Locazioni

Affitti studenti, troppa offerta fa calare i prezzi: -2,5% in Italia, -9% a Milano

Secondo Immobiliare.it, dopo un anno di case sfitte a causa del Covid, il trend del caro-canoni si è invertito: le richieste, seppur cresciute quasi del doppio (96,3%) rispetto al funesto 2020, non bastano a coprire l’offerta

di Laura Cavestri

4' di lettura

Sembravano stabili, a inizio stagione. Ma il covid ha creato uno squilibrio tra domanda di alloggi per studenti (che cresce quasi il doppio) ma non basta a coprire tutta l’offerta a disposizione. E così – in direzione contraria a quanto accadeva da anni – i prezzi scendono: -2,5% il prezzo di una stanza singola, in media, in Italia, -9% è addirittura il tracollo dei prezzi a Milano. L’ultima analisi sulle principali città universitarie è di Immobiliare Insights, business unit di Immobiliare.

Guardando alle singole città a segnare il calo maggiore è Milano, la più cara in assoluto, dove negli ultimi 12 mesi le locazioni di posti letto sono scese del 9% (470 euro per una singola). Se queste sono le buone notizie per studenti e lavoratori fuorisede che stanno ripensando al rientro in città, dopo mesi di smart working e didattica a distanza, esiste un altro lato della medaglia, quello dei proprietari.
In passato la domanda per questo mercato non riusciva quasi mai a trovare risposta nell’offerta. Secondo Immobiliare.it, invece, ora la situazione è inversa: le richieste, seppur cresciute quasi del doppio (96,3%) rispetto al funesto 2020, non bastano a coprire l’offerta, che infatti continua ad aumentare anche rispetto al boom dello scorso anno (+60,6 per cento).

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LA CLASSIFICA DEI PREZZI
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Il listino prezzi

Sul gradino più alto del podio rimane salda la città di Milano, nonostante i prezzi delle singole siano scesi sotto quota 500 euro (470 euro) e quelli dei posti letto in doppia sotto quota 300 (285 euro). Segue Roma, dove chi cerca una stanza deve spendere di media 417 euro e 246 euro per un posto in doppia.
A Bologna e Firenze per affittare una singola sono necessari poco meno di 400 euro (395 e 385 euro, rispettivamente). Sotto questa soglia si trovano poi Venezia – dove per una singola si chiedono in media 353 euro – Padova (336 euro), Torino (324 euro), Siena (321 euro), Napoli (320 euro) e Pisa (307 euro).

Le variazioni più consistenti si registrano a Pavia e Milano, con oscillazioni negative che superano il 9%, e Napoli, -8,2%. Calo consistente anche per Bologna, che sfiora il -6%, e Torino (-5%). In controtendenza Catania, Padova e Bari dove i prezzi hanno subito invece una variazione positiva (5,7%, 5,3% e 3,7%, rispettivamente).

Sostanzialmente stabili, invece, i costi delle stanze a Palermo, ma anche qui la differenza rispetto al 2019 è evidente: -10,2%.

I TREND DI DOMANDA E OFFERTA
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Dove cresce di più la domanda

Cresce di oltre sette volte in un anno la domanda a Napoli: +629% su base annuale. Seguono Torino (166%), Firenze (152,2%) e Catania (123,7%). Rispetto al 2020 sono cresciute di oltre il 30% le ricerche effettuate a Milano e Palermo e di più del 20% quelle su Bologna e Roma. Padova è la città che registra l’incremento minore (11,1%) rispetto allo scorso anno, tuttavia, se confrontata con il periodo pre-pandemico (2019), la crescita anche qui è realmente significativa: +367,1%.

E dove aumenta di più l’offerta

Tutti i principali poli universitari, con la sola eccezione di Palermo, mostrano una disponibilità di stanze in forte aumento rispetto al 2020. In pole position Padova, che sfiora il +150%, e Pavia, che si attesta al +135%. Sopra il 70% Catania, Pisa e Siena. Appena sotto questa soglia si trova Torino (66%). Seguono – comunque con un aumento dell’offerta superiore al 30% - Milano (42,5%), Firenze (38,2%), Bari (35,1%) e Roma (32,2%). L'unica città in cui la percentuale è negativa è Palermo (-23,5% in un anno).

Le riflessioni

«La pandemia ha avuto effetti profondamente diversi tra l’acquisto dell’immobile e la sua locazione – ha affermato Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it – .Sul comparto delle compravendite si è registrato un nuovo interesse verso l’abitazione, tornata ad essere considerata come un bene rifugio, e questo ha sostenuto il numero delle transazioni e la stabilità dei prezzi. Il mercato delle locazioni, invece, ha subìto immediatamente un pesante impatto soprattutto nelle grandi città, svuotatesi in poche settimane di studenti e lavoratori.I proprietari che avevano investito in immobili nell’ottica di avere un reddito integrativo si sono trovati ad avere appartamenti vuoti per più di un anno. Questo ha portato all’aumento dell'offerta e al ribasso dei prezzi. Va detto che però, dall'altro lato, stiamo assistendo a un calmieramento dei canoni di locazione che erano diventati quasi inaccessibili in alcune città, dove i fuorisede si contendevano la scarsa offerta di stanze».
I segni di ripresa della domanda evidenziati nell’analisi – conclude Giordano – «fanno ora pensare ad un ritorno alla normalità per ciò che riguarda la presenza di studenti e lavoratori nelle nostre città, rimane da capire cosa accadrà ai prezzi nei prossimi mesi».

«Il 2021 sarà ancora un anno di transizione – aveva detto, qualche settimana fa a Il SDole 24Ore Maurizio Carvelli, fondatore e ceo di Camplus (9mila posti letto in 12 città tra residenze universitarie e appartamenti privati) – perchè alcuni atenei stanno pensando di riportare le lezioni in presenza e l’opzione in remoto. Ma non è chiaro se contemporaneamente o in alternativa. La domanda è in aumento mentre sono ancora assenti gli studenti stranieri. E paradossalmente, riceviamo più richieste per le residenze che per gli appartamenti, che sono più care ma rispettano rigidi protocolli anticovid».

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