Adepp: «È un grave vizio giuridico non ridare alle Casse i risparmi da spending review»
L’Associazione delle casse di previdenza critica l’interpretazione del Mef che ritiene applicabile la sentenza 7/2017 della Corte costituzionale alla sola Cassa dei dottori commercialisti
di Federica Micardi
1' di lettura
Il ministero dell'Economia nel corso di un question time in Commissione finanze dell'8 giugno, nel rispondere a un’interrogazione presentata dal senatore Andrea de Bertoldi (FdI) ha escluso che la restituzione alle Casse dei risparmi versati allo Stato grazie alla spending review per gli anni 20212 e 2013.
Secondo il ministero la sentenza della Corte costituzionale 7/2017 che ha deciso per la restituzione di 500mila euro alla Cassa dei dottori commercialisti non va estesa agli altri enti di previdenza.
La reazione dell’Adepp
Una risposta che non è piaciuta all'Adepp, l'associazione che rappresenta le Casse professionali. Secondo l'associazione la risposta del Mef all'interrogazione del senatore de Bertoldi presenta un grave vizio giuridico: «una sentenza della Corte Costituzionale di accoglimento, con dichiarazione di parziale illegittimità costituzionale di una norma di legge, - afferma l’Adepp in un comunicato - non può mai per sua stessa natura avere effetto solo per la parte che promosse il giudizio, ma espunge dall'ordinamento la norma di legge incostituzionale, e ciò vale ovviamente per tutti i destinatari della norma stessa».
Autonomia svilita
Secondo Adepp la tesi portata avanti dal ministero dell'Economia, che definisce la sentenza 7/2017 «interpretativa» con «formula di illegittimità costituzionale parziale» e, quindi, applicabile solo alla Cassa dottori commercialisti, porta a una ingiustificata discriminazione tra soggetti uguali per natura e posizione, e svilisce l'autonomia delle Casse.
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