Affitti brevi, Airbnb e Booking: allerta coronavirus e stop a turisti a rischio
Sui siti delle due piattaforme le indicazioni che per cautela permettono la disdetta a costo zero delle prenotazioni se c’è un timore contagio
di Annarita D'Ambrosio
3' di lettura
Una lunga pagina dedicata al coronavirus e i suoi effetti. Anche il mondo degli affitti brevi è in allerta, gli host dei 415mila appartamenti di Airbnb che ha scelto di prendere subito provvedimenti, ma non solo.
La psicosi dilaga e perfino chi ha in condominio un appartamento che viene affittato ai turisti storce il naso, anche se non si può impedire al proprietario di ricorrere a questo strumento per incrementare il proprio reddito.
Le pagine di Airbnb e Booking
Si legge sul sito di Airbnb che il turista o l'host sono autorizzati a cancellare gratuitamente la prenotazione dell'alloggio o l'esperienza Airbnb qualora temessero conseguenze di salute. Questo riguarda ospiti e host che hanno effettuato o ricevuto prenotazioni entro il 1° febbraio 2020 per soggiorni nella provincia cinese di Hubei con data di check-in entro il 1° aprile 2020 oppure ospiti che viaggiano dalla provincia cinese di Hubei verso qualsiasi destinazione globale e che hanno prenotato soggiorni nel resto del mondo.
Ha attivato la procedura relativa alle “cause di forza maggiore” anche Booking, cause che si applicano a tutte le strutture nella Cina continentale e a tutti gli ospiti che hanno effettuato una prenotazione da questa zona. Al momento, questa misura sarà applicata - si legge - a tutti i soggiorni con check-in fino all'8 febbraio 2020 incluso.
Come si prenota sui portali
Il meccanismo di prenotazione sui portali della cosiddetta sharing economy non è precisissimo e solo all'arrivo sono fornite informazioni più dettagliate. La prenotazione viene infatti effettuata da una sola persona, che indica solo genericamente il numero dei suoi compagni di viaggi, senza fornire generalità e documenti di chi lo accompagna.
L'articolo 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (regio decreto 773/31), pone due obblighi a carico degli esercenti di strutture ricettive e di chi loca un immobile per periodi inferiori ai 30 giorni: consentire l'accesso solo a chi ha idonei documenti di identità e comunicarne alla Questura, entro 24 ore dall'arrivo degli ospiti (6 ore per soggiorni di 24 ore o meno), le generalità, ma la provenzia dell'ospite si conosce solo al momento dell'arrivo.
Regole per la cancellazione
Sui portali per cancellare normalmente una prenotazione si devono considerare i termini di cancellazione che ha indicato l'host nell’annuncio, termini che in genere,variano in base all'alloggio e al tempo rimasto prima del check-in. Su Airbnb, i termini di cancellazione a lungo termine vengono utilizzati automaticamente per tutte le prenotazioni di almeno 28 giorni. Per alcuni alloggi, gli host offrono una scelta fra termini di cancellazione rimborsabile o non rimborsabile, che prevedono prezzi e condizioni differenti.
Su Booking, quando un cliente prenota, riceve una conferma immediata, quindi non è possibile rifiutare da parte dell’host una prenotazione.
In base alle condizioni della struttura scelta, l'ospite invece potrebbe cancellare la prenotazione tramite il link che riceve nell'e-mail di conferma oppure dal suo profilo di Booking.com.
Molte strutture, soprattutto quelle private, non prevedono l’opzione della “cancellazione gratuita” che consente all’ospite di pagare solo all’arrivo nella struttura. Il privato, solitamente, opta per il pagamento anticipato ed i rischi dunque, in casi come questa emergenza sanitaria, sono maggiori.
Significato quanto verificatosi a Napoli: un ospite cinese che proveniva da Firenze, si è presentato in un appartamento prenotato e pagato su un portale in compagnia di una giovane proprio della provincia dell'Hubei, zona da cui è partita l’epidemia. In questo caso il soggiorno - di una sola notte - non è stato rifiutato dall’host ma l'evento ha fatto scattare decine di telefonate ai portali e acceso il dibattito tra i gestori di b&b.
Per approfondire:
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● Coronavirus: i giudici di pace chiedono mascherine e tutela sanitaria
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