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Aerei, Iata stima perdita 252 miliardi di dollari di ricavi per le compagnie

L’associazione mondiale delle compagnie ha rivisto in peggio le stime. Traffico globale in calo del 38%, Europa la più colpita.

di Gianni Dragoni

(Reuters)

3' di lettura

L’aviazione mondiale sta affrontando «una crisi senza precedenti» e le compagnie di tutto il mondo quest’anno avranno 252 miliardi di dollari di ricavi da passeggeri in meno rispetto a quanto già previsto. Un calo del 44% rispetto al 2019. La stima è della Iata, l’associazione mondiale del trasporto aereo che ha rivisto, in peggio, le stime diffuse il 5 marzo. Allora si ipotizzava come «peggiore scenario» una perdita di ricavi per 113 miliardi. «Molte compagnie sono in crisi di liquidità. C’è bisogno di aiuti finanziari per 200 miliardi di dollari. I governi devono muoversi rapidamente», ha detto il direttore generale della Iata, Alexandre de Juniac.

Almeno tre mesi di restrizioni
Il peggioramento delle stime è basato due fattori, causati dalla pandemia coronavirus: le severe restrizioni dei viaggi e l’attesa recessione globale. L’ipotesi tiene conto di uno scenario in cui le severe restrizioni dei viaggi durino tre mesi e siano seguite da una graduale ripresa economica nell’ultima parte di quest’anno.

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Traffico stimato in calo del 38%
Il traffico passeggeri per l’intero anno è stimato in calo del 38% in confronto al 2019, misurato con l’indice dei passeggeri per chilometri percorsi. «L’industria del trasporto aereo è nella crisi più profonda di sempre», ha sottolineato de Juniac. «Le restrizioni ai viaggi stanno chiudendo l’aviazione internazionale», ha osservato il capo economista della Iata, Brian Pearce. «I mercati con severe restrizioni coprono il 98% dei ricavi globali da passeggeri». 

Nel secondo trimestre capacità in Europa -90%
Il crollo del traffico e le restrizioni ai viaggi hanno fatto diminuire la capacità (cioè i posti offerti sui voli) del 14% a livello mondiale nel primo trimestre. Ma la crisi sarà più grave nel secondo trimestre: la Iata stima una riduzione del 65% della capacità globale delle compagnie rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il taglio di voli sarà al massimo in Europa, con la previsione di un crollo del 90% della capacità. Seguono Medio Oriente e America Latina (-80%), quindi Africa (-60%), Asia-Pacifico e Nord America (-50%).

Recupero alla fine dell’anno
Nel terzo trimestre la Iata stima un calo globale della capacità del 33% , con la situazione più grave sempre in Europa, -45 per cento. Per il quarto trimestre al momento è stimata una riduzione di capacità del 10% per tutte le aree geografiche.

Europa la più colpita
L’Europa è la regione più colpita, in percentuale. «Le compagnie in Europa sono quelle più a rischio in questo momento», ha osservato Pearce. La Iata stima un calo dei ricavi di 76 miliardi quest’anno in Europa, con una riduzione del traffico passeggeri per km del 46% rispetto al 2019.

Asia-Pacifico e Nord America
In valore assoluto la perdita di ricavi maggiore è in Asia-Pacifico, 88 miliardi in meno, con una stima di calo del traffico del 37 per cento. Nel Nord America è stimata una perdita di ricavi di 50 miliardi e del 27% del traffico passeggeri.

Parziale recupero in Cina
In Cina si assiste a una parziale ripresa del traffico del mercato interno, non di quello internazionale. Il traffico sta lentamente tornando. Il load factor (coefficiente di occupazione dei posti sugli aerei) è circa il 60%. Le cose stanno migliorando.

«Non chiediamo aiuti di Stato»
Ma in generale la situazione rimane di emergenza. «Abbiamo bisogno di un intervento in piena velocità. Ora», ha concluso de Juniac. «Chiediamo agli Stati interventi per dare liquidità alle compagnie. Ci sono vari tipi di interventi possibili, dalle erogazioni dirette di cassa ai prestiti, dalle garanzie sui finanziamenti al sollievo fiscale. Non chiediamo aiuti di Stato».

Riproduzione riservata ©
  • Gianni DragoniCaporedattore, inviato

    Luogo: Roma

    Lingue parlate: italiano, inglese, francese

    Argomenti: economia, finanza, industria aerospazio, difesa, industria ferroviaria, trasporto aereo, grandi aziende pubbliche, privatizzazioni, bilanci società di calcio, stipendi manager, governance società quotate, conflitti d'interesse

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