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Addio a Mario Virano, l’uomo della Tav Torino-Lione

Dal 2015 era direttore generale della società italo-francese Telt, dal 2006 al 2014 ha presieduto l’Ossservatorio Torino-Lione. È stato professore del Politecnico di Torino e dello Iuav di Venezia

Aggiornato il 30 giugno alle 15:50

Mario Virano - LaPresse

4' di lettura

Addio a Mario Virano, l’uomo del dialogo della Torino-Lione.L’annuncio arriva da Telt, la società di cui era direttore generale dal 2015. Uomo delle istituzioni, Virano è stato un punto di riferimento del progetto di collegamento tra Italia e Francia anche negli anni in cui la politica ha preso tempo. Per ricordarlo Paolo Foietta, presidente della Commissione intergovernativa per la nuova linea ferroviaria Torino-Lione, parla del «suo acume, la sua sottile ironia, la sua intelligente determinazione, il suo senso della misura “istituzionale”, la sua cultura e professionalità».

Virano, nato a Rivoli (Torino) nel 1944, ha presieduto dal 2006 al 2014 in qualità di commissario straordinario del Governo, l’Osservatorio Torino-Lione. Ha svolto incarichi internazionali nel Comité de Transport Public des Communautés Européennes e nella Uitp. Ha diretto per un decennio la Eidos spa (Studi, Ricerche, Progettazione), ed è stato ad della società autostradale Sitaf e consigliere di amministrazione dell’Anas.

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«Il presidente e tutti i colleghi - si legge in una nota della società - si stringono con affetto intorno alla famiglia dell’architetto Virano, ricordando l’uomo e il professionista che ha dedicato la sua vita alla realizzazione della nuova ferrovia Torino-Lione, promuovendo il dialogo e il confronto all’interno e all’esterna della società».

L’uomo del dialogo

Virano è stato professore a contratto al Politecnico di Torino e allo Iuav di Venezia con corsi su Infrastrutture e territorio. È stato insignito della Legion d’Onore nel 2009 dalla Repubblica Francese. La Camera di Commercio di Torino lo ha nominato Torinese dell’Anno 2012 e nel 2013 è stato insignito del titolo di Grande Ufficiale al Merito dal presidente della Repubblica. È autore di vari libri tra cui: Autostrade e Territorio (Il Sole 24 Ore), Parole sulla Strada (Daniela Piazza editore), Turin Health Park, Architettura. Virano è scomparso in quello che è considerato “l’anno della svolta” per la Torino-Lione, l’opera a cui ha dedicato tutta la vita.

Nei prossimi giorni arriverà il bando per la gara del valore di 3 miliardi con cui Telt - la società italo-francese incaricata di realizzare e poi gestire la sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria - affiderà l’armamento e l’attrezzaggio tecnologico della tratta internazionale. Secondo le previsioni, dopo la recente conferma dello stanziamento di 3 miliardi di euro da parte della Francia, nel 2033 sarà pronto il tunnel di base e si passerà da 30 a 100 treni al giorno, 4-5 anni dopo diventeranno 180.

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Cirio, «Virano un uomo di grande valore»

«Con la scomparsa di Mario Virano, Torino e il Piemonte perdono un uomo di grande valore che ha dato il suo straordinario contributo nelle tante esperienze professionali e umane della sua vita, a partire dal suo impegno per arrivare alla realizzazione della Torino-Lione che oggi è un cantiere in corso e che tra pochi anni sarà completata portando il Piemonte nel cuore dell’Europa» scrive il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, a proposito della morte di Mario Virano, direttore generale di Telt (Tunnel euroalpin Turin Lyon). «Da oggi - aggiunge - continueremo con ancora più determinazione con la forza del suo ricordo e con l’esempio del suo impegno».

Lo Russo, «Virano più di tutti ha dato corpo al progetto Tav»

«Con la scomparsa di Mario Virano ci lascia colui che, più di chiunque altro, ha dato corpo ad uno dei progetti più importanti della storia di Torino e dell’Italia come la nuova ferrovia Torino-Lione». Così, su Twitter, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo a proposito della morte del direttore di Telt. «Grazie Mario, ora tocca a tutti noi proseguire, aggiunge.

Fassino, Virano il vero regista della Torino-Lione

«Un male crudele ci ha portato via Mario Virano, uomo di straordinario valore umano, intellettuale e professionale che ha dedicato ogni sua energia a Torino e al Piemonte. Alla professione di architetto ha accompagnati un impegno pubblico che lo ha visto Consigliere Comunale, poi amministratore delle Ferrovie dello Stato e infine il vero regista della Torino-Lione che senza la sua determinazione e la sua competenza non avrebbe mai visto la luce. Torino perde un uomo probo che alla città ha dato tanto. E io perdo un amico carissimo da cui ho molto imparato nelle tante occasioni di impegno comune. Grazie Mario. La terra ti sia lieve», afferma Piero Fassino, già sindaco di Torino e deputato PD, in una nota di cordoglio per la scomparsa di Mario Virano.

Fs: innovatore nella comunicazione delle grandi opere

Anche il Gruppo Fs Italiane, attraverso la presidente Nicoletta Giadrossi e l’ad Luigi Ferraris, esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza ai familiari per la perdita di Mario Virano. Come Commissario Straordinario del Governo e presidente dell’Osservatorio per la Torino-Lione – si legge nella nota del Gruppo Fs – dopo i forti scontri per la realizzazione dell’opera, è riuscito a portare avanti il dialogo con i territori, modificando e condividendo il progetto. Non si è mai fermato, nonostante le minacce e gli anni sotto scorta.

Europeista convinto – si legge ancora nella nota –, apprezzato dalle commissioni europee che si sono succedute negli anni al parlamento di Bruxelles, lascia a pochi giorni dalla pubblicazione del bando da 3 miliardi per le tecnologie del tunnel di base del Moncenisio. Ha aperto la strada ad un nuovo modo di comunicare le grandi opere, in particolare per il coinvolgimento dei cittadini e per trasformare i cantieri in macchine comunicanti. I suoi insegnamenti saranno portati avanti dai colleghi di Telt per proseguire la sfida di superare le barriere. Infatti, come scriveva Virano in un suo editoriale, «le barriere si possono superare e l'uomo si è adoperato per farlo con il proprio ingegno: ponti o gallerie permettono di accorciare le distanze e superare gli ostacoli. Ma a che servirebbero queste prodezze della tecnica se non a rispondere a una diversa definizione di frontiera? La frontiera non va intesa come barriera, ma come un passaggio verso gli altri. Dunque non è solo simbolo di distanza, ma anche invito all'incontro».

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