Accordo agenti Fiaip-Crif, più servizi contro l’avanzata del proptech
Gli agenti immobiliari potranno facilmente accedere alle informazioni catastali e urbanistiche relative alle case in vendita e fornire soluzioni nel caso emergano irregolarità
di Adriano Lovera
2' di lettura
Fiaip spinge sui servizi digitali a favore degli agenti immobiliari. L’associazione di categoria ha stretto un accordo con Crif Real Estate, tra i leader nell’ambito delle valutazioni immobiliari e nel reperimento e gestione delle informazioni relative agli edifici. Da ora, Crif potrà fornire all’agente tutte le informazioni importanti relative all’immobile oggetto di compravendita, come planimetrie, estratti di mappa, visure catastali, attestati di prestazione energetica, relazioni tecniche integrate e altro.
Tutto nel fascicolo sull’immobile
Il tutto a distanza, in formato elettronico, in modo da offrire al cliente un fascicolo casa completo, chiamato Dna Casa. «È essenziale che la fotografia dell’immobile sia chiara da subito, per evitare che sia il notaio a rilevare intoppi al momento del rogito. Un servizio ancora più importante in un Paese come l’Italia, dove il 78% degli immobili presenta difformità catastali», spiega Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip.
Il contributo di Crif avrà un costo di alcune decine di euro, a seconda del tipo di richiesta, che l’agente potrà inserire nel computo totale della provvigione o fatturare separatamente.
Il pacchetto dei servizi
Ma l’apporto della società non si esaurisce con il reperimento dei dati. «I consulenti Crif, in caso di situazioni da sanare, potranno fornire una stima preliminare dei correttivi necessari e del relativo costo», aggiunge Baccarini.
L’accesso alla banca dati Crif è integrata all’interno della piattaforma di lavoro “Una Fiaip”, presentata già da alcuni mesi, che l’associazione sta cercando di diffondere tra gli associati come modalità di lavoro standard e che si basa su alcuni concetti di base, come la corretta valutazione del prezzo, anche tramite strumenti informatici, e la collaborazione tra agenti nell’ambito di reti Mls.
Contro l’avanzata del proptech
«Nessun problema ad ammettere che questi servizi, sui cui abbiamo investito, sono la nostra risposta al proptech che prende sempre più piede – aggiunge Baccarini –. Se gli agenti non dimostrano di fornire un valore aggiunto, i potenziali acquirenti e venditori sono sempre più spinti a tentare la strada della disintermediazione. Ecco perché vorremmo che questo sistema si estendesse a tutto il settore, non solo alla nostra associazione».
Ai giovani piace ancora l’agenzia
In fatto di proptech, sono interessanti alcuni dati emersi da una ricerca condotta dall’ufficio studi Fiaip insieme a Università di Siena e Lumsa su un campione di oltre 500 giovani tra i 20 e i 35 anni, la fascia di popolazione più sensibile al richiamo delle agenzie online.
La maggior parte degli interpellati ha messo al primo posto l’agenzia immobiliare fisica come fonte di informazione privilegiata in una ipotetica ricerca della prima casa, seguita dai suggerimenti di parenti e amici e solo al terzo posto dai portali di annunci online. «Questo ci fa ben sperare perché la direzione che abbiamo intrapreso è proprio questa: non essere visti solo come venditori, ma come consulenti», conclude Baccarini.
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