Talebani all’assalto

Afghanistan, intelligence Usa: Kabul può cadere tra 30 o 90 giorni

«Tutto si sta muovendo nella direzione sbagliata», riferisce un funzionario a conoscenza del nuovo rapporto di intelligence

Afghanistan, i talebani continuano ad avanzare

4' di lettura

I talebani hanno conquistato la città di Faizabad nel nord dell’Afghanistan. È la nona capitale provinciale a cadere nelle mani degli insorti in meno di una settimana. «Nella tarda notte tra martedì e mercoledì - ha riferito una fonte - i talebani hanno conquistato la città». A completare il quadro negativo, la previsione dell’amministrazione Usa, secondo la quale Kabul potrebbe cadere nel giro di 3 mesi.

Nono capoluogo conquistato

Prosegue quindi l’avanzata dei talebani in 6 giorni di combattimenti e dopo il ritiro delle truppe americane. La conferma arriva da deputati locali e dal portavoce degli insorti, Zabihullah Mujahid, che su Twitter ha spiegato che hanno preso il controllo «completo» delle province di Badakhshan e di Baghlan. «Nessuno è rimasto ferito in queste operazioni dal momento che il nemico è scappato», ha affermato. «Dopo diversi giorni di resistenza, le forze di sicurezza del Badakhshan si sono ritirate perché non sono state soddisfatte le richieste di avere rinforzi aerei e di terra», ha dichiarato un funzionario locale all’agenzia di stampa Pajhwok. A Pul-e-Jumri, capoluogo della provincia di Baghlan, i Talebani hanno preso il controllo dell’ufficio del governatore, della caserma della polizia, del centro di intelligence e di «tutte le istituzioni di governo», ha detto il funzionario citato dalla Dpa a condizione di anonimato.

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Previsioni Usa: Kabul può cadere entro 30-90 giorni

L’amministrazione Biden si prepara alla caduta di Kabul, che potrebbe giungere molto prima di quanto si temesse alla luce della rapida avanzata dei talebani. È quanto riferiscono al Washington Post funzionari dell’amministrazione, spiegando che i militari Usa ritengono che Kabul possa capitolare entro i prossimi 90 giorni, mentre altre previsioni più pessimistiche anticipano ai prossimi 30 giorni la data della conquista talebana. Le fonti del quotidiano Usa, che hanno voluto mantenere l’anonimato a causa della delicatezza del tema, affermano che la situazione in Afghanistan è molto più compromessa di quanto si ritenesse lo scorso giugno, quando l’intelligence prevedeva che la caduta di Kabul potesse avvenire nell’arco di 6 mesi dal ritiro delle truppe americane. «Tutto si sta muovendo nella direzione sbagliata», riferisce un funzionario a conoscenza del nuovo rapporto di intelligence. Martedì sera, il presidente Joe Biden, nonostante i rapidi successi militari dei talebani, compresa la conquista di 8 capoluoghi provinciali, ha detto di non “rimpiangere” la decisione di mettere fine al ventennale intervento militare Usa in Afghanistan e di non considerare alcuna modifica ai piani di ritiro.

Soldati si arrendono a Kunduz

“Centinaia” di soldati afghani che si erano ritirati vicino all’aeroporto di Kunduz, dopo la caduta della città nel nordest dell’Afghanistan lo scorso weekend, si sono arresi l’11 agosto ai talebani. Lo ha detto all’Afp il consigliere provinciale, Amruddin Wali. «Stamattina centinaia di soldati, poliziotti e membri delle forze di resistenza si sono arresi ai talebani con tutto il loro equipaggiamento militare», ha spiegato.

Il presidente Ghani a Mazar-e-Sharif

Il presidente afghano Ashraf Ghani è arrivato mercoledì mattina nella città di Mazar-e-Sharif, nella provincia di Balkh, per fare il punto della situazione della sicurezza. Ad accompagnare il presidente sono il consigliere di Ghani per la sicurezza e gli affari politici Mohammad Mohaqiq e l’ex comandante dei mujaheddin Juma Khan Hamdard, come ha spiegato l’emittente Tolo News. Martedì sera, anche l’ex vicepresidente afghano, il maresciallo Abdul Rashid Dostum, si è recato a Mazar-e-Sharif, per un summit sulla sicurezza alla presenza del maresciallo Dostum, dell’ex governatore di Balkh Atta Mohammad Noor e dei funzionari della sicurezza nella provincia, ha detto una fonte citata da Tolo News.

Mosca: «I talebani controllano i confini a nord»

Secondo il ministro della difesa russo Sergei Shoigu, i talebani controllano i confini dell’Afghanistan con le repubbliche ex sovietiche del Tagikistan e dell’Uzbekistan. Shoigu, al termine delle esercitazioni militari congiunte vicino al confine afgano, ha detto che i talebani hanno promesso di non attraversare le frontiere delle repubbliche dell’Asia Centrale, che Mosca considera come propria sfera d’influenza.

Turchia presidia aeroporto di Kabul nonostante talebani

«La Turchia è al momento ancora intenzionata a gestire e sorvegliare l’aeroporto di Kabul dopo il ritiro di altre truppe straniere dall’Afghanistan - hanno detto due funzionari turchi - ma sta monitorando la situazione dopo i rapidi progressi delle forze talebane». La Turchia si è offerta di schierare truppe all’aeroporto di Kabul dopo il ritiro della Nato e ha tenuto colloqui con gli Stati Uniti. I talebani hanno avvertito la Turchia di non avere truppe in Afghanistan per sorvegliare l’aeroporto, ma Ankara ha mantenuto la sua posizione.«Non c’è nessun cambiamento di opinione riguardo alla presa di controllo dell’aeroporto di Kabul. Ma la situazione in Afghanistan cambia di giorno in giorno”, ha detto un funzionario della sicurezza turca, aggiungendo che la Turchia stava valutando gli sviluppi.

Anche l’Olanda sospende i rimpatri forzati

Intanto, anche l’Olanda ha deciso di fermare i rimpatri forzati degli afghani nel proprio Paese di origine: nei prossimi 6 mesi, nessun richiedente asilo afghano respinto sarà ’deportato a forza’ in Afghanistan. Secondo la segretaria di Stato ad interim, Ankie Broekers-Knol, la situazione nel Paese dell’Asia centrale è peggiorata troppo a causa dell’avanzata dei talebani. A seguito di questa scelta, anche il periodo di decisione per i casi di asilo pendenti per gli afghani sarà esteso di 1 anno. Si applica un termine massimo di 21 mesi. Nei giorni scorsi c’è stata agitazione perché il governo olandese, insieme ad altri 5 Paesi, ha esortato l’Afghanistan a riprendere i richiedenti asilo che hanno esaurito tutti i tentativi legali. Il governo è stato criticato da vari partiti e gruppi, compresi i partiti della coalizione di maggioranza che hanno invitato Broekers-Knol a fermare i rimpatri forzati.

La Germania sulla scia degli altri Paesi Ue

Il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, è favorevole ad una ripresa “non appena la situazione lo consentirà” dei rimpatri verso l’Afghanistan di chi si è visto respingere la richiesta di asilo in Germania. Seehofer ha però appoggiato la decisione di non far proseguire al momento i rimpatri fino a nuove disposizioni in considerazione dell’avanzata dei Talebani nel paese. «Chi non ha il diritto alla permanenza deve lasciare il paese - ha spiegato Seehofer - Ma uno stato costituzionale ha anche la responsabilità di garantire che i rimpatri non implichino un pericolo per le persone interessate». Berlino aveva annunciato in giornata la sospensione per gli afghani che si sono visti rifiutare la domanda di asilo.

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