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Agrivoltaico, ok Ue al secondo bando da un miliardo. Meno vincoli sull’autoconsumo

Raddoppiati incentivi e potenza installabile dei pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici rurali. Contributi a fondo perduto fino all'80%

di Alessio Romeo

(bilanol - stock.adobe.com)

3' di lettura

La Commissione europea ha dato il via libera al nuovo decreto del bando Agrisolare. Si tratta del secondo bando previsto dal Pnrr da un miliardo di euro (rispetto ai 500 milioni del primo bando che ha già finanziato 7mila imprese) con contributi a fondo perduto fino all’80% per la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici agricoli, quindi senza consumo di suolo.

Rispetto al bando precedente le principali novità sono rappresentate dal superamento parziale dei vincoli sull'autoconsumo, aumento all'80% dei contributi agli investimenti senza distinzione territoriale, introduzione del principio di “autoconsumo condiviso” e raddoppio della potenza installabile.

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La percentuale di cofinanziamento, ha sottolineato il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, «in alcuni casi risulta raddoppiata rispetto al precedente provvedimento». Nel primo bando era infatti del 40%, che saliva al 50% nel caso di impianti ubicati al Sud.
L’obiettivo della misura, ha aggiunto il ministro, «è favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e la riduzione dei costi di produzione delle imprese. Le spese per l'approvvigionamento energetico, infatti, in media rappresentano oltre il 20% dei costi variabili a carico delle aziende. La possibilità di autoprodurre energia da fonti rinnovabili utilizzando i propri fabbricati, e quindi senza alcun consumo di suolo, è non solo un grande passo verso la sostenibilità del comparto ma anche un'occasione per abbassare le spese di produzione e, allo stesso tempo, di crescita, in competitività, della nostra Nazione».

Nel dettaglio il decreto sugli interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, prevede come detto un contributo a fondo perduto dell’80% per le imprese agricole di produzione primaria su tutto il territorio nazionale nei limiti dell'autoconsumo, con la nuova fattispecie dell'autoconsumo condiviso.
Per questa tipologia di incentivo la dotazione finanziaria è di circa 700 milioni di euro.

Viene così rimosso, dopo le polemiche sollevate dalle organizzazioni agricole sulla difficoltà di realizzare gli investimenti, il vincolo sull'autoconsumo, anche se con importanti limitazioni: il plafond senza vincoli è di 75 milioni per l'agricoltura (più altri 75 per l’agroindustria) con un taglio della quota di contributo pubblico che scende al 30% per le grandi imprese e al 50% per le piccole, tra le quali rientrano però la maggior parte delle aziende agricole.

Complessivamente il decreto destina alle imprese agricole 775 milioni, di cui 700 milioni di contributi a fondo perduto all'80% con vincolo di autoconsumo (anche condiviso) e 75 milioni di contributi (al 30%) senza vincolo di autoconsumo. Alle imprese della trasformazione agricola sono assegnati 225 milioni di cui 75 senza vincolo di autoconsumo.

Gli impianti fotovoltaici potranno avere una potenza massima di 1 Megawatt (il doppio del bando precedente); il soggetto attuatore dell’intera misura e dell’accesso al meccanismo incentivante è il Gestore servizi energetici (Gse).
Raddoppia anche la spesa ammissibile per accumulatori che passa da 50mila a 100mila euro, quella per i dispositivi di ricarica (da 15mila a 30mila euro) e la spesa per singolo beneficiario che passa da un milione a 2,33 milioni incluse le spese accessorie come la rimozione dell’amianto.

Per il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, il nuovo bando consentirà l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 20mila stalle e cascine «ed è importante per contribuire in modo sostenibile alla sovranità energetica del Paese. Un sostegno per le imprese agricole e zootecniche che possono avvantaggiarsi del contenimento dei costi energetici ma anche – sostiene Prandini – per il Paese che può beneficiare di una fonte energetica rinnovabile, in una situazione di forti tensioni internazionali. Il bando consente l'installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva stimata in 4,3 milioni di metri quadri sulle coperture degli edifici agricoli e zootecnici ma senza consumare terreno fertile, fermando le speculazioni e il consumo di suolo con impianti fotovoltaici a terra che sono incompatibili con l’attività agricola e hanno finito per partorire una sorta di abusivismo energetico, con significativi danni collaterali ecologici ed economici».

Positivo anche il commento della Cia-Agricoltori italiani: «Il via libera della Commissione al nuovo decreto per il Parco Agrisolare arriva, oggi, come un nuovo input importante alla transizione green dell'agricoltura italiana. Libera un miliardo di finanziamenti, ma soprattutto accoglie lo svincolo dell'autoconsumo. Riconosciamo – sottolinea il presidente dell’organizzazione Cristiano Fini – il valore del lavoro fatto in questi mesi dal ministero perché venisse superato il limite dell'autoconsumo e dato spazio alle Comunità energetiche rurali. Con il nuovo bando si daranno più possibilità alle aziende di rientrare degli investimenti sul fotovoltaico. È chiaro – aggiunge – che bisognerà continuare a spingere su questi due fronti, per vedere ampliate, in modo efficace, le opportunità di ammodernamento del sistema agricolo».


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