Acwa Power sbarca in Italia: firmate sei intese strategiche
La società saudita, partecipata al 44% dal fondo sovrano, ha siglato accordi con Confindustria, Eni, A2A, De Nora, Italmatch Chemicals e Rina. Obiettivo: sviluppo di idrogeno verde e desalinizzazione
di Sara Deganello
I punti chiave
2' di lettura
La società saudita Acwa Power, che opera nella transizione energetica – tra cui produzione di elettricità, idrogeno verde, desalinizzazione – ha firmato accordi strategici con sei partner italiani in occasione del Saudi-Italian Investment Forum di Milano: Confindustria, Eni, A2A, De Nora, Italmatch Chemicals, Rina. L’obiettivo è rafforzare la cooperazione nei settori dell’idrogeno verde, della desalinizzazione dell’acqua e della ricerca e sviluppo.
«Ci auguriamo che questa cooperazione possa portare a una maggiore penetrazione delle aziende italiane in Arabia Saudita», ha commentato Marco Arcelli, ceo dell’azienda dallo scorso marzo. «Abbiamo l’ambizione di fare di Acwa Power un veicolo per creare opportunità di sviluppo per le imprese italiane ed europee in Arabia Saudita e di guidare il progresso sostenibile in Italia e in Europa fornendo idrogeno verde e competenze tecniche», ha aggiunto Arcelli.
Arabia: 150 miliardi per la decarbonizzazione
Il ceo ha ricordato come il fondo sovrano Pif detenga il 44% dell’azionariato mentre l’azienda, quotata alla Borsa di Riad, ha una capitalizzazione di 35 miliardi di dollari. «L’Arabia Saudita ha un piano di investimenti da 150 miliardi di dollari per i prossimi 7-8 anni nel campo della decarbonizzazione. È un mondo che va veloce, cresce e ha un’influenza globale. Da italiano, sto cercando di creare un collegamento tra i due sistemi. In Italia non c’è un progetto specifico. Ma se ci sono opportunità di investimento nella dissalazione, noi come partner ci siamo», ha sottolineato Arcelli. Acwa Power oggi ha 79,4 miliardi di dollari di investimenti in 75 progetti e impianti in 12 Paesi. Produce 7,6 milioni di metri cubi di acqua desalinizzata al giorno, con centri, oltre in Arabia, in Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Oman: «Negli ultimi 10-15 anni siamo abbiamo ridotto il costo a metro cubo dell’80%», ha raccontato il ceo. Gestisce inoltre 50 GW di capacità elettrica, di cui quasi la metà da rinnovabili.
Idrogeno verde e desalinizzazione
Nello specifico, per quanto riguarda gli accordi annunciati ieri,Confindustria e i suoi associati valuteranno con Acwa Power il potenziale per lo sviluppo di progetti di idrogeno verde e di desalinizzazione. Con Eni si esaminerà la cooperazione, tra le altre cose, nel settore dei Saf (sustainable aviation fuel). Con A2A le importazioni di idrogeno verde in Italia. Con la genovese Rina si studierà il potenziale utilizzo dell’idrogeno verde e dei suoi derivati nell’industria del trasporto marittimo.
Il progetto Neom
Industrie De Nora metterà a disposizione la propria esperienza nell’elettrochimica e nelle tecnologie sostenibili per migliorare il portafoglio di progetti di desalinizzazione di Acwa Power e si valuterà una possibile cooperazione nelle operazioni e nella manutenzione delle applicazioni dell’idrogeno verde. «Tra l’altro De Nora fa componenti degli elettrolizzatori insieme a ThyssenKrupp, già tra i fornitori di Neom, in cui abbiamo investito già 1 degli 8,5 miliardi previsti», ha aggiunto Arcelli. Il Neom Green Hydrogen Project, in Arabia, sulla carta è il più grande impianto di idrogeno su scala industriale al mondo, alimentato interamente da energia rinnovabile. Infine, Italmatch Chemicals studierà la possibilità di avviare in Arabia Saudita una linea di prodotti per il trattamento delle acque con accordi di fornitura a lungo termine.
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