Agenzie immobiliari verso la riapertura
Secondo le stime della consulta Anama-Fimaa-Fiaip durante il lockdown non si sono potuti perfezionare circa 65mila contratti di locazione e 20mila atti di compravendita
di Adriano Lovera
2' di lettura
Il 4 maggio possono riaprire le agenzie immobiliari e le attività che hanno a che fare con vendita e affitto di abitazioni, uffici e altri tipi di immobili. La conferma arriva dal decreto presentato dal Governo il 27 aprile, che ha inserito il codice Ateco 68 nelle attività che potranno ricominciare a lavorare. E in realtà, pur prendendo le misure necessarie, agenti, dipendenti e collaboratori possono subito rientrare nei locali delle agenzie e riattivare i contatti con i clienti al fine di rimettersi in moto.
Infatti il decreto (art.2, comma 9), dispone così: «le imprese che riprendono la loro attività a partire dal 4 maggio 2020, possono svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura a partire dalla data del 27 aprile 2020». Insieme alle agenzie, dal 4 maggio possono ripartire i cantieri dell’edilizia privata, dal momento che l’allegato al decreto comprende anche il codice Ateco 41, “Costruzione di edifici”.
In questo modo l’esecutivo ha accolto le istanze della categoria. Nei giorni scorsi, infatti, la consulta interassociativa Anama-Fimaa-Fiaip avevo sottolineato come l’intermediazione immobiliare rientrasse tra quelle a livello “basso” come classe di aggregazione sociale e rischio integrato allo svolgimento dell'attività.
«Riteniamo che l’accoglimento da parte del Governo della nostra proposta sia significativa e strategica per la vitalità del settore immobiliare che, nonostante non si sia mai realmente ripreso dalla crisi del 2008, rappresenta ad oggi il 22% del prodotto interno lordo italiano» hanno affermato in una nota congiunta il presidente di Anama Renato Maffey, quello di Fimaa Santino Taverna e di Fiaip Gian Battista Baccarini. «L’apertura delle agenzie avverrà con senso di responsabilità, nel massimo rispetto delle misure precauzionali igienico-sanitarie e di sicurezza sia negli ambienti di lavoro che nello svolgimento delle attività a tutela dalla salute pubblica». Secondo stime della consulta, durante il lockdown non si sono potuti perfezionare circa 65mila contratti di locazione di varie tipologie e 20mila atti di compravendita.
Insieme alla buona notizia, però, rimane una criticità di fondo. Le persone, infatti, dal 4 maggio potranno muoversi solo per esigenze urgenti, di tipo lavorativo, o per visite ai parenti, o per attività motoria. Ma se un potenziale acquirente volesse visitare un immobile in vendita, o anche solo un’abitazione da affittare, dovrebbe spostarsi ed entrare in casa d’altri, una casistica al momento che non pare fra quelle ammesse, a meno di ulteriori precisazioni normative. Potrebbe essere considerata esigenza lavorativa, invece, la visita dell’agente immobiliare presso un’abitazione, previo però l’assenso di chi vi abita. Molto più agevole, invece, appare la visita presso un’abitazione vuota, da locare o da vendere.
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