ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl polo.

Agroalimentare, a Verona l’hub dell’innovazione tecnologica

Alle prese con i cambiamenti climatici il settore punta sulla svolta tech: con una dote di 15 milioni l'acceleratore FoodSeed favorirà lo sviluppo di nuove imprese. L'inizio delle attività è previsto a maggio

di Valeria Zanetti

 FoodSeed è una iniziativa congiunta dei promotori e investitori Cassa depositi e prestiti Venture Capital, Fondazione Cariverona e Unicredit

4' di lettura

Far crescere a Nord Est ecosistemi di innovazione nell’ambito dell’agricoltura sostenibile, del food & beverage e dell’economia circolare. Con questo obiettivo, a Verona, si insedia l’acceleratore FoodSeed e nasce l’Agrifood Innovation Hub, polo di eccellenza per l’agroalimentare alle prese con la svolta tech.

Le due realtà, i cui promotori si integrano, hanno obiettivi allineati. Intanto appena più a Nord, Trentino Sviluppo prosegue sulla strada dell’innovazione declinata anche sulle tecnologie di produzione, conservazione e consumo del cibo attraverso l’incubatore Progetto Manifattura e Trentino Startup Valley, il programma di accompagnamento per idee d’impresa innovative, in collaborazione con Fondazione Hit.

Loading...

Cambiare strategie in uno dei comparti di punta del Made in Italy è urgente alla luce soprattutto dei cambiamenti climatici. Da poche settimane è quindi stato lanciato FoodSeed, iniziativa congiunta dei promotori e investitori Cassa depositi e prestiti Venture Capital (attraverso il Fondo Acceleratori), Fondazione Cariverona e Unicredit. Il progetto coinvolge inoltre la società spagnola Eatable Adventures, tra i maggiori acceleratori mondiali nel settore, come co-investitore e gestore operativo del programma. FoodSeed avrà inoltre il sostegno dei corporate Axxelera, Amadori, Cattolica Assicurazioni (Gruppo Generali), Veronafiere, che tra l’altro mette a disposizione la sede, e Università di Verona in qualità di partner scientifico.

Con una dotazione di oltre 15 milioni di euro -12 dei quali stanziati dai promotori e finanziatori Cdp Venture Capital (6 milioni), Fondazione Cariverona (3 milioni) e UniCredit (3 milioni), ai cui si aggiungono i 3,24 milioni da Eatable Adventures - Foodseed favorirà lo sviluppo delle società che operano nell’agrifood tecnologico.

Il programma selezionerà ogni anno, per tre anni, fino a 10 startup nazionali o internazionali, che intendano aprire una sede in Italia e lavorare su nuovi approcci e servizi per l’automazione dei processi produttivi, nuovi ingredienti, nuovi modi di realizzare una agricoltura sostenibile, innovativi modelli di vendita digitale e packaging. Le selezionate avranno accesso a un ticket di 170mila euro con possibilità di ricevere in seguito fino a 500mila euro e frequenteranno un programma di accelerazione di sei mesi, per validare prodotti e modelli di business in grado di approcciare il mercato. La call per la selezione del primo gruppo di start up è aperta fino a 16 aprile al sito www.foodseed.it. L’inizio delle attività è previsto per maggio.

Sempre Eatable Adventures gestirà operativamente il Verona Agrifood Innovation Hub, partecipato anche da Comune e Confindustria Verona, non da Cdp Venture Capital, che promuoverà un ecosistema per far lavorare insieme imprese, centri di ricerca, atenei e portatori di interesse legati al food. Inoltre, attraverso la pubblicazione di report periodici diffonderà informazioni sul mercato del cibo per stimolare la crescita di nuove start up; lancerà iniziative di networking e collaborazione; si occuperà di progetti formativi per incoraggiare l’imprenditorialità tech, soprattutto tra i giovani. Le motivazioni che hanno fatto cadere la scelta su Verona le spiega Federico Bricolo, presidente di Veronafiere. «La nostra è la prima provincia d’Italia per export di vino, di ortaggi e la seconda per la commercializzazione di prodotti alimentari. L’agricoltura però è alle prese con tante sfide, primo tra tutti lo stress dei cambiamenti climatici e della siccità: solo la tecnologia può consentirci di mantenere i primati in campagna e sulle tavole», rileva. «Pensiamo all’hub in termini inclusivi a disposizione di studenti, professionisti, corporate e Pmi. L’intento è anche di trovare tra i dottorandi impegnati nella ricerca futuri imprenditori», sottolinea Riccardo Fisogni, vice presidente di Eatable Adventures Italy.

Di innovazione in uno dei comparti chiave del Made in Italy si occupa già da tempo Trentino Startup Valley. A gennaio si è chiusa la finestra per presentare le candidature. Viene attribuita una premialità alle proposte d’impresa in linea con una delle quattro specializzazioni intelligenti identificate (Sostenibilità, montagna, risorse energetiche; Ict e trasformazione digitale; Salute, alimentazione, stili di vita e Smart industry). Il programma, alla quarta edizione, si rivolge a singoli e gruppi non ancora costituiti in impresa oppure alle imprese con non più di 14 mesi. Finora ha formato 135 innovatori, anche grazie al montepremi erogato che per il 2023 è di 130 mila euro. Nelle varie edizioni sono state selezionate diverse idee ispirate all’agrifood tech. Tessa, ad esempio, si focalizza sulla sensoristica per “smart agricolture”. La start up, è nata alla Fondazione Kessler da ricercatori che lavorano nel campo dell’intelligenza artificiale e si occupa della gestione tecnologica delle risorse naturali. Utilizza sensori wireless alimentati a batterie per la raccolta di dati dal campo, che implementano modelli basati su algoritmi predittivi, grazie ai quali si determina l’evoluzione delle condizioni delle colture. Il sistema è usato nei campi di mele del Consorzio miglioramento fondiario di Tres, in Val di Non, per gestire l’irrigazione e conseguire un risparmio fino al 20% di risorsa.

«In Trentino siamo inseriti in un sistema in cui idee come la nostra possono trovare sbocco. La sinergia fra tutti gli organi che supportano ricerca, trasferimento tecnologico e nuovi progetti che diventano startup e poi imprese, si è rivelato importante», valuta Paolo Spada, ceo e cofondatore di Tessa.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti