«Acciaio e meccatronica hanno fame di specialisti formati sul campo»
Micaela Di Giusto. Responsabile gestione e sviluppo Hr del Gruppo Pittini (Udine)
di Claudio Tucci
3' di lettura
«Siamo un’azienda che produce acciai lunghi per edilizia e industria meccanica, con 1.800 collaboratori e 18 strutture produttive tra Italia ed estero. Grazie al 4.0, spinta all’export, internazionalizzazione e ripartenza dopo i mesi duri di emergenza sanitaria, l’intero settore siderurgico e della metalmeccanica in generale è in radicale trasformazione. C’è bisogno di figure tecniche e di tanta formazione per tutti i nostri colleghi - racconta Micaela Di Giusto, responsabile gestione e sviluppo risorse umane del Gruppo Pittini, casa madre a Osoppo (Udine), 3 milioni di tonnellate di acciaio prodotto annualmente -. Sosteniamo l’Its Malignani dalla sua fondazione: unico Its meccatronico in Friuli Venezia Giulia e preziosa fucina di talenti. Nel ruolo di soci fondatori siamo coinvolti già dalla fase di progettazione dei piani formativi e partecipiamo attivamente alla selezione dei futuri studenti. Qualità didattica e ricerca dell’eccellenza contribuiscono a formare i giovani tecnici tanto richiesti dalle imprese».
Cosa fanno in concreto da voi gli studenti dell’Its Malignani?
Ogni anno ospitiamo 2-3 alunni dell’Its con un tirocinio formativo suddiviso in primo (256 ore) e secondo anno (400 ore). L’esperienza in azienda può essere svolta anche in alto apprendistato, garantendo una maggiore integrazione tra formazione e lavoro. Gli allievi sono inseriti nei diversi reparti produttivi e hanno l’opportunità di vedere l’intero ciclo di realizzazione del prodotto, dall’acciaieria ai laminatoi fino alle lavorazioni a freddo. Il Gruppo Pittini inoltre applica sistemi di economia circolare. Ad esempio la Granella® è un potenziale residuo industriale valorizzato in un prodotto: dalla scoria di acciaieria, attraverso un processo produttivo dedicato, si ottiene un aggregato artificiale di origine siderurgica per la produzione di manti bituminosi. Ai giovani che entrano nella nostra azienda facciamo conoscere tutto questo.
E poi scatta l’assunzione?
Sì, per i neo diplomati Its, insieme al contratto di lavoro, sono previsti mesi di formazione specifica e training on the job. Il Gruppo crede fortemente nello sviluppo delle competenze dei propri collaboratori, neoassunti e non, e la formazione continua a tutti i livelli e in tutti i campi tramite la logica del Longlife learning. Non a caso, già nel 2003 è nata Officina Pittini per la Formazione, scuola aziendale accreditata dal 2004 dalla regione Friuli Venezia Giulia. Ora è un laboratorio aperto a tutti: per creare opportunità, per aiutare a crescere professionalmente, per poter aggiornare le conoscenze. L’offerta è variegata sia in termini di metodologie utilizzate che di tematiche affrontate. Si passa ad esempio dai corsi tecnici di stampa 3D al corso di manutenzione predittiva, senza dimenticare l’importanza delle competenze trasversali necessarie in ogni contesto (problem solving, team working).
Com’è cambiata l’industria meccanica?
Le nuove tecnologie e gli impianti sempre più automatizzati stanno modificando, di giorno in giorno, imprese e lavoro. Tutta l’industria è in continua evoluzione e nel nostro settore, per dare un’idea, si parla da anni di Industry 4.0. C’è quindi l’esigenza di incrementare le competenze tecniche e di automazione. Il problema è il forte divario tra scuola e mondo del lavoro. Forse ora, con i primi segnali di ripresa in atto, ci si sta rendendo conto davvero dell’entità del tema: non riuscire a trovare un terzo dei posti ricercati, anche uno su due nelle discipline Stem, è una situazione inaccettabile per un paese come l’Italia che è la seconda potenza manifatturiera d’Europa. E ricordiamoci che il tasso di disoccupazione giovanile è quasi al 30 per cento.
Dal suo osservatorio, che ricetta propone?
Per prima cosa, sarebbe necessario rafforzare il link tra scuola e mondo del lavoro. Ripristiniamo ore e fondi tolti all’alternanza, ridandole il nome che ha sempre avuto, vale a dire “alternanza scuola-lavoro”. Andrebbe poi finanziato un maxi piano di orientamento a partire dalle scuole medie verso le discipline tecnico-scientifiche Stem. Occorre anche rinnovare, o costruire ex novo, laboratori d’avanguardia che permettano agli studenti di sviluppare le proprie competenze. Inoltre è fondamentale far decollare gli Its. Nel governo Draghi vedo un cambio di passo e molta concretezza. Non sprechiamo altro tempo.
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