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L’ultimo record battuto risale a qualche settimana fa. La bergamasca Acerbis, azienda di riferimento nel settore della componentistica per le due ruote, ha realizzato il serbatoio più capiente di sempre – 108 litri – ottenendo il Guiness World Records per la maggior distanza percorsa dal prototipo di veicolo a motore , senza rifornimento, da Albino, in Italia, a Capo Nord, in Norvegia, per oltre 4mila chilometri.
Fondata da Franco Acerbis nel 1973, oggi la Acerbis è un’azienda familiare con all’attivo una vasta gamma di componenti per le due ruote compresi accessori, abbigliamento e protezioni per i motociclisti, con un “pizzico” di Motor Valley nel cuore. Conta ricavi per 97 milioni con una quota di export pari al 75%, è presente in cento paesi, con 450 addetti e la produzione concentrata tra Italia, Repubblica Ceca e Stati Uniti.
«Abbiamo avviato due linee di diversificazione e ampliamento della produzione – racconta l’amministratore delegato Guido Acerbis – il primo è il fronte degli accessori di primo equipaggiamento e fascia premium per le moto, ambito nel quale le case produttrici hanno visto in noi una opportunità. Realizziamo serbatoi e body part per i brand più prestigiosi, da Ducati a Bmw, Aprilia, Gruppo Ktm». Acerbis usa tecnopolimeri per la produzione di componenti e conta su una quarantina di tecnici al lavoro con il produttore finale per sviluppare un prodotto su misura e industrializzabile. «Il cliente viene da noi non perché cerca un trasformatore ma perché cerca un partner per lo sviluppo tecnico dei componenti» aggiunge Acerbis.
A questa famiglia a cui da qualche anno si è affiancata la produzione di abbigliamento e accessori per motociclisti e piloti, che si è ulteriormente allargata al mondo del teamline e delle divise per le squadre di calcio, pallavolo, rugby, basket. «La nostra divisione Sport – aggiunge l’amministratore delegato – sviluppa prodotti con tessuti tecnici per gli sport di squadra e ha una linea commerciale dedicata». Si tratta di un settore nel quale il brand ha una grande visibilità e diffusione.
Il design e la resistenza sono i due driver che guidano Acerbis sul mercato dei componenti per le moto. «Il 2023 sarà di consolidamento – spiega Guido Acerbis – dopo essere cresciuti in media del 17% all’anno, con il raddoppio dei ricavi negli ultimi cinque anni. Torneremo a crescere e guardiamo con interesse all’Asia dove investiremo anche in termini di risorse umane». La fase di acquisizione, dopo i due deal conclusi negli ultimi tre anni, è ancora aperta e fare una operazione in Asia, dice l’ad, «potrebbe accelerare il nostro sviluppo in quell’area. Il Sud est asiatico è molto avanti nel settore moto ma il boccone vero è la Cina, che ha i volumi ma non ha brand iconici, che prima o poi potranno comprare».
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