locazione

Affitto a canone concordato, intesa tra proprietà e inquilini per le case Bankitalia

È il risultato di un accordo sottoscritto da Sidief con i sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat

di E.Sg.

(Imagoeconomica)

2' di lettura

Le case della Banca d’Italia saranno affittate a canone corcordato. È il risultato di un accordo sottoscritto da Confedilizia in rappresentanza di Sidief – società Bankitalia che possiede e gestisce il patrimonio immobiliare di via Nazionale – con i sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat. In questo modo vengono stabiliti i livelli dei canoni e le regole contrattuali per oltre 5mila unità immobiliari in 17 provincie italiane.

«Si tratta del primo Accordo integrativo quadro nazionale tra la Sidief, Confedilizia, Sunia, Sicet, Uniat – si legge in una nota – per la regolamentazione normativa ed il rilascio delle attestazioni di rispondenza dei contratti di locazione (abitativa, studenti universitari, transitori) così come previsto dal dm 16 \1\2017 -Ministero Infrastrutture e Trasporti- art. 1 comma 5 e succ.».

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L’accordo sarà protocollato e consultabile presso tutte le Regioni e i comuni interessati (Roma, Bologna, Bolzano, Bari, Brescia, Firenze, L’Aquila, Milano, Cassina de' Pecchi, Pioltello, Segrate, Genova, Napoli, Ercolano, Padova, Piacenza, Salerno, Trento, Torino, Rivoli, Verona, Venezia) oltre che sul sito della Sidief.

«Siamo particolarmente soddisfatti del risultato ottenuto – ha dichiarato Carola Giuseppetti, consigliere e direttore generale di Sidief – e della collaborazione con le associazioni di proprietari e inquilini. Attraverso questo accordo il rapporto tra proprietà e inquilini diventa più efficiente, con contratti standard nazionali e canoni concordati. Ci auguriamo che sia di stimolo per la crescita del mercato della locazione residenziale in Italia».

«Rilanciare l’affitto è il nostro impegno quotidiano – ha sottolineato Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia – e questo accordo evidenzia in modo molto significativo, considerato l’elevato numero di unità immobiliari interessate e l’ampia estensione territoriale, l'incremento del ricorso a canoni calmierati, che sempre più soddisfa proprietà e inquilinato».

«La scelta di applicare il contratto concordato da parte della grande proprietà costituisce un importante segnale di controtendenza, perché favorisce il contenimento dei canoni e trasparenza nelle regole della locazione», concordano Daniele Barbieri, segretario Generale del Sunia, Nino Falotico, segretario Generale del Sicet e Augusto Pascucci, presidente di Uniat Aps.

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