Lavoro e previdenza

L’avvocato delle start up dice addio ai modelli precompilati

di Michela Finizio

2' di lettura

Accordi finanziari che vanno “ingegnerizzati” per tutelare i soci della start up. Contratti “da architettare” su misura, tenendo conto dell’originalità dell’idea imprenditoriale. Chi lavora con le imprese innovative non ha dubbi: è molto sfidante, è un’occasione per rinnovare la professione stessa.

Lo sa bene Andrea Messuti, partner dello studio legale Lca dove è responsabile del team di emerging companies & venture capital. Alle spalle diversi anni negli Stati Uniti, dove ha lavorato nelle sedi di Boston e New York di Sullivan & Worcester Llp entrando in contatto con diversi protagonisti della Silicon Valley e della Boston Area, Messuti oggi guida il team di legali che opera all’interno di H-farm, l’importante incubatore tecnologico con sede in provincia di Treviso. Lo studio Lca, infatti, ha deciso di aprire lì una sede distaccata dal 2014, garantendo la presenza di una task force di avvocati all’interno di una delle più famose “fabbriche” italiane di innovazione. «Spesso - racconta - le idee innovative non hanno uno schema legale o una casistica già definita». La buona parte delle richieste ricade, nell’ambito corporate o commerciale, su aspetti legati alla proprietà intellettuale, all’information technology, alla protezione dei dati, al management digitale oppure alla parte più finanziaria che - ad esempio - diventa delicata quando scendono in campo gli investitori. «La verità è che per lavorare con le start up bisogna bisogna comporre team sempre più interdisciplinari per offrire tutte le competenze legali - aggiunge Messuti - ma ogni volta la consulenza va “customizzata” in base alle esigenze specifiche di ciascuna realtà. In certe occasioni bisogna scervellarsi per fornire un’architettura legale ad hoc, senza precedenti da imitare».

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Dello stesso parere è Roberta Dell’Apa, 56 anni e dottore commercialista a Milano. «Avevamo voglia di fare qualcosa di più innovativo e abbiamo deciso di investire nella consulenza a startupper, proponendo un servizio riservato a più basso costo».

Per intercettare la clientela lo studio Dell’Apa Zonca e Associati è diventato membro dell’associazione Italia Startup, ha tenuto un ciclo di incontri nell’incubatore Copernico ed è diventato partner di Startup Ally, l’alleanza multidisciplinare nata per fornire servizi professionali integrati. Abituata a lavorare in network con notai, avvocati e consulenti del lavoro, Dell’Apa sottolinea la necessità di un approccio “smart”: «Spesso non sono realtà strutturate, neanche per l’invio dei documenti, e bisogna aiutarle a costruire un modello societario che definisca i rapporti tra i soci, tra i soci e l’esterno, tra i soci e i propri collaboratori».

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