Affidamento esclusivo al padre se la madre fa uso di cannabis e “minimizza”
La donna minimizzava l’uso dell’hashish, e considerava un falso problema il fatto che anche una delle due figlie “fumasse”. Venti giorni di tempo per lasciare la casa di sua proprietà
di Patrizia Maciocchi
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L’abitudine di farsi le canne, chiudendo un occhio anche sul fatto che una delle sue figlie minori facesse altrettanto, costa alla madre l’affidamento, che va dato in esclusiva al padre insieme al diritto a restare nella casa familiare benché di proprietà della ex. Il Tribunale di Roma, con un provvedimento indifferibile adottato sulla scia della riforma Cartabia, concede alla donna 20 giorni di tempo per allontanarsi dall’abitazione della coppia, considerando la sua condotta educativa «pregiudizievole per le minori, dal momento che mostrava di sottovalutare le conseguenze dannose di sostanze stupefacenti». Un provvedimento che lascia alla madre la sola possibilità di vedere le figlie avute dall’ex compagno, con il quale conviveva more uxorio, alla presenza del padre o di una persona di sua fiducia, senza possibilità di dormire da lei.
L’uso di hashish e marijana minimizzato
Alla base della decisione soprattutto la tendenza a minimizzare l’uso anche della marijuana, a dire della signora comprata legalmente nei tabacchi smokeshop. Dagli atti emerge che per la madre l’assunzione di hashish era “normale” come non rappresentava un particolare problema il fatto che la figlia facesse uso di qualche “canna”. E il “fumo” si poteva trovare in casa, non ben custodito per dimenticanza. Non è utile alla causa della signora contestare al suo ex compagno l’uso del Minias per dormire «che è molto più forte», un farmaco che l’uomo negava di assumere.
La corretta educazione
A pesare sulla scelta del giudice anche la fragilità della figlia più grande, in cura presso un ospedale psichiatrico per disturbi dell’umore. Tanto basta al Tribunale per decidere nell’interesse superiore delle due minorenni. Soddisfatto per il provvedimento l’avvocato del padre delle minori Giorgio Vaccaro che sottolinea l’importanza di un passaggio della decisione «Il Tribunale ha affermato che un genitore per avere una corretta condotta educativa non deve sottovalutare, mai, le conseguenze dannose dell’assunzione di sostanze stupefacenti da parte dei figli. Non può sminuire o rendersi complici dell’uso di sostanze, può essere sanzionato pesantemente».
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