diverse sculture al neon inedite prodotte utilizzando una tecnologia priva di mercurio (prezzi a partire da 10mila a 55mila).

La fiera

Quest’anno Abu Dhabi Art presenta più di 80 gallerie provenienti da 28 paesi che rappresentano 300 artisti, attraverso oltre 900 opere d’arte. Dyala Nusseibeh, direttrice di Abu Dhabi Art, afferma che questo numero rappresenta un enorme balzo in avanti. <Quest’anno abbiamo ampliato enormemente la presenza, passando da un numero di gallerie che normalmente si aggira intorno alle 50, che è molto piccolo in termini di fiera globale, a 80 gallerie, il che è un salto incredibile, numero massimo al quale aspiriamo in quanto non vogliamo perdere la nostra identità di fiera boutique> conclude Nusseibeh. L'aumento del numero di gallerie è stato determinato anche dall’ingresso di 33 nuovi operatori provenienti da Colombia, Francia, Tunisia, Italia, Nigeria, Corea del Sud, Italia, Marocco, Turchia, Emirati Arabi Uniti. Otto le gallerie italiane presenti da Continua a Giorgio Persano, Mazzoleni, Dep Art Gallery e Osart Gallery. E poi P420 da Bologna, LIS10 da Arezzo, fino a Galleria Giampaolo Abbondio, milanese ormai da oltre un anno approdato in Umbria, a Todi. Altra novità di questa edizione è l’ingresso gratuito a tutti i visitatori reso possibile grazie alla co-sponsorship di due società entrambe attive nel segmento del lusso: Charles Zuber, marchio svizzero di gioielli e orologi di alta gamma, e Mohamed Hilal Group, gruppo con sede a Dubai attivo dal 2001 nel segmento della profumeria e più recentemente nel Food & Beverage con oltre 120 negozi nei paesi del Golfo. L'ingresso gratuito: “vuole dare l’opportunità a un vasto pubblico di beneficiare della programmazione culturale che la fiera offre, pur mantenendo il nostro Dna commerciale come spazio per la vendita di opere d'arte” dichiara la direttrice della fiera.

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Le sezioni

La maggior presenza di gallerie è data anche dalle sezioni curate come Focus: New Tomorrow che raccoglie un gruppo di gallerie e artisti provenienti da Algeria, Tunisia e Marocco, curata dalla storica dell’arte e docente di filosofia Rachida Triki che ha riunito opere provenienti da tutta la regione, evento: <che non succedeva da molti anni e penso sia un’ottima opportunità quella di esporre artisti moderni e contemporanei> afferma Triki che prosegue dichiarando <che il significato di New Tomorrow va ricercato nel fatto che quando i tre paesi sono diventati indipendenti, i loro artisti locali hanno scelto di creare nuovi modi per distinguersi dall’orientalismo o dall’esotismo, e di costruire cose nuove per le loro nazioni>. Da Casablanca (Marocco) La Galerie 38 ha esposto accanto a Mohamed Hamidi – figura di spicco dell’epoca post-coloniale marocchina e tra i protagonisti della Scuola di Casablanca nota per aver proposto uno dei modelli estetici più compiuti dell’epoca post-coloniale e per aver definito una nuova estetica basata su un repertorio ancestrale di forme proprie del patrimonio marocchino (l’acrilico su tela «Sans Titre», 2015 era in vendita a 43mila Us$) –, vi sono le tele dai disegni geometrici e colori di Ghizlane Agzenaï (prezzi da 15 mila Us$). Dall'Algeria, Civ-Œil Gallery espone artisti algerini di fama come Adlane DJeffal (i suoi dipinti partono da 15mila US$), ma nello stand colpisce l'opera di Sadek Rahim, un tappeto appeso alla parete con un insieme di pieghe che conferiscono una forma scultorea (l'opera «Made in USSR», 2019 è in vendita a 45mila Us$). Per l'artista l’uso del tappeto come mezzo visivo è un modo per “sconfiggere il mito del tappeto volante come metafora del fallimento del mito dell’Eldorado”. La riappropriazione dell’oggetto colorato lavorato riecheggia lo sguardo critico dell’artista verso la politica economica perseguita nel paese per diversi decenni. Dalla Tunisia, Selma Feriani espone un'opera tessile di Amina Saoudi Aït Khay, Tamazgha, 2003 (prezzi da 30mila Us$), mentre Le Violon Blue Gallery ha portato le opere di diversi artisti con prezzi che oscillavano da 21mila Us$ (per «Love Conection», 2021 scultura in marmo nero dell'artista Salwa Zeidan) fino 150mila Us$ per un olio su tela di Abdallah Benanteur, tra i fondatori della pittura moderna algerina.

My Life in the Metaverse, sezione curata da Dr. Omar Kholeif con la mostra «Gateway» fino al 22 gennaio 2023, ha voluto abbracciare una varietà di media, tra cui scultura, pittura, fotografia, installazione, video e Nft. Nella rassegna sono presenti opere di artisti di fama internazionale, molti dei quali presenteranno nuove commissioni, oltre a quelli che non hanno mai esposto negli Emirati Arabi Uniti, tra cui Sophia Al Maria, Cory Arcangel, Cream Projects, Simon Denny, Celia Hempton, Paul Heyer, Haroon Mirza, Farhad Moshiri, Trevor Paglen, Nam June Paik, Heather Phillipson e Andy Warhol.
Infine la sezione Beyond: Emerging Artists ha mostrato le opere di tre artisti emiratini emergenti Majd Alloush, Sarah Al Mehairi e Mohamed Khalid. Ogni artista ha portato la sua prospettiva per esplorare i concetti di confini, territori antropizzati e cartografia geografica.

Michelangelo Pistoletto al Louvre di Abu Dhabi

Nelle sale del Louvre di Abu Dhabi sono esposti fino al febbraio 2023 12 quadri specchianti della serie «Mirror Paintings» di Pistoletto. La decisione di effettuare questa esposizione al Louvre emiratino ha preso avvio in occasione dell'esposizione al Louvre di Parigi nel 2013 “Year 1, Paradise on Earth - Anno 1, Paradiso sulla Terra” quando l’artista italiano ha effettuato una serie di immagini che sono diventate le opere oggi in mostra ad Abu Dhabi. <Con questi quadri specchianti ho voluto portare qui ad Abu Dhabi la memoria - racconta l'artista -, le immagini fissano un momento che diventano memoria. Avevo fotografato già nel 2013 i turisti mescolati con le opere classiche del museo, ora queste opere sono qui, e nel gioco tra finzione e realtà tutto ritorna nella sua essenza metafisica> conclude Pistoletto, presente anche in fiera da Galleria Continua, che ha organizzato l'esposizione al museo, con prezzi a partire da 580mila euro.

Pistoletto davanti ad un suo Specchio al Louvre Abu Dhabi

Il Louvre Abu Dhabi

Il museo celebra il suo quinto anniversario dall'apertura e dal Louvre di Parigi arriva in prestito uno dei dipinti più famosi di Leonardo da Vinci, «San Giovanni Battista», che rimarrà ad Abu Dhabi per i prossimi due anni. La liaison con la Francia prosegue con l'ampliamento dell’Accordo intergovernativo che estende la licenza del marchio “Louvre” per un periodo di dieci anni, fino al 2047, invece del 2037, data nel precedente accordo concluso nel 2007 per 30 anni. Nei suoi primi cinque anni il museo ha avuto un'affluenza di 3,2 milioni di visitatori di cui il 57% internazionali. Ma il Louvre non sarà più l'unico museo in quanto la trasformazione del distretto culturale di Abu Dhabi continua. Lo Zayed National Museum sta prendendo forma, l'edificio è ben visibile con le sue tre “ali” che simboleggiano il falco, emblema nazionale degli Emirati, mentre iniziano a vedersi i cantieri del Guggenheim Abu Dhabi, che dovrebbe aprire nel 2026, e il Natural History Museum.

San Giovanni Battista di Leonardo al Louvre

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