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Addio a Martin Amis, scrittore che ha fissato un’epoca

L’autore britannico di Money aveva 73 anni

di S.Sa.

(Ansa)

2' di lettura

Con pochi altri autori, come Salman Rushdie e Ian McEwan (e, per altri versi, Julian Barnes e Hanif Kureishi), Martin Amis, morto all'età di 73 anni, ha definito un'intera epoca della letteratura inglese e, vista l'estensione della sua lingua madre, un capitolo significativo della letteratura mondiale.

Un tumore all’esofago

I suoi romanzi, caustici, eruditi e cupamente comici hanno ridefinito la narrativa britannica negli anni 80 e 90. Per una strana ironia della sorte, come ha riferito la moglie Isabel Fonseca, nota scrittrice a sua volta, la causa della morte è stata un tumore all’esofago, la stessa malattia che stroncò l’amico e scrittore Christopher Hitchens nel 2011. Tra i suoi lavori più celebrati, il romanzo Money, del 1984, un romanzo divenuto ormai un classico. Proprio in queste ore Martin Amis è protagonista a Cannes, attraverso il film “The Zone of Interest” del regista britannico Jonathan Glazer, un adattamento del suo omonimo romanzo del 2019.E se proprio Money è stato nominato da Robert McCrum nel Guardian come uno dei 100 migliori romanzi scritti in inglese (un “libro dello zeitgeist che rimane uno dei romanzi dominanti degli anni ’80”) era la sua voce, lo stile e la qualità letteraria della sua pagina ad averlo contraddistinto lungo tutta la carriera.

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In un’intervista con la Paris Review , Amis ha affermato che “le trame contano davvero solo nei thriller” e che Money (come il resto della sua produzione) era un “romanzo vocale”. “Se la voce non funziona sei fottuto”, ha aggiunto.

Amis è nato nel 1949 a Oxford e ha studiato in Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti, prima di frequentare l’Exeter College di Oxford, dove si è laureato con lode in inglese. Ha accreditato la sua matrigna, la scrittrice Elizabeth Jane Howard, per averlo svegliato alla letteratura quando era un adolescente alla deriva “con una media di un livello O all’anno”: “Mi ha dato una lista di letture e dopo un’ora, sono andato a bussare porta del suo studio e disse: ’Devo sapere: Elizabeth sposa Darcy?’”

Paragonato spesso a suo padre, Kingsley Amis , che ha vinto il premio Booker nel 1986, per il suo romanzo The Old Devils, il figlio, anche se non vinse mai il premio, fu in finale diverse volte.Amis ha scritto della morte di suo padre nel suo libro di memorie Experience (2000).

Martin Amis ha impresso il suo stile a una generazione di scrittori e lettori. Ma il suo capolavoro, resta, a mio parere, L'informazione. Storia di un duello esistenziale tra due amici scrittori, Gwyn ormai di successo e Richard, un fallito. Quest'ultimo non solo cerca vendetta, ma vuole elevare quella vendetta a forma d’arte. Per farlo, non esita a cercare l’aiuto di gente qualificata incaricandola di agire su molti fronti, tra cui l’aggressione personale. Sebbene «ogni uomo sensibile ha diritto a una crisi di mezza età», Richard Tull è però forse un uomo troppo sensibile, incapace di resistere al peso dell’informazione, di quella massa di notizie che rende tutti spettatori irrequieti e invidiosi dei successi e dei fallimenti altrui.Un'amara riflessione che va ben oltre la lettura (e la scrittura) di un romanzo.


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