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Ad ArcoMadrid grande afflusso di pubblico e buono riscontro di vendite

Presenti 211 gallerie, proposta tanta arte anche sotto i 100mila €. Acquisti su arte giovane e storicizzata spagnola e di artisti latinoamericani da parte di privati e fondazioni museali

di Marilena Pirrelli

6' di lettura

Code agli ingressi sin da mercoledì 22 febbraio, primo giorno aperto a collezionisti e operatori, per ArcoMadrid, tornata alla sua sessione invernale fino al 26 febbraio. La grande partecipazione anche di curatori, patron e direttori di musei (dalle Tate e da altri musei europei ) e gli ottimi acquisti hanno caratterizzato sin dalle prime ore la 42a edizione della fiera di arte moderna e contemporanea madrilena che ha ospitato il maggior numero di gallerie di sempre: 211 operatori giunti da 36 Paesi, di cui 170 nel programma generale e più di 47 nelle tre sezioni curate «The Mediterranean: A Round Sea», «Opening by Allianz» e «Never the same. Latin American Art». La maratona di cinque giorni si è conclusa con una stima di oltre 95.000 visitatori, ha mobilitato circa 38.000 professionisti da tutto il mondo e invitato oltre 450 collezionisti internazionali e 200 ospiti professionisti provenienti da 40 paesi. Un’edizione che ha reso chiaro il recupero di fiducia del mercato.

Una trentina le gallerie internazionali partecipanti per la prima volta o di ritorno, dopo un lungo intervallo, come Capitain Petzel, Contemporary Fine Arts, David Zwirner, Mendes Wood DM, Nicolai Wallner, Rüdiger Schöttle e Timothy Taylor , incluso Mehdi Chouakri, Neugerriemschneider, Perrotin, Ruth Benzacar e Société. Hanno confermato la loro presenza di lungo corso Chantal Crousel, Giorgio Persano, Jocelyn Wolff, Krinzinger, Lelong, Mai 36, Meyer Riegger, Nächst St. Stephan Rosemarie Schwarzwälder, Peter Kilchmann e Thaddaeus Ropac. Risultato raggiunto dal sapiente lavoro della direttrice Maribel López.

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“Sin título. De la serie Saq taq achik´, 2023 di Manuel Chavajay (140 x 100 cm), da EXTRA GALERÍA

Gli artisti e gli acquisti

Ricca la presenza di arte spagnola e dai paesi latino americani, molte gallerie dell’area - il 34% erano spagnole e il 21% della partecipazione internazionale latinoamericane, in particolare da Argentina, Brasile, Messico e Perù - hanno colto l’occasione per presentare opere realizzate da artisti ancora poco noti e anche opere più concettuali. Buono l’equilibrio tra le gallerie affermate e alcune più giovani.
Sin dal primo giorno Ropac ha registrato la vendita di un Baselitz a 1,5 milioni £ e due sculture di Antony Gormley a 450.000 e 400.000 £. Da David Zwirner è stata acquistata «Blotter Figure with Shutter III», 1999 di Juan Muñoz a un’istituzione spagnola per 850.000 $, sull’artista è in corso una doppia mostra a Madrid alla Sala Alcalá 31 e al Museo Centro de Arte Dos de Mayo. Sempre dalla galleria americana sono state vendute diverse opere di Marcel Dzama, Oscar Murillo e dell’astro nascente, il brasiliano Lucas Arruda, presentato da Hans Ulrich Obrist nella prima personale in Spagna alla Bibiloteca dell’Ateneo di Madrid promossa dalla Fundación Sandretto Re Rebaudengo Madrid. La galleria Zwirner non ha rivelato il prezzo, ma da Mendes Wood DM piccole tele con il tema vegetale partivano dai 180mila € e l’attuale record d’asta è di 487.660 $, raggiunto nel 2020 da Phillips a Hong Kong in associazione con Poly Auction.

Se le dimensioni della fiera sono tornate al livello pre-pandemia con l’allentamento delle restrizioni Covid in Spagna, «il numero di collezionisti che hanno partecipato grazie al Programma Vip e ospiti speciali è stato il più grande sino ad oggi» ha spiegato la direttrice della fiera. «Madrid è in un ottimo momento, molti collezionisti latinoamericani si sono trasferiti qui, anche perché è ancora piuttosto economica rispetto ad altre città in Europa. Così la fiera è riuscita a mantenere la sua reputazione di piattaforma per la scoperta di nuova arte grazie ai suoi prezzi relativamente bassi, consentendo alle gallerie di presentare lavori più sperimentali».

“Chacra de Elvira. Serie Misiones” 2013 di Florencia Böhtlingk da Hache galería

La fiera madrilena infatti si caratterizza proprio per l’entry level al di sotto dei 100mila dollari per le opere proposte. Ad esempio la galleria londinese Hollybush Gardens di Londra, nella sezione curata “Mediterranean”, ha venduto dell’artista palestinese Jumana Manna almeno tre opere in ceramica scolpite – ricordano frammenti di tubazioni industriali - alla TBA21 Thyssen-Bornemisza Art Contemporary e a istituzioni in Italia e Germania (prezzi da 5.000 a 30.000 £). Nella piccola sezione dedicata agli artisti latinoamericani (11 gallerie in “Never the Same. Latin American Art”), Proyectos Ultravioleta di Guatamala City ha mostrato le opere su carta di Jessica Karié, profili tratteggiati e ripiegati di monumenti rivelanti per la storia del paese (prezzi da 2.000 $ per ogni opera o 25.000 $ per un gruppo di 22), sei sono state vendute alla preview. Ha riscosso molto interesse la video installazione «Declaration of Principles» 2022, del tedesco Jonas Englert, presente nella Galerie Anita Beckers di Francoforte (nello stand con la Galerie Kornfeld): il lavoro riflette sulla storia e sui momenti topici di dichiarazione di principi con immagini e filmati (in edizione per 25.000 €).

Anche gallerie più famose avevano proposte nel range, Perrotin ha venduto tre dipinti della spagnola Cristina BanBan, ciascuno per 90.000 $, e l’opera «On Target» di Elmgreen & Dragset nel range tra 90-100.000 $. La galleria messicana Karen Huber, per la prima volta in fiera, ha quasi esaurito lo stand personale della pittrice messicana Ana Segovia, le opere avevano un prezzo compreso tra 5.000 e 50.000 €.

HM1 Incompatibles (Unitas) 2020 di Hana Miletić, (160 x 144 x 1 cm), Courtesy di Hana Miletić e LambdaLambdaLambda; Photo: Isabelle Arthuis

Anniversari

Quest’anno ricorre poi il 50° anniversario della morte di Picasso e una delle opere più curiose in fiera è stata una scultura raffigurante il corpo a grandezza naturale dell’artista, portata dalla galleria ADN. L’opera, «Aqui Murio Picasso» (2017) dello spagnolo Eugenio Merino era proposta in edizione di tre al prezzo di 45.000 €. Richiamava ancora l’attenzione sul maestro di Málaga Max Estrella con un altro omaggio, l’installazione di Eugenio Ampudia: una grande capanna che, se smontata, avrebbe avuto esattamente le dimensioni di «Guernica» del 1937 con pareti e tetto con le immagini dell’opera, in vendita in sette tirature a 75.000 euro, una è stata venduta all’inaugurazione.

Le collezioni madrilene

Durante la fiera sono state effettuate numerose acquisizioni istituzionali e di fondazioni private. La Fundación ARCO ha acquistato sei opere che vanno ad aggiungersi alla sua collezione (nel dettaglio dell’artista argentino Diego Bianchi, caso di omonimia con il conduttore televisivo italiano Zoro, dell’artista turca Nilbar Güreş, del greco Eftihis Patsourakis, del brasialiano Solange Pessoa, della finlandese Jenna Sutela e del brasiliano Tadáskía). Oltre a queste, l’International Board della Fundación ARCO ha acquistato le opere del duo Momu & No Es e dell’artista spagnola Nora Aurrekoetxea, e un’opera di Laís Amaral grazie alla donazione di Frèdèric Malle. Il Museo Reina Sofía ha acquisito 26 opere di 18 artisti per un valore complessivo di 400.000 € (Cecilia Bengolea, Gabriela Bettini, Cabello / Carceller, Lucía C. Pino, Diego Del Pozo, Ana Esteve Reig, Anaïs Florin, Marisa González, Ana Jotta, Lea Lublin, Karlos Martínez, Asunción Molinos Gordo, Jaume Sans, Rosa Torres, Joaquín Torres-García, Damián Ucieda e Javier Utray) e il Comune di Madrid ha fatto il suo più grande investimento degli ultimi anni in fiera, acquisendo sei opere degli artisti María Moreno, Manuel Barbadillo, Nacho Criado, Eusebio Sempere, Concha Jerez e Asunción Molinos, per un totale di 226.000 €. Le opere entreranno nel Museo de Arte Contemporáneo (MAC).

Anche la Fundación Aldo Rubino ha acquisito un’opera di Waldo Balart per il Museo de Arte Contemporáneo de Buenos Aires (MACBA) e la Fundación Helga de Alvear ha acquisito opere di Georg Baselitz, Juan Muñoz e Fernand Léger. Come già indicato il TBA21 Thyssen-Bornemisza Art Contemporary ha acquistato, oltre alle opere di Jumana Manna, opere di Nicole Miller , Daniel Otero Torres e Sandra Vásquez de la Horra.
Anche la Fundación María José Jove ha arricchito con nuove acquisizioni la collezione con due lavori di Carlos Irijalba e Fuentesal Aren illas.
La Fundación María Cristina Masaveu Peterson ha acquistato le opere di Ana Barriga, Rafael Macarrón, Carmen Laffón, Maruja Mallo, Julio González e Nicolás Lekuona. Le opere degli artisti LUCE, Ira Lombardia, Rosa Tharrats e Mònica Planes sono finite alla DKV Seguros. Il sostegno istituzionale all’arte, soprattutto di origine ispanica, sembra importante.

Premi ad artisti, galleristi e collezionisti

Molti i riconoscimenti ad artisti e collezionisti. La Comunidad de Madrid ha assegnato il Premio ARCO 2023 a Sahatsa Jauregi per l’opera «Aizkora y Jone» e a Eva Fàbregas per il suo lavoro «Crecimiento», così andando a sostenere la produzione di giovane arte che entra a far parte della Colección del Museo Centro de Arte Dos de Mayo de Móstoles. Sono stati assegnati vari premi agli artisti Evru/Zush la cui opera entrerà a far parte della NewArt { Collection}, nella collezione Catalina d’Anglade l’opera di Ester Partegàs e quella di Sandra Vásquez de la Horra nella collezione SOLO.

La galleria italo-portoghese, Monitor, con le opere di Lucia Cantò ed Elisa Montessori, è stata la vincitrice del Lexus Award per il miglior stand e i contenuti d’arte. La HOA Gallery di San Paolo ha vinto l’IX Opening di Allianz Award per il riconoscimento degli artisti Laís Amaral e Ayrson Heráclito e la galleria rumena Zina e la valenciana THE LIMINAL hanno ricevuto una menzione speciale dalla giuria.

La collezionista Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, regolare frequentatrice di ARCO Madrid, che dal 2017 ha stabilito un forte legame con la capitale con la Fundación Sandretto Re Rebaudengo (FSRR Madrid ) all’inizio della settimana ha ricevuto un’onorificenza dalla regina Sofia di Spagna agli Ibero-American Patronage Awards. La Fundación ARCO, alla sua 27esima edizione, ha premiato infine per gli “A” Awards for Collecting Juan Vergez e Patricia Pearson de Vergez per la “A” Award for the Private Latin-American Collection; Lorena Pérez-Jacome e Javier Lumbreras per l“A” Award for the Promotion and Research of Contemporary Art through Collecting, e Alejandro Lázaro e Alejandra González per l’“A” Award for the Young National Collection.

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