Agrumi minacciati dalle malattie d’importazione: chiesto l’intervento Ue
Interrogazione dell’Italia alla Commissione europea per chiedere maggiori controlli alle frontiere e fondi per salvaguardare una produzione da 1,5 miliardi di euro
di Micaela Cappellini
2' di lettura
La filiera degli agrumi è minacciata dalle fitopatie di importazione. A colpire gli alberi di limoni e arance c’è il Citrus black spot, proveniente dal Sudafrica, ma anche la Falsa Cydia, un lepidottero dannoso per le piante di agrumi, e il cosiddetto “virus della tristezza” (Citrus tristeza virus), importato dal Sudest Asiatico. A lanciare l’allarme è soprattutto l’Italia, che dopo la Spagna è il secondo produttore europeo, con 140.000 ettari coltivati ad agrumi, circa 3 milioni di tonnellate di prodotto, 1,5 miliardi di fatturato e 250 milioni di euro di export all’anno.
Gianantonio Da Re, europarlamentare della Lega, ha già presentato una interrogazione alla Commissione europea affinché ci sia un intervento da parte di Bruxellese: «Mi aspetto che la UE agisca, e in fretta, per salvaguardare la filiera agrumicola con strumenti finanziari specifici - ha detto - in aggiunta, occorre intervenire per incentivare e garantire validi controlli al fine di impedire che prodotti già intaccati dalle fitopatie possano essere immessi nel mercato europeo».
Più controlli alle frontiere è quanto chiede anche la Confagricoltura. Stando ai dati dell’associazione, soltanto tra gennaio e agosto di quest’anno alle frontiere ci sono state ben 33 intercettazioni di Cbs - la cosiddetta macchia nera degli agrumi - su frutti provenienti dal Sudafrica. «Se i nostri agrumi fossero attaccati da questa fitopatia - sostiene Giosuè Arcoria, presidente della Federazione nazionale agrumi di Confagricoltura - l’intero comparto nazionale sarebbe a rischio. Stiamo ancora facendo i conti con il virus della tristeza e i nostri sforzi rischiano di essere annullati dall’ingresso della Cbs o da altre fitopatie». Secondo gli agricoltori, è necessario introdurre un limite di intercettazioni, oltre il quale vanno bloccate le importazioni.
Anche nell’ultima riunione del gruppo di lavoro al Copa-Cogeca, la confederazione che riunisce tutte le principali associazioni agricole europee, Spagna e Italia hanno chiesto alla Ue di intervenire. Oltre alla macchia nera degli agrumi, ulteriori intercettazioni su mandarini e pompelmi provenienti dal Sudafrica e da Israele hanno segnalato la presenza di Falsa Cydia.
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