Agcom: attacchi a stampa ledono la libertà. Giornalisti, flasmob in tutta Italia
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Dopo i recenti attacchi da parte del vicepremier Di Maio, l’Agcom difende il mondo dell’informazione, nel giorno in cui la Fnsi, la federazione nazionale della stampa, organizza flash mob nelle piazze d’Italia, ma anche a Bruxelles e a Londra, per dire «basta attacchi ai giornalisti» e #giù le mani dall’informazione. L’Autorità sottolinea l’esigenza di un’informazione libera e segnala che «ogni attacco agli organi di stampa rischia di ledere il principio costituzionale di libera manifestazione del pensiero, che è alla base del pluralismo dell'informazione e del diritto di cronaca e di critica».
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Il vicepremier M5s Di Maio contrattacca: «Per noi la libertà d’informazione è sacra, vogliamo garantire la libertà di stampa con l'equo compenso che varrà per tutti i professionisti, ma anche per i giornalisti».Non è d’accordo la senatrice M5s Fattori, che invita «i giornalisti eletti con i 5Stelle a dimettersi».
Di Maio: chi parla di dittatura ha epurato Biagi
«Chi parla di dittatura oggi - ha continuato Di Maio in diretta sui social- ha epurato giornalisti come Biagi, Luttazzi e Santoro, in epoca renziana sono stati mandati via dalla Rai Gabanelli, Giannini, Floris, noi li abbiamo difesi, spero che possano ritornare in Rai». «Per essere libera l’informazione deve essere libera dal conflitto di interessi» ha detto ancora Di Maio, annunciando poi che il blog delle Stelle ha iniziato «un approfondimento sui grandi editori italiani: Berlusconi, De Benedetti, Caltagirone e Angelucci».
Flashmob da nord a sud
Le principali manifestazioni dei giornalisti si sono svolte a Roma, in piazza dei Santi Apostoli alla presenza dei vertici della Fnsi, e a Milano in via Vivaio. Presidi anche ad Ancona, Aosta, Bari, Bologna, Bolzano, Cagliari, Campobasso, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Potenza, Reggio Calabria, Torino, Trieste, Venezia. Non si è fatta attendere la reazione del Movimento 5 Stelle.
«È partita la difesa corporativista, puerile, patetica, ipocrita, conformista e oltretutto controproducente di una parte del sistema mediatico» sottolinea Alessandro Di Battista. «Se fossi un giornalista prenderei le distanze da chi inventa i fatti e fa il tiro al bersaglio», aggiunge il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
Mattarella e Fico: libertà di stampa è valore
Già ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva ricordato che «la libertà di stampa èun grande valore», lasciando intendere che mai darebbe il via libera un provvedimento con l’obiettivo di discriminare i l mondo dei media, come quello ipotizzato da una parte dei M5s. Tutela per la libertà di stampa ribadita ieri anche dal presidente della Camera, Roberto Fico, mentre con un post sui social torna all’attacco Alessandro Di Battista, che parla di «difesa corporativista». E sulle manifestazioni di protesta, invita i giornalisti ad andare sotto casa degli editori.
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