Gli aerei voleranno più pieni: basta il posto vuoto in mezzo
L’Enac ammorbidisce l’obbligo di rispettare un metro di distanza tra i passeggeri. La distanza si misura dal punto mediano dei sedili, non dal bordo
di Gianni Dragoni
4' di lettura
Si riduce la distanza tra i passeggeri sugli aerei. Non è più necessario che ci sia un metro effettivo tra ogni passeggero. Basta lasciare libero il sedile in mezzo a ogni fila da tre e tenere sempre dritto lo schienale. Lo ha deciso l’Enac, l’Ente per l’aviazione civile, che ha interpretato le norme sul «distanziamento sociale» nel trasporto aereo. Questo consentirà di avere aerei più pieni ad Alitalia e alle altre compagnie che volano in Italia, fino al 66% dei posti potranno essere occupati.
Prima c’era l’obbligo di un metro di distanza
In precedenza L’Enac aveva detto alle compagnie che bisognava far stare i passeggeri a un metro di distanza. Alitalia aveva dato un’applicazione ferrea della regola del metro, misurando la distanza fra i sedili, come riferito dal Sole 24 Ore.com il 21 maggio. In quel modo la compagnia guidata dal commissario Giuseppe Leogrande aveva reso disponibili al massimo metà dei posti sui grandi aerei (Airbus 330 con 256 o 262 posti) o sui piccoli Embraer regionali da 88-100 posti, mentre il minimo era il 33% negli aerei con sedili più vicini, gli Airbus 320 «densificati» nella gestione Etihad con 180 posti: su questi aerei prima la compagnia rendeva disponibili solo 60 posti, adesso ne può vendere 120. Alitalia lasciava libero anche il posto dietro ogni passeggero.
Il Dpcm del 17 maggio
L’obbligo di distanza di un metro tra i passeggeri c’è solo in Italia, in base al Dpcm del premier Giuseppe Conte del 17 maggio, valido fino al 14 giugno. L’Enac aveva perfino emesso un «notam» per ricordare a tutte le compagnie l’obbligo del metro di distanza a bordo. Molte compagnie straniere hanno protestato o smesso di volare, ritenendo la misura eccessiva e antieconomica. Ma nelle scorse settimane i passeggeri erano pochi, gli aerei semivuoti e quindi l’obbligo non pesava tanto.
Assaeroporti: persi 45 milioni di passeggeri
Adesso si allentano i vincoli sanitari per il coronavirus e si torna a volare. L’autorità europea per la sicurezza dell’aviazione, Easa, ha emesso «linee guida» con disposizioni più flessibili rispetto all’obbligo del metro di distanza. Le compagnie e gli aeroporti (che hanno perso milioni di passeggeri e di ricavi, 45 milioni di passeggeri in meno negli scali italiani da marzo a maggio, dice Assaeroporti) sono tornati alla carica con le proteste. La Iata, l’associazione mondiale delle compagnie, ha detto che è sufficiente avere la mascherina, non vuole neppure il posto vuoto in mezzo a tre sedili.
La lettera del dg Enac ha ammorbidito i vincoli
Chissà se è stato per le proteste, sta di fatto che con una lettera del 26 maggio del direttore generale, Alessio Quaranta, l’Enac ha ammorbidito le prescrizioni precedenti e ha stabilito che si può volare in sicurezza sanitaria se si rispettano due regole, mantenendo l’obbligo di indossare la mascherina. La prima regola è che lo schienale dei sedili deve rimanere in posizione verticale per tutto il volo; la seconda è che la distanza tra sedili vicini non viene misurata dal bordo, ma «tra i punti mediani di due sedili adiacenti».
Sedile sempre in posizione verticale
La lettera del d.g. Enac è stata mandata «a tutti gli operatori di trasporto pubblico» e ai ministeri dei Trasporti e della Salute. La lettera cita la disposizione dell’Allegato 15 al Dpcm del 17 maggio, che dice: «Sui mezzi di trasporto è opportuno al fine di perseguire una migliore e funzionale capienza dei mezzi di trasporto pubblico e ottimizzare gli spazi, fermo restando l’obbligo di indossare una mscherina di protezione, procedere anche alla utilizzazione in verticale delle sedute. Tale modalità, ove realizzabile, consentirà, escludendo un posizionamento c.d. faccia a faccia di ridurre la distanza interpersonale di un metro con un maggiore indice di riempimento dei mezzi».
Il metro si misura da metà sedile, non dal bordo
La lettera del d.g. Enac, Quaranta, afferma: «Si ritiene pertanto che configurazioni di cabina che prevedano il posizionamento dei sedili nel verso della direzione di volo dell’aeromobile e il cui schienale sia mantenuto in posizione verticale soddisfino la prescrizione di cui sopra. Allo scopo di soddisfare l’obbligo del distanziamento sociale si ritiene inoltre che la misura della distanza debba essere misurata tra i punti mediani di due sedili adiacenti; ciò implicherebbe, a titolo di esempio, sugli aeromobili che prevedono per ogni fila un doppio sedile da tre posti la potenziale occupazione dei posti lato corridoio e lato finestrino da parte dei passeggeri».
Ma i sedili sono larghi da 50 a 80 centimetri
La lettera dell’Enac è stata inviata a tutte le compagnie ed è già applicata anche da Alitalia, che può così riempire di più gli aerei fino al massimo al 66% dei posti. In realtà i sedili in economica, per esempio di un Airbus 320 o Boeing 737, gli aerei di solito usati nei voli nazionali o in Europa con un corridoio e due file da tre posti da ogni lato, sono larghi al massimo 80-83 centimetri. Addirittura la Iata all’inizio di maggio ha fatto notare che «la larghezza media di un sedile è inferiore a 50 centimetri» riferendosi a tutte le compagnie e a tutti i tipi di aereo. Quindi tra il sedile di finestrino e quello di corridoio la distanza è inferiore a un metro. Anche tra un sedile e quello dietro la distanza è inferiore a un metro.
L’espediente
Ma con l’espediente di misurare la distanza dalla linea mediana del sedile del finestrino alla linea mediana del sedile del corridoio - secondo l’Enac - si rispetta la distanza di un metro tra i passeggeri. I passeggeri però sono seduti su tutto il sedile, non su mezzo sedile come se fosse uno strapuntino.
I passeggeri “tagliati” a metà
Con questa nuova regola i passeggeri sono virtualmente “tagliati” a metà: non ci sarà un metro di distanza tra ogni passeggero, ma solo tra la metà del passeggero che dà sul finestrino e la metà del passeggero che dà sul corridoio.
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