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Accra, dove la pandemia non ferma l'arte

Da Londra Adora Mba apre ADA contemporary art gallery in Ghana dedicata alla giovane arte emergente africana e all’arte della diaspora. Il continente al centro dell’attenzione del sistema internazionale

di Maria Adelaide Marchesoni

Adora Mba, fondatrice di ADA \ contemporary art gallery (Photography by Daniel Cole Ofoe Amegavie )

6' di lettura

In questi ultimi anni il successo di artisti diventati delle star internazionali come El Anatsui, Ibrahim Mahama, Lynette Yiadom-Boakye (che, pur essendo nata a Londra, è di origine ghanese) e recentemente di Amoako Boafo ha favorito lo sviluppo della scena artistica del Ghana, uno dei paesi africani in rapida crescita con un'economia che fa leva sull'esportazione di idrocarburi (solo a partire dal 2007), oro, cacao, legno e altri minerali. La dipendenza dalle esportazioni di materie prime ha reso l'economia più vulnerabile ai fallimenti dei raccolti e al calo dei prezzi delle materie prime, per questo motivo il paese africano ha avviato, come già successo in altre aree geografiche dipendenti da una sola ricchezza, una diversificazione per una sostenibilità economica a lungo termine. Lo sviluppo della scena artistica è andato quindi di pari passo con la necessità di diversificare le attività economiche e per questo motivo il budget per il Ministero del turismo, della cultura e delle arti creative del Ghana è aumentato del 120% tra il 2014 e il 2018 e dovrebbe triplicare nuovamente entro il 2022.

La pandemia

Un freno allo sviluppo potrebbe derivare dal Covid-19 che nel secondo trimestre ha determinato una forte contrazione dei dati economici, le misure di contenimento hanno pesato molto sull'attività interna e sulla domanda estera. Inoltre, il deterioramento delle finanze pubbliche ha portato l’S&P Global Ratings a ridurre a metà settembre il rating del credito da B a B-, ma l'outlook è stato portato da negativo a stabile. Questa situazione, tuttavia, non sembra preoccupare e frenare gli investimenti nel segmento dell'arte. In questi giorni ad Accra ha aperto ADA \ contemporary art gallery dedicata alla giovane arte emergente africana e della diaspora. Otto per il momento gli artisti rappresentati che utilizzano in prevalenza la pittura. Fondatrice è Adora Mba - di origine ghanese e nigeriana – ex giornalista culturale si è trasferita ad Accra tre anni fa, dopo un passato di art advisor a Londra con The Afropolitan Collector . Oltre all'attività commerciale della galleria, avvierà anche un programma di residenza annuale che riunirà un artista ghanese locale e un artista internazionale, la cui pratica è radicata in Africa. La mostra inaugurale «Gindin Mangoro: Under the Mango Tree» presenta 17 nuovi dipinti dell'artista nigeriano Collins Obijiaku (nato nel 1995 a Kaduna) che nella sua pratica utilizza struggenti e intimi ritratti che approfondiscono le nozioni di Blackness, l'esperienza vissuta, l'interiorità e l'identità. Tra gli artisti che saranno esposti nella galleria, vi è Ekene Emeka-Maduka nigeriana che attualmente vive in Canada e lavora anche con la galleria Polartics a Lagos e nell'ultima edizione di 1:54 Contemporary African Art Fair le sue opere sono state molto apprezzate dai collezionisti (prezzi tra 3.000 e 10.000 sterline). La sua pratica è un'esplorazione dell'individualità e dell'auto-rappresentazione che traduce le sue esperienze a spettatori che possono avere o meno familiarità con la storia che viene raccontata. Stacey Gillian Abe, classe 1990, è già conosciuta a livello internazionale per aver partecipato a diverse fiere d'arte con la galleria Afriart Gallery di Kampala (Uganda). Artista multidisciplinare, nelle sue installazioni e performance presenta sia il genere umano sia il regno spirituale, credendo che queste sfere influenzino e formino le nostre identità individuali. Altro giovane artista, il nigeriano Eniwaye Oluwaseyi, classe 1994, dopo una laurea in Ingegneria Agraria e dei Biosistemi presso l'Università di Ilorin approda all'arte con una pratica incentrata principalmente sulla ritrattistica e sul realismo impressionisti. Lavora con vari media per ritrarre le narrazioni individuali e una sua opera è stata venduta nel corso della online exhibition «Say it loud» (luglio – agosto 2020) organizzata da Christie's CSR Diversity & Inclusion Initiatives , in collaborazione con il curatore Destinee Ross-Sutton dove erano esposte le opere di 22 artisti neri internazionali contemporanei, emergenti e mid-career. Il 100% del ricavato è stato dato direttamente agli artisti. Non ha ancora terminato gli studi Chinaza Agbor sta frequentando il Royal College of Art per conseguire il Master in Pittura. Contattata da ArtEconomy24, Adora Mba racconta la sua esperienza e la sua visione del mercato dell'arte ad Accra.

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Gindin Mangoro (2020), acrylic, oil and charcoal on canvas, 180cm x 160cm, (Courtesy of the artist Collins Obijiaku and ADA \ contemporary art gallery)


Com’è nato il progetto?
L'idea di aprire una galleria è un obiettivo di lunga data. Ho sentito che c'era bisogno di più gallerie e infrastrutture artistiche in generale nel continente, in particolare in Ghana, dove artisti di talento sono presenti ma non sono in grado di rappresentare il loro lavoro. La domanda era sempre “quando” piuttosto che “se” avrei lanciato uno spazio espositivo”. E devo dire che una faticosa combinazione di sangue, sudore e lacrime - e di essere al posto giusto, al momento giusto - ha reso possibile questa impresa.

L'attuale situazione mondiale causata dalla pandemia COVID-19 la spaventa?
Sì e no. Non sono preoccupata per il mercato dell'arte, che sembra prosperare come sempre. Il Ghana sembra aver gestito piuttosto bene la pandemia, con meno casi rispetto ai paesi vicini. In definitiva, spero che la situazione si stabilizzi a livello globale, che i viaggi tornino alla normalità, poiché un altro obiettivo di ADA è quello di incoraggiare i collezionisti e i professionisti del mercato dell'arte a scoprire lo spazio e a visitare il Ghana. Inoltre, speriamo di poter esporre alle fiere d'arte internazionali, cosa che in questa fase è complicata dalle restrizioni di viaggio.

Come avviene la selezione degli artisti? Come è nata la collaborazione con questo giovane artista nigeriano?
Per essere completamente trasparenti, le piattaforme dei social media sono state fondamentali per portare gli artisti a “trovarmi” o a far sì che io li trovassi. È stato affascinante avere l'opportunità di incontrare artisti di tutto il mondo attraverso Instagram, una piattaforma che spesso utilizzano come portfolio digitale del loro lavoro. Funziona anche il passaparola, sia dagli artisti stessi che dai clienti. Collins Obijiaku ed io condividiamo un legame speciale: ci siamo incontrati attraverso Instagram, sono stata immediatamente attratta non solo dal suo lavoro, ma anche dalla sua storia. La decisione di unire le forze in questo primo spazio espositivo e di rappresentare la sua prima personale hanno un valore piuttosto simbolico.

Quale sarà il livello di prezzo delle opere che intende offrire nella sua galleria?
Collins è un artista emergente, i prezzi delle sue opere sono competitivi, oscillano tra i 6.000 e i 14.000 dollari a seconda del supporto (carta o tela) e delle dimensioni.

Quali sono progetti per il futuro quando sarà possibile viaggiare di nuovo, partecipare a fiere d'arte internazionali? Quali?
Assolutamente sì. Sono ansiosa di partecipare a molte delle principali fiere d'arte internazionali. Le gallerie del continente (ad eccezione del Sudafrica) sono più o meno assenti da queste fiere, e intendo lasciare il segno - forse quando Ar t Basel tornerà.

Come funziona il progetto di residenza? Ci sarà una call o solo su invito?
Non ho ancora completato il processo di candidatura, ma molto probabilmente sarà una combinazione delle due cose.

Chi saranno gli artisti coinvolti e quanto durerà la residenza?
Ho gli occhi puntati su un paio di artisti che vorrei invitare - ma anche in questo caso, nulla è stabilito. La residenza si svolgerà per un mese durante l'estate, in agosto, e si concluderà con una mostra collettiva all'inizio di settembre, in tempo per il ritorno del mercato internazionale dell'arte dopo l'estate.

La galleria venderà le opere online e/o utilizzerà una piattaforma internazionale online (ad es. Artsy)?
Per ora, il nostro sito web sarà utilizzato come strumento per completare l'esperienza fisica delle mostre nello spazio, con un'immersione sfaccettata nella pratica di ogni artista attraverso sale virtuali di visualizzazione, schizzi personali e video. Sono aperta ad esplorare in futuro piattaforme digitali come Artsy e altri brand d'arte e gallerie online. Non ho obiezioni, se il progetto e la collaborazione si adattano sia alla mia visione che a quella dei miei artisti.

Quali saranno i mercati di riferimento, in particolare in Africa?
Non ho un mercato di “riferimento” specifico. Gli artisti con cui lavoro hanno incuriosito collezionisti di tutto il mondo. La maggior parte dell'interesse sembra provenire dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, dall'Europa (in particolare Francia, Italia e Germania), ma l'interesse si è esteso ai territori del Pacifico asiatico e agli Emirati Arabi Uniti. Mentre i collezionisti internazionali sono presenti, io sto lavorando per sviluppare il mercato in Ghana, e più in generale nell'Africa occidentale, affinché questi territori possano crescere nel loro mercato di “riferimento”.

Quali sono le attese per il mercato dell'arte in Ghana?
È in crescita, con un trend piuttosto costante. Il talento c'è, l'interesse sta crescendo, e immagino che qui il mercato dell'arte crescerà in modo esponenziale nei prossimi cinque anni: più musei, più scuole d'arte, più residenze, più gallerie e più fiere d'arte.

E il collezionismo? Come si è sviluppato negli ultimi anni?
Il collezionismo è una novità per il Ghana - ma con l'influenza internazionale e le giuste infrastrutture, la pratica è diventata sempre più importante. In particolare, si sta formando una solida base di giovani collezionisti

Secondo la sua esperienza, in che misura la pandemia di COVID-19 ha influenzato il desiderio di acquistare opere d'arte?
Da ciò che posso osservare, il desiderio di acquistare arte sembra essere anche più forte ora. Forse la impossibilità di viaggiare ha avuto un ruolo in questo, o forse la bellezza e la natura trasformativa dell'arte è stata sempre più chiara in un periodo di interrogativi, confusione e dolore. Quello che posso dire con certezza è che questo periodo è un momento cruciale per l'industria dell'arte internazionale, un momento in cui l'Africa si trova al centro di ogni attenzione, un momento tanto atteso e sto lavorando per far sì che sia duraturo.

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