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Agricoltura, l’export dal sud cresce del 10,4%

di Centro studi Guglielmo Tagliacarne

2' di lettura

Il settore agricolo ha generato nel 2021 il 2,2% del valore aggiunto (VA) italiano: al Sud (Campania, Puglia Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) questo settore contribuisce maggiormente all’economia del territorio, con un incidenza sul valore aggiunto complessivo dell'area del 4,0%. Le regioni meridionali in cui l’economia dipende di più dal settore primario sono Basilicata (5,9% del VA) e Calabria (5,5% del VA). La Campania invece è la regione meridionale con l'incidenza minore (2,5% VA).

Nella top dieci delle provincie italiane per incidenza del valore aggiunto del settore agricolo sul totale economia provinciale, otto sono del Sud: la prima Crotone con un incidenza del 10,6%, la seconda è Foggia (10,6%), seguite da Ragusa (9,9%).

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Dal punto di vista dell'evoluzione del tessuto imprenditoriale, lo stock di imprese agricole al Sud tra il 2021 e il 2022 aumenta lievemente (0,1%) contro una flessione a livello nazionale dello 0,5%. Le uniche regioni che hanno segnalato una riduzione del numero di imprese agricole sono la Campania e la Sicilia. A livello provinciale, i territori del Mezzogiorno che hanno registrato una maggiore crescita di imprese agricole tra il 2021 e il 2022 sono Lecce (1,9%), Brindisi (1,5%) e Nuoro (1,3%).

Dal punto di vista della presenza all’estero, il Mezzogiorno, con il 21,2% delle esportazioni agricole italiane, fa da traino, registrando un aumento del 10,4% delle vendite all'estero nei primi nove mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, dato sensibilmente maggiore della media nazionale (+4,0%). Le due locomotive regionali per export agricolo sono la Puglia (+24,6%) e la Calabria (+24,3%); in controtendenza le due Isole, Sicilia(-4,7%) e Sardegna (-25,6%). Nel 2022, i principali paesi di destinazione delle esportazioni agricole meridionali sono, in ordine: Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi e Stati Uniti. Le produzioni più diffuse sono: l’uva da vino, le olive e il frumento duro. In questa area, nel 2022 il frumento duro ha registrato una riduzione del 12,0%, più marcata rispetto alla contrazione media nazionale del 9,6%, flessione dovuta principalmente a Puglia (-17,4%) e Campania (-16,3%).

Per quanto riguarda il comparto vinicolo, la produzione totale di vino D.O.P. e I.G.P. nel 2022 ha avuto una sostanziale stagnazione rispetto al 2021 (+0,1%), dato comunque meno negativo di quello rilevato a livello Italia (-3,5%). Più dell’87% della produzione di vino D.O.P e I.G.P del Sud appartiene alle regioni Sicilia (43,9%) e Puglia (43,7%). La stessa Puglia poi traina la crescita con un +38,4%, tra il 2021 e il 2022, in flessione invece la Sicilia (-21,9%).

Forte è la specializzazione della produzione meridionale in olive da olio e da tavola che nello scorso anno è cresciuta del 29,4% contro una media nazionale del 20,2%. Ciò ha ulteriormente rafforzato la posizione del Mezzogiorno in questo settore che concentra l'83,2% della produzione nazionale, con la Puglia che in assoluto è la regione più importante, facendo da sola il 40,5% dell'intera produzione italiana.

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