Afghanistan, ecco il governo dei talebani: il premier Hasan nella lista Onu dei terroristi, Baradar vice. Taglia Fbi su ministro Interni
Presentata la lista dei ministri del nuovo governo afghano, con molte figure identificate come terroristi dalla comunità internazionale
I punti chiave
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In Afghanistan è stato annunciato il governo dei talebani dopo il ritiro definitivo il 31 agosto scorso delle truppe americane a 20 anni dall’intervento militare. Il mullah Mohammad Hasan è stato nominato primo ministro ad interim del nuovo governo “provvisorio” dei talebani. Lo annuncia il portavoce Zabihullah Mujahid. Il mullah Abdul Ghani Baradar è vice premier. Il nuovo premier, Mohammad Hasan Akhund, figura nella lista dell’Onu di persone designate come “terroristi o associati a terroristi”. Mohammad Hassan è stato in passato consigliere politico del Mullah Omar, già leader dei Talebani, oltre che governatore di Kandahar e ministro degli Esteri negli anni del primo governo degli studenti coranici, tra il 1996 e il 2001. A questo governo la Guida suprema dei talebani chiede di difendere la Sharia: “Assicuro a tutti i connazionali che i rappresentanti lavoreranno duramente per sostenere le regole islamiche e la legge della sharia nel Paese”, ha affermato Hibatullah Akhundzada, che non si è mai fatto vedere in pubblico, e ha diffuso un comunicato stampa in inglese.
Le nomine più controverse
Altri nomi fanno impressione. In particolare quello del figlio del famigerato mullah Omar, il mullah Yaqoub, sarà il ministro della Difesa del nuovo governo provvisorio dei talebani. Come ministro dell’Interno c’è Serajuddin Haqqani, leader della temibile e omonima rete alleata dei talebani. Lo ha annunciato il portavoce Mujhaid in conferenza stampa a Kabul. Proprio Sirajuddin Haqqani, leader dell’omonima rete di milizie ritenuta vicina ad Al Qaida, è attualmente ricercato dall’Fbi per terrorismo, con una taglia di 5 milioni di dollari, secondo quanto riferisce la stessa agenzia Usa.
Il premier
Il mullah Mohammad Hasan (anche detto Mohammad Hasan Akhund, laddove akhund è un sinonimo di mullah) non è solo nella lista Onu dei terroristi. Benché figura meno nota di altre nella leadership dei Talebani, non è per questo meno potente. A lui era infatti affidata fino ad oggi la presidenza del Rahbari Shura, (letteralmente il ’Consiglio della guida’, cioè il Consiglio direttivo), che ha svolto praticamente le funzioni di governo dei Talebani, prendendo tutte le maggiori decisioni prima di sottoporle all’approvazione della guida suprema del movimento, il mullah Hibatullah Akhundzada. Nei giorni scorsi media pachistani avevano riferito che lo stesso Akhundzada aveva scelto Mohammad Hasan come nuovo primo ministro.
Hasan figura nella lista dell’Onu di persone designate come “terroristi o associati a terroristi”. Mohammad Hassan è stato in passato consigliere politico del Mullah Omar, già leader dei Talebani, oltre che governatore di Kandahar e ministro degli Esteri negli anni del primo governo degli studenti coranici, tra il 1996 e il 2001.
L’Afghanistan “ha affrontato una grave crisi e l’emirato islamico ha deciso di formare questa amministrazione. Alcuni ministeri devono essere ancora assegnati” e “noi cerchiamo di nominare figure di alta professionalità anche nel ruolo di vice e sottosegretari.” ha detto il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid in conferenza stampa annunciando il nuovo governo di Kabul.
L’antiamericanismo a Kabul
Intanto, sull’esterno del muro di cinta accanto all’ingresso dall’ex ambasciata degli Stati Uniti a Kabul è stata dipinta una enorme bandiera dei talebani. Si tratta, come mostrano diverse foto diffuse online, del vessillo bianco con la scritta nera che indica la testimonianza di fede dei musulmani, che era già stata utilizzata dai talebani quando presero il potere negli anni ’90, proclamando per la prima volta la nascita dell’Emirato islamico dell’Afghanistan. L’ambasciata degli Stati Uniti è stata abbandonata dai diplomatici e dal personale statunitensi il 15 agosto scorso, mentre Kabul veniva conquistata dai talebani durante il caotico ritiro dall’Afghanistan. Da allora le operazioni dell’ambasciata Usa sono state spostate a Doha.
Ma c’è anche una protesta antitalebana. Due persone sono morte e altre 8 sono rimaste ferite dopo una manifestazione a Herat contro il nuovo governo, riferisce un medico sul posto secondo AFP. I cadaveri sono stati trasporti nell’ospedale locale dal luogo della protesta, ha raccontato il medico che ha chiesto di non essere identificato per timori di rappresaglie. “Hanno tutti ferite da arma da fuoco”, ha detto.
Un primo commento dalla Casa Bianca: la portavoce Jen Psaki ha detto che gli Usa non hanno “alcuna fretta” di riconoscere i talebani come governo ufficiale dell’Afghanistan, e che il riconoscimento “dipenderà dalle loro azioni”. Lo riporta Fox News. Psaki ha risposto alle domande dei giornalisti a bordo dell’Air Force One.
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