Aeroporti, boom dei piccoli scali Passeggeri più che raddoppiati
Sono stati 164,6 milioni i passeggeri nel 2022 rispetto agli 80,7 del 2021
di Laura Serafini
3' di lettura
Il traffico aereo negli aeroporti italiani ha segnato nel 2022 una netta ripresa quasi recuperando i livelli raggiunti a fine 2019, considerato un anno record. Il numero di passeggeri si è attestato a un livello dell’85% rispetto al 2019 a quota 164,6 milioni: un totale che rappresenta più del doppio dei passeggeri del 2021 quando gli effetti della pandemia avevano limitato a 80,7 milioni il numero di persone che aveva preso l'aereo.
Il consuntivo dell’anno appena concluso è stato diffuso da Assaeroporti: dal bilancio dell'anno è emerso che a trainare la ripresa sono stati soprattutto gli scali medio piccoli con un numero di passeggeri inferiore a 15 milioni, nei quali sono stati superati i livelli del 2019. In realtà nei piccoli scali sono stati registrati veri e propri boom. L'impressione è che nel 2022 sia aumentato l'utilizzo degli aerei per le vacanze al mare e in montagna: almeno questo sembrano dimostrare gli exploit di Foggia, Bolzano, Trapani, Brindisi, Alghero e Bari.
La crescita del cargo
Ma c’è un altro dato interessante che affiora dai numeri: la crescita del settore del cargo, che con 1,1 milioni di tonnellate di merci trasportate si è attestato a un +1,7% rispetto al 2021 e ad un +0,3% sul 2019. Lo scalo di Malpensa, con oltre 720mila tonnellate, conferma la leadership nazionale. Proprio su questo segmento si sta concentrando una parte importante della riorganizzazione del sistema aeroportuale nazionale. Il ministero per le Infrastrutture ha chiuso a novembre una consultazione sul piano di riassetto elaborato dall’Enac. Più di 200 contributi sono stati presentati dal settore; una delle indicazioni che è emersa dagli operatori è quella di lasciare libertà alle dinamiche di mercato stabilire su quali scali il rafforzamento del comparto del cargo può essere sostenibile.
Nel piano Enac si spiegava che negli ultimi anni a livello globale il settore cargo sta registrando una performance che è risultata decisamente positiva persino negli anni della pandemia; su scala nazionale il paradosso da analizzare riguarda il fatto che le movimentazioni italiane rappresentano il 5,5% dei volumi europei mentre per passeggeri il peso è pari all’11,6 per cento». C'è dunque un margine di crescita importante che coincide con quel 6% circa che manca per chiudere il gap. Il tema, però, ad avviso di Enac è che per sostenere la crescita va riorganizzata quella che in qualche modo è considerata una diffusione eccessiva di aree cargo negli aeroporti nazionali. «Gli scali italiani che hanno rilevanza nel trasporto merci – si spiega - sono Malpensa, Fiumicino, Venezia Tessera, Brescia Montichiari, Taranto Grottaglie, Ancona Falconara, Catania Fontanarossa, Cagliari, Lamezia Terme. Altri scali quali Bergamo, Bologna, Pisa, Ciampino, Taranto e Napoli, seppure movimentano ad oggi quantità elevate di merci, non hanno le condizioni sostenibili per un ulteriore sviluppo sostanziale nel cargo». Questa proposta di indirizzo si è rilevata probabilmente un po’ drastica e ora si sta modulando il piano in modo da accompagnare un riequilibrio del cargo valutando caso per caso il ritorno economico del business.
Bene Milano Linate e Bari
Tornando ai dati diffusi ieri la classifica degli scali di medie dimensioni (tra 5 e 15 milioni di passeggeri) che mostra quelli cresciuti di più in termini percentuali rispetto al 2019 vede in testa Linate (+17,5%); Bari (+11,9%); Palermo (+1,4%); Napoli a 10,9 milioni (+0,5%), mentre Catania ha segnato una flessione dell’1,2% (10 milioni). Gli scali tra 1 e 5 milioni vedono come capolista Brindisi (+13,6% con 3 milioni di passeggeri), Alghero (+10,3% con 1,5 milioni), Olbia (+6,3% con 3,16 milioni), Torino (+6,1% con 4,19 milioni di passeggeri), mentre Cagliari ha subito una flessione del 7,4% (4,39 milioni di passeggeri). I piccoli scali, con meno di un milione di passeggeri, sono quelli che hanno vissuto un vero e boom: +1.721% per Foggia; + 513,9% per Bolzano; + 116,7 per Trapani; +81,6% per Grosseto e +73,4% per Cuneo.
Tra i primi 10 scali del 2022 per numero di passeggeri ci sono Fiumicino con 29,3 milioni(-32,6%); Malpensa con 21,3 milioni (-26%); Bergamo con 13,1 (-5,1%); Napoli con 10,9 (+0,5%); Catania con 10 milioni (-1,2%); Venezia con 9,3 milioni(-19,4%); Bologna con 8,4 milioni (-9,7%); Linate con 7,7 milioni (+17,5%), Palermo con 7,1 milioni (+1,4%) e Bari con 6,2 milioni (+11,9%). «Stiamo assistendo a una forte ripresa del traffico aereo in Italia, superiore a quella di molti Paesi europei – ha commentato il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo – soprattutto grazie ai risultati eccellenti della stagione estiva. Fa particolarmente piacere che gli aeroporti del Sud e delle Isole, con oltre 51 milioni di passeggeri e un incremento del 2,2% sul 2019, recuperino i volumi pre-Covid così velocemente».
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