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Ad aprile prime norme urgenti sulla sicurezza stradale, verso casco e targa per i monopattini

Partirà con un decreto legge la stretta annunciata dal ministro Salvini dopo l’incontro con associazioni ed esperti

di Nicola Barone

Codice Strada, Salvini: “Tremila morti l’anno non ce li dobbiamo e possiamo più permettere”

3' di lettura

Entro aprile un primo pacchetto di misure emergenziali, poi a seguire una revisione organica del Codice della strada con l’iter parlamentare da portare a compimento entro l’estate del prossimo anno. È la tabella di marcia prefigurata dopo l’incontro del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini con le associazioni e gli esperti sulla sicurezza. Casco e targa per i monopattini è una della novità su cui il dicastero di Porta Pia sta ragionando in vista dell’aggiornamento delle norme.

L’anno scorso 3.120 vittime

«L’anno scorso ci sono stati 3.120 vittime sulle strade. La distrazione è la prima causa di incidenti», ha spiegato Salvini. Per fermare le stragi sulle strade serve agire sulla prevenzione e favorire la “cultura della sicurezza” secondo il viceministro Galeazzo Bignami, che ha parlato martedì di un giro di vite sia per il conseguimento della patente sia per utilizzare i monopattini, anche in sharing. «In Italia sono sufficienti 10 ore di guida per conseguire la patente. Dovremo portarle almeno a 12 avendo presente che la media europea è di 20. È inoltre fondamentale prevedere l’inserimento di test sul pericolo percepito. Molti giovani non hanno la reale idea di cosa possa accadere non rispettando un semaforo rosso o contravvenendo a elementari quanto fondamentali regole per la circolazione. Altri non sono in grado di guidare indifferente auto con cambio manuale e automatico, sempre più diffuso».

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Scatole nere e micromobilità

Il viceministro ha poi ricordato l’istituzione di un osservatorio nazionale sulla sicurezza stradale in Toscana, dopo quello già presente in Emilia Romagna. «È fondamentale per comprendere i motivi che generano i sinistri. Molti giovani, ad esempio, utilizzano lo smartphone mentre guidano, abbassando la soglia di attenzione e rendendosi più esposti a incidenti». Altro capitolo è quello dell’introduzione della scatola nera sui veicoli. «Non c’è un centro di elaborazione nazionale dei dati, bisognerà istituirlo». Per quanto riguarda la micromobilità, poi, Bignami rivela interlocuzioni con le imprese che si occupano dello sharing. «Lo Stato ha il dovere di far utilizzare i mezzi in piena sicurezza. Ed è quindi necessario che chi mette a disposizione i monopattini, renda disponibili anche il casco e i dispositivi di protezione personale».

Il timing della revisione

Dunque a un decreto legge vengono affidati alcuni primi spunti sulla sicurezza. L’altro passo, decisivo, sarà il via libera a una revisione organica del Codice della strada. «Per aggiornare le norme attuali che sono vecchie di decenni - ha spiegato Salvini - e passerà da una condivisione con altri ministeri a partire da Viminale e Giustizia oltre che dall’esame parlamentare».

Assosharing: più controlli e sanzioni

Secondo i dati di Assosharing, il tasso di incidentalità dei monopattini in sharing registra un calo, nel 2022 rispetto al 2021, pari all’80% rispetto alle percorrenze e del 78% rispetto al numero di noleggi. Il numero di incidenti con lesioni a persone che ha coinvolto veicoli di micromobilità in sharing (biciclette, ciclomotori e monopattini) è passato dai 536 del 2021 a 172 del 2022. «Le maggiori criticità sono legate ai mezzi privati che non sono sottoposti agli stessi rigidi controlli dello sharing» e ci sono «molteplici modelli non conformi alle direttive ministeriali aggiornate in agosto 2022», afferma l’associazione, sottolineando che lo sharing «ha dimostrato» che «un’applicazione precisa delle norme già in vigore riduce drasticamente il rischio di incidenti». Per cui è necessario «intervenire sui controlli per arginare la vendita di mezzi non conformi, inasprendo anche il profilo sanzionatorio», puntualizza il presidente di Assosharing Matteo Tanzilli.

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