ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa lente della magistratura contabile

Affitti non riscossi, buco da 133 milioni al Comune di Napoli. Corte dei Conti: Consentito un accumulo stratosferico

Casi limite: l’alloggio della custode di una scuola, andata in pensione nel 1988 e poi defunta nel 2010 era occupato abusivamente dai suoi eredi.vIn un altro istituto vive una persona il cui fratello venne arrestato nel 2005 perché sorpreso a coltivare marijuana nel cortile

di N.Co.

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2' di lettura

La mancata riscossione dei canoni d’affitto ha prodotto un buco da 133 milioni di euro nelle casse del Comune di Napoli. A lanciare l’accusa è la Procura della Corte dei conti della Campania, nell’invito a dedurre notificato dai Carabinieri del Nucleo operativo del Vomero a funzionari comunali, a dirigenti della Napoli Servizi (società in-house del Comune di Napoli) e alla preside della scuola dell’infanzia e primaria ’L. Vanvitelli - plesso Caccavello’ che si trova nel quartiere Vomero. Sette inviti a dedurre per un danno erariale quantificato in 92.349 euro.

Mai contestata la stratosferica morosità

Per gli inquirenti i funzionari comunali sono colpevoli di «non avere mai contestato i ritardi clamorosi della Napoli Servizi in sede di riscossione, consentendo l’accumulo nel tempo di una ingente e stratosferica morosità». La «gravità delle negligenti omissioni può meglio essere apprezzata in tutta la sua drammaticità» soprattutto tenendo conto del fatto che il Comune di Napoli è soggetto a procedura di riequilibrio per «gravissimi squilibri strutturali di bilancio accertati» dalla Corte dei Conti della Campania.

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Occupato abusivamente l’alloggio della custode defunta

Dal settembre 1988 l’alloggio della custode della scuola andata in pensione e poi defunta nel 2010 era occupato abusivamente dai suoi eredi - il figlio insieme alla moglie - che non pagavano l’affitto e neppure i consumi idrici al Comune di Napoli. Gli ’abusivi’ abitano all’interno della scuola, «soggetti terzi rispetto al personale scolastico a contatto con gli alunni», scrivono i magistrati contabili nell’invito a dedurre notificato e gli uffici del Comune hanno provato a sgomberare i locali occupati, ma sono stati incompetenti «in modo gravemente negligente».

Il Comune si muove solo nel 2012

Il Comune scaduto il contratto di locazione, non lo rinnova, ma nemmeno questo basta a ’liberare’ l’alloggio. Il Comune - scrivono ancora i magistrati contabili - inizia però a muoversi solo nel 2012 credendo “erroneamente” che si tratti di una propria fonte di guadagno. La moglie del custode, però, presenta ricorso e vince, restando in casa. Palazzo San Giacomo - ravvisa la Corte dei Conti - pur messo al corrente “formalmente” dell’errore, resta fermo fino al febbraio 2023.Nel tempo, viene appurato, le diffide della Napoli Servizi del 7 agosto 2017 e del 29 dicembre 2022 non sono state notificate: erano destinate alla moglie del custode che era deceduta nel 2015. La Corte dei Conti ha accertato che le diffide della Napoli Servizi, una il 7 agosto 2017, una seconda il 29 dicembre 2022, non sono state notificate: il destinatario era la moglie del custode, deceduta nel 2015. Sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti e dei Carabinieri - secondo quanto appreso da LaPresse - vi sono al momento anche altri 8 alloggi di edifici scolastici e strutture pubbliche, tutte nella V Municipalità che comprende i quartieri Vomero e Arenella.

Un abusivo sorpreso a coltivare marijuana nel cortile di una scuola

Secondo quanto emerso dalle indagini anche in altre scuole napoletane è stata riscontrata la stessa occupazione abusiva degli alloggi dei custodi: in uno di questi, è emerso, vive una persona il cui fratello venne arrestato nel 2005 perché sorpreso a coltivare marijuana proprio nel cortile dell’istituto.

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