Aerei, Iata: minori ricavi tra 63 e 113 mld di dollari nel 2020
L’associazione delle compagnie ha aggiornato le stime in seguito alla diffusione del virus. Cina la più colpita in valore, l’Italia in percentuale
di Gianni Dragoni
4' di lettura
Le compagnie aeree di tutto il mondo avranno minori ricavi tra 63 e 110 miliardi di dollari quest’anno a causa del calo del traffico provocato dal Coronavirus. È la stima aggiornata della Iata diffusa oggi da Singapore. L’associazione mondiale del trasporto aereo ha diffuso un bollettino che peggiora sensibilmente le stime fatte il 20 febbraio, quando aveva stimato un calo di ricavi globali pari a 29,3 miliardi.
Il virus è più esteso
Il calcolo precedente era basato su uno scenario con un impatto del virus in gran parte confinato ai mercati associati con la Cina. «Ma da allora _ spiega la Iata _ il virus si è diffuso a più di 80 paesi e le prenotazioni sono state severamente colpite su rotte oltre la Cina».
Cina la più colpita in valore
I calcoli aggiornati tengono conto di due ipotesi. Una in cui il virus rimanga limitato ai paesi con più di 100 casi di contagio, rilevati il 2 marzo. Si tratta di 8 paesi: Cina, Giappone, Singapore, Corea del Sud in Asia; Francia, Italia e Germania in Europa; Iran nel Medio Oriente. Per questi paesi viene stimato un calo dei passeggeri annuo che in valore colpisce soprattutto la Cina (-23%, 22,2 miliardi in menodi ricavi).
Italia la più colpita in percentuale
Ma in percentuale in questa stima della Iata il paese più colpito è l’Italia: -24% dei passeggeri annui, pari a 5 miliardi di dollari in meno di ricavi. In percentuale seguono l’Iran (-16%, 600 milioni in meno di ricavi) e la Corea del Sud (-14%, 2,8 miliardi in meno di ricavi). Per il Giappone è stimato un calo del 12% dei passeggeri (pari a 5,3 miliardi in meno di ricavi).
Effetti pesanti anche su Francia e Germania
Francia e Germania subirebbero un calo del 10% ciascuno dei passeggeri quest’anno, pari a 2,9 miliardi di minori ricavi per la Germania e 2,5 miliardi per la Francia. Al di fuori di questi tre paesi in Europa ci sarebbe un calo del 7% della domanda. In questa prima ipotesi di «diffusione limitata» del virus la Iata stima minori ricavi da passeggeri per 63 miliardi per tutte le compagnie mondiali quest’anno, pari all’11% dei ricavi passeggeri stimati in precedenza. Mentre sui ricavi totali già stimati (pari a 872 miliardi) questa riduzione sarebbe pari al 7,2 per cento.
Diffusione estesa del virus
La seconda ipotesi è riferita a uno scenario di «diffusione estesa» del virus, ai paesi che fino al 2 marzo avevano solo 10 casi di contagio confermati. In questo caso la Iata stima un calo dei ricavi aggregati delle compagnie di tutto il mondo pari a 113 miliardi di dollari, cioè il 19% dei ricavi da passeggeri o il 13% dei ricavi totali stimati in precedenza. In questa ipotesi viene stimato un calo del 23% dei passeggeri in Asia-Pacifico (oltre alla Cina, anche Giappone, Australia e paesi dell’estremo Oriente) pari a 49,7 miliardi di minori ricavi. In 10 paesi europei il calo stimato è pari a -24% dei passeggeri e -37,3 miliardi dei ricavi. Nel gruppo, oltre ai tre paesi già citati, sono incluse Gran Bretagna, Spagna, Svizzera, Olanda, Austria, Norvegia e Svezia.
Usa e Canada
Stati Uniti e Canada verrebbero colpiti con un calo del 10% dei passeggeri e di 21,1 miliardi di ricavi. Nel Medio Oriente ci sarebbe un calo del 23% dei passeggeri e di 4,9 miliardi di ricavi in Emirati Arabi, Iran, Iraq, Kuwait, Libano, Bahrein.
La riduzione del prezzo del petrolio
È evidente che i minori ricavi avrebbero un effetto pesante sui bilanci delle compagnie. Tuttavia è sbagliato concludere che i minori ricavi si traducano in perdita secca, perché ci sarebbero anche minori costi. La Iata fa notare che c’è stata una riduzione del prezzo del petrolio, 13 dollari al barile in meno a fine febbraio rispetto ai 63 dollari stimati in dicembre. Questa riduzione potrebbe far risparmiare fino a 28 miliardi nella bolletta del carburante delle compagnie nel 2020. Però diverse compagnie hanno fatto contratti per assicurarsi contro variazioni del prezzo («hedging»), pertanto non potrebbero beneficiare in pieno della riduzione del costo. C’è anche una diminuzione dei voli, anche questo porterà dei risparmi.
Chieste misure straordinarie di sostegno
Nel complesso comunque la situazione è molto pesante per le compagnie aeree. Il direttore generale della Iata, Alexandre de Juniac, ha detto: «Mentre i governi cercano misure di stimolo, le compagnie aeree avranno bisogno di una riduzione delle tasse e degli oneri e una regolamentazione che assicuri il mantenimento degli slot negli aeroporti anche se non li utilizzano. Sono tempi eccezionali».
Azioni delle compagnie crollate del 25%
La Iata fa notare che «in Borsa i prezzi delle azioni delle aviolinee sono caduti di quasi il 25% da quando l’epidemia è cominciata, circa 21 punti percentuali in più del calo avvenuto a un punto simile durante l’epidemia della Sars del 2003.»
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