Crisi umanitaria

Afghanistan, le accademie di belle arti scendono in campo per l’emergenza

Dall’Accademia di Belle Arti di Roma un appello ad accademie, conservatori e scuole di teatro d’Italia per la costruzione di una rete di accoglienza di studenti, studentesse e professori esuli afgani

di Francesca Guerisoli

Adrian Paci, “Centro di permanenza temporanea”, 2007, video, 4'32'’. Courtesy the artist, Peter Kilchmann Gallery, Zurich; Kaufmann Repetto, Milano e New York.

3' di lettura

Con la nota “Emergenza Afghanistan”, il 18 agosto l’Accademia di Belle Arti di Roma ha comunicato l’intenzione di riservare alcuni posti a studenti e docenti afgani per il prossimo anno accademico. Un’azione concreta, che affiora insieme a quelle messe in campo da numerose associazioni, tra il mare di post che in questi giorni affollano i profili social di singoli e istituzioni, che alternano le atroci immagini di cronaca o opere d’arte, tra cui il noto video di Adrian Paci del 2007, “Centro di permanenza temporanea”, dove immagini dei rifugiati compressi su una scala di imbarco di un aereo assente sembrano un presagio di quelle che hanno scosso il mondo all’aeroporto di Kabul.

Adrian Paci, “Centro di permanenza temporanea”, 2007, video, 4'32'’. Courtesy the artist, Peter Kilchmann Gallery, Zurich; Kaufmann Repetto, Milano e New York.

Lo studio come strumento di libertà

Intanto la mobilitazione internazionale si moltiplica. Sempre del 18 agosto è l’appello del network Scholars at Risk (SAR) che, in collaborazione con 40 istituti di istruzione superiore, associazioni, reti e oltre 1.000 professionisti e studenti, ha inviato una lettera ai funzionari del governo degli Stati Uniti esortandoli ad agire immediatamente per aiutare a salvare studiosi, studenti e attori della società civile afgani. L’iniziativa indipendente dell’Accademia di Belle Arti di Roma va nella stessa direzione di garantire il diritto all’istruzione, facendo seguito alle dichiarazioni rilasciate in un’intervista alla BBC dall’attivista e blogger pakistana Malala Yousafzai, premio Nobel per la Pace nel 2014, che sottolinea che il futuro delle giovani e dei giovani non è perduto se possono continuare a studiare ovunque si trovino.

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Cecilia Casorati

L’azione

L’iniziativa proposta dall’Accademia di Belle Arti di Roma non è nuova: si tratta dell’ampliamento di un progetto già in essere che prevede di accogliere il prossimo anno accademico due studenti rifugiati, offrendo loro riparo e asilo politico. La direttrice Cecilia Casorati, raggiunta al telefono, ci racconta meglio il progetto: “L'Accademia di Roma aveva già stabilito di istituire due borse per rifugiati che intendono proseguire e approfondire gli studi artistici. Abbiamo pensato di allargare la partecipazione agli afgani. Credo che questo rappresenti un nuovo modello di integrazione, che non si limita ad accogliere gli esuli ma li aiuta sin da subito a inserirsi in una comunità multiculturale, quella della formazione artistica. Per quanto riguarda il numero di studenti dobbiamo aspettare di sapere quanti sono quelli che sono interessati a proseguire gli studi artistici e poi indirizzarli a ciascuna istituzione. Penso che l'Accademia di Roma possa accoglierne almeno sei”.

Istituto delle Belle Arti

Il coinvolgimento della rete AFAM

L'Accademia di Roma ha inoltre esteso la propria iniziativa a tutte le Accademie, ai Conservatori, agli ISIA e alle Università italiane, così che la comunità accademica possa mostrarsi compatta rispetto al diritto dei giovani afgani di potersi istruire ed esercitare il libero pensiero. “L'arte, la musica, la danza sono dei linguaggi trasversali che superano con maggiore facilità i limiti della differenza linguistica – aggiunge Casorati –. È più semplice integrarsi per uno studente di arte o di musica che non parla la nostra lingua rispetto a chi vuole studiare ingegneria o chimica. L'arte, lo sappiamo tutti, è il vero linguaggio interculturale”.Le adesioni delle accademie e degli istituti AFAM non si sono fatte attendere. In pochi giorni risultavano già associate 15 accademie di belle arti e altri istituti AFAM: Accademia Albertina di Torino, Accademia di Brera, Accademia di Carrara, Accademia Mario Sironi di Sassari, Accademia di Perugia, Accademia di Palermo, Accademia di Napoli, Accademia di Venezia, Accademia di Bologna, Accademia di Lecce, Accademia di Frosinone, Accademia Ligustica di Genova, Accademia di Firenze, Accademia di Foggia e Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma, Accademia di arte drammatica Silvio d’Amico, Accademia Nazionale di Danza, Centro sperimentale di Cinematografia, Saint Louis College of Music. Cecilia Casorati ci ha avvisato che tutte le accademie di belle arti d’Italia fanno, ora, parte del progetto

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