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Acqua e bevande a domicilio: Bevy punta su consegna rapida e sostenibile (con vuoto a rendere)

Progetto finanziato con 2 milioni di dollari da FoodLabs, fondo tedesco di venture capital, che ha affiancato due noti business angel ai fondatori

di Gianni Rusconi

Il team della startup Bevy

2' di lettura

Cambiare in profondità il modo di comprare acqua e bevande e diventare la piattaforma leader nel mercato europeo: non è certo un obiettivo da poco, e al tempo stesso non pare neppure una sfida così originale. Ma il progetto di Bevy, startup nata a Milano il mese scorso, è di quelli che potrebbero fare sicuramente comodo a molti che abitano nel capoluogo milanese e a Monza, e cioè un servizio di consegna a domicilio di carichi pesanti di prodotti beverage rivolto a privati o piccoli uffici.
In modo rapido, a costi competitivi ed ecologico: le consegne sono garantite alla porta di casa entro tre ore dall'ordine concluso online sul sito www.bevy-express.com, non ci sono sovrapprezzi per la consegna e l'ordine minimo è di solo 7,50 euro. Il vuoto è a rendere e per garantire questo processo viene richiesto un deposito di un euro su ogni cassa d'acqua che verrà restituito dopo il ritiro delle casse vuote.

A dar vita all'idea di proporre una versione 2.0 dei vecchi rifornimentid acqua minerale a domicilio, è stata una coppia italo-tedesca nel lavoro e nella vita, Federica Lettieri e Hendrik Wawers, entrambi classe 1993 e con alle spalle un'esperienza lavorativa a Berlino in società di business consulting: durante il lockdown mettono a fuoco l’esigenza di molti consumatori circa il trasporto di prodotti ingombranti in genere, esigenza che neppure la maggiore disponibilità di opzioni di delivery da parte di molte catene di supermercati ha saputo (a loro dire) soddisfare a dovere.

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«L'Italia – ha confermato in proposito Wawers – è il mercato perfetto per lanciare questo servizio, perché è il Paese con il più alto consumo di acqua in bottiglia pro capite in Europa». Partendo dalla Penisola, il percorso di sviluppo di Bevy ambisce a oltrepassare i confini nazionali e a puntare in modo deciso a catturare una fetta di un mercato che, su scala europea, è stimato in oltre 375 miliardi di euro.

La soluzione pensata dalla startup a beneficio degli utenti è dunque molto esplicita – eliminare il fastidio di portarsi a casa carichi particolarmente pesanti – e deve essere particolarmente piaciuta a FoodLabs, fondo di venture capital di Berlino specializzato in investimenti early stage nel mondo foodtech che ha finanziato la startup con due milioni di dollari a braccetto con noti business angel italiani come Matteo Pichi (fondatore di Pokehouse) e Vincenzo Ferrieri (fondatore di Cioccolati Italiani & Bun Burger).

La sostenibilità, come ribadiscono i suoi fondatori, è uno dei pilastri dell'approccio di Bevy: chi usa il servizio è infatti incentivato, attraverso una politica di prezzi agevolati, a rendere le bottiglie in vetro riciclabili mentre per la consegna sono utilizzati esclusivamente veicoli elettrici con il preciso intento di ridurre le emissioni di anidride carbonica nell'ambiente. Diventerà un modello su scala nazionale? Difficile a dirsi, anche perché la piattaforma è attiva da pochissimo e i prodotti a catalogo sono ancora relativamente pochi. Un primato, però, Bevy l'ha già stabilito: essere la prima startup a beneficiare di un finanziamento in Italia del fondo FoodLabs.

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