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Acqua Maniva: sostenibilità, nuovi prodotti e catering spingono gli utili

I ricavi 2022 hanno sfiorato i 23 milioni (+12% di Ebitda, sopra i livelli del 2019) e nel primo semestre dell’anno si registra un +34% (produzione +19%)

di Giambattista Marchetto

3' di lettura

Acqua Maniva punta su innovazione e progetti sostenibili per rafforzare la crescita che, archiviato lo stop del periodo pandemico, è ripartita a ritmi sostenuti nel 2022 e si conferma nel primo semestre di quest’anno.
«I nostri sforzi – evidenzia Michele Foglio amministratore delegato di Maniva Spa – sono concentrati sui due prodotti innovativi e sostenibili che abbiamo lanciato recentemente. Lo Smile-Box è un nuovo contenitore multistrato prodotto utilizzando prevalentemente materiali vegetali che, a poco più di un anno dal lancio sul mercato, si sta facendo largo fra i clienti. Disponibile in formati da 50 e 100 cl, è ispirato a criteri di totale riciclo e recupero, anche se come tutte le grandi novità deve fare i conti con le abitudini consolidate del consumatore. Sta poi portando risultati ben oltre le attese il Mineral Seltz Maniva, un seltz in fusto che mantiene invariata la gassatura, permettendoci di evidenziare anche nel segmento della miscelazione le qualità organolettiche proprie delle fonti alpine Maniva».

I primi sei mesi del 2023 stanno registrando performance in crescita per Maniva rispetto allo stesso periodo del 2022. «Lo scorso anno si è chiuso con ricavi che hanno sfiorato quota 23 milioni – riferisce Foglio – decisamente in rialzo anche rispetto all’esercizio 2019, che è stato l’ultimo raffrontabile con i trend aziendali prima del periodo complesso durante il covid. Il trend prosegue nel primo semestre 2023, con una ulteriore crescita di fatturato del 34% e un incremento della produzione del 19%. Tutti numeri che ci inducono a pensare alla chiusura di un anno più che positivo per Maniva».

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Il gruppo sta migliorando con costanza non solo in termini di ricavi, ma anche per marginalità. Il 2022 ha visto infatti un +12% di Ebitda rispetto all’anno precedente e «il primo semestre 2023 si annuncia positivo – conferma l’ad – anche se la nostra azienda reinveste da sempre nei progetti di ricerca e sviluppo per i nostri clienti e per il lancio di nuovi prodotti, come sarà a breve per la bottiglia da litro in vetro personalizzata. Molte economie di scala che rendono performante questo indicatore economico vengono poi dalle politiche adottate dall’azienda rispetto al contenimento dei costi, in particolar modo quelli energetici»

Oggi Maniva è forte di una presenza in tutti i canali distributivi, anche se il più importante rimane l’horeca (che copre più del 45% del fatturato), a fronte di un 34% in grande distribuzione. «Abbiamo registrato una crescita vertiginosa del segmento catering (+80%) e in gdo siamo cresciuti quasi del 50%, mentre per l’horeca l’incremento è del 30%. Nel fuori casa abbiamo registrato differenze nei momenti di consumo giornaliero, con il pranzo in lieve calo e invece cena e dopo cena in buona crescita, soprattutto nei mesi estivi quando si è fatta sentire maggiormente la presenza del turismo estero”

L’export per Maniva è «volutamente residuale – precisa Foglio – in quanto le nostre energie e i nostri investimenti sono concentrati sul presidio e sullo sviluppo del mercato italiano, i cui andamenti per Maniva risultano più facilmente gestibili e controllabili».Eppure il manager conferma la percezione di «una crescita elevata a livello globale nel segmento horeca su mercati come quello indiano, brasiliano o nello stesso mercato cinese, che insieme ad alcuni paesi dell’Europa centro-orientale stanno registrando un’importante progressione».

Contestualmente, in Italia, nel 2023 «stiamo vedendo la fine della fase di recupero forzato e l’inizio di quella di crescita – conclude - con un ritorno ai trend precedenti, anche se con qualche riserva in più per il fuori casa, più sensibile di altri canali agli effetti prolungati di fenomeni inflattivi pesanti».

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