Aerospazio, Israele guarda alla Puglia come polo di ricerca e sviluppo
di Domenico Palmiotti
2' di lettura
Israele guarda alla Puglia per progetti comuni nel campo dell'aeronautica e dell'aerospazio. L'ambasciatore in Italia, Ofer Sachs, è stato a Bari, al Politecnico, e all'aeroporto di Grottaglie (Taranto) per approfondire la collaborazione da un duplice punto di vista: la ricerca universitaria e lo sviluppo industriale. Da un lato c'è la collaborazione tra il Politecnico e Technion, istituto israeliano all'avanguardia, e dall'altro le potenzialità del polo di Grottaglie con le sue iniziative: la costruzione delle fusoliere in fibra di carbonio per il Boeing 787 da parte di Leonardo, la piattaforma europea per testare i voli a pilotaggio remoto (già diverse le prove compiute e si è anche insediata un'azienda, Ids, specializzata nel campo), la piattaforma per i voli suborbitali con gli americani di Virgin.
«Vogliamo aprire una cooperazione tra Technion e Politecnico - dice l'ambasciatore - per far lavorare insieme, già da oggi, studenti israeliani e italiani. Andando a Grottaglie, vogliamo invece vedere l'industria italiana e di Puglia e cercare di cooperare andando oltre la cooperazione che esiste oggi. L'Italia generalmente è un Paese con una grande industria. Israele non ha questa capacità e per noi questo è un motivo unico per lavorare per il futuro, per la ricerca, lo sviluppo e per la cooperazione industriale». «Crediamo fortemente nell'interazione internazionale e il lancio di un acceleratore congiunto con Technion è uno degli obiettivi che ci siamo posti» afferma Eugenio Di Sciascio, rettore del Politecnico.
Il governatore pugliese Michele Emiliano, presente alla visita col vice presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile, sostiene che Grottaglie è «uno dei poli logistici più interessanti d'Italia tra porto e aeroporto, è l'unico spazioporto autorizzato in Europa, ed ha anche un distretto industriale importante che ha riferimento all'industria civile e militare». Per Emiliano, a proposito dello spazioporto, «in Europa di strutture simili non ce ne saranno molte altre, anzi è probabile che rimanga l'unico per un po' di tempo. È un luogo - sottolinea - dove é possibile implementare tutte le tecnologie spaziali. Queste saranno fondamentali per l'agricoltura di precisione, per i cambiamenti climatici, per il controllo dell'inquinamento, che dallo spazio è più semplice, con ricadute occupazionali importanti e a basso impatto ambientale».
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