Affluenza in crescita per il Salone del Mobile a Mosca: +9% di operatori professionali
di Giovanna Mancini
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Tamar Abuldaze è la giovane ceo dello studio di architettura AD Design di Tbilisi: da anni lavora con i marchi italiani della ceramica e dei rivestimenti, ma è al Salone del Mobile di Milano.Moscow per cercare collaborazioni anche con aziende dell’arredo-design perché, ci spiega, «in Georgia il made in Italy è molto richiesto dai clienti. Il mercato è in crescita, e non soltanto nella fascia più alta». Tamar è una dei 170 buyer selezionati dall’agenzia Ice per partecipare all’evento fieristico organizzato da FederlegnoArredo nella capitale russa. Un evento che ha registrato quest’anno una crescita di affluenza degli operatori professionali(oltre 19.500, il 9,1% in più rispetto al 2017.
Obiettivo centrato per il presidente del Salone, Claudio Luti: « Chiudiamo la quattordicesima edizione con particolare soddisfazione – ha dcommentato –. Ci abbiamo creduto. Abbiamo investito. E l’impressione è che tutti abbiano avvertito il nostro desiderio di fare ogni sforzo possibile per continuare a essere leader in questa parte di mondo. Abbiamo portato in scena una selezione della migliore produzione attraverso un nuovo format allestitivo, che ha consentito alle aziende di raccontare appieno la loro identità, come fanno a Milano, e abbiamo moltiplicato i momenti di confronto con operatori qualificati che hanno dimostrato di apprezzare il buon design».
L’’incontro tra aziende italiane e operatori professionali provenienti da tutte le regioni della Russia, oltre che dai Paesi confinanti, è tra gli obiettivi di questa manifestazione rinnovata nell’immagine e nell’allestimento, per rafforzare il posizionamento dei prodotti made in Italy sulla fascia alta del mercato.
L’anno scorso, secondo l’Ice, la fiera ha generato ordini per un valore di 7,4 milioni. La sensazione, tra gli stand, è stata positiva e di fiducia nella ripresa.
«Il nostro impegno per rinnovare la fiera è stato per i nostri partner locali la dimostrazione che crediamo in questo mercato e nella sua ripresa – osserva Luti -. È un incoraggiamento per loro a rinnovare e rafforzare il loro legame con le aziende italiane». Una scommessa vinta anche secondo il presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini, che assicura: «Ci saremo anche l’anno prossimo e ancora per molti anni – dice -. Speriamo che altri importanti brand del made in Italy si uniscano». Il mercato russo è in ripresa, con un aumento delle esportazioni del 3,3% nei primi sei mesi dell’anno. Quest’anno, rispetto alle scorse edizioni, sono arrivati più retailer e distributori che architetti e designer: un elemento positivo perché, spiega il presidente di Kundalini, Stefano Bordone, in genere, nel mercato russo, ordini e acquisti vengono gestiti in massima parte dai rivenditori. Anche i marchi del lusso, che poco hanno risentito degli anni della crisi, sono soddisfatti dell’andamento della fiera.
Tra questi Jcp, gruppo di Cantù che produce in licenza i marchi Jumbo Collection Roberto Cavalli Home Interiors, Gianfranco Ferré Home, Etro Home Interiors: «Il format è diventato più attraente e l’impressione è di una buona affluenza. Vedremo i frutti nei prossimi mesi», osserva il presidente e ceo Moreno Brambilla. «Siamo in Russia da oltre 20 anni e abbiamo già una buona rete di punti vendita e di contatti con studi di progettazione – dice Andrea Gentilini, amministratore delegato di Visionnaire – ma il nostro obiettivo è radicare maggiormente la nostra presenza su tutto il territorio di lingua russa, anche le regioni più lontane, i cui operatori difficilmente si incontrano al Salone del Mobile di Milano». Per l’azienda bolognese la Russia è uno dei principali mercati, soprattutto attraverso il progetto Visionnaire, lanciato 15 anni fa, che offre ai clienti una proposta “full home” nell’altissimo di gamma. «Per conquistare il mercato russo serve un’offerta completa – conferma Fabiana Scavolini, amministratore delegato del gruppo marchigiano, da oltre 20 anni presente nel Paese con una rete di oltre cento punti vendita -. Il pubblico russo ha dimostrato di apprezzare i nostri prodotti, sia per il design, sia per l’alta possibilità di personalizzazione che offriamo, motivo che ci spinge a credere di poter continuare a crescere nei prossimi anni, dal punto di vista della distribuzione e delle vendite».
L’obiettivo è rafforzare ulteriormente la capillarità sul territorio, di qui l’importanza di partecipare al Salone di Mosca. Obiettivo condiviso da Colombini Group: «Il mercato russo da qualche anno non brilla come in passato, ma noi ci crediamo e per questo abbiamo partecipato al Salone, con un’ottica di investimento più allargata, che guarda alle repubbliche ex sovietiche», dice l’amministratore delegato Emanuel Colombini. Proprio in quest’ottica, l’anno scorso l’azienda ha aperto a Mosca una filiale commerciale che funziona da hub logistico per spostare gli agenti su tutta le regione dove Colombini conta già sei negozi a cui si aggiungono il flagship store di Mosca e due monobrand nel resto della Russia.
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