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Aigcc: crediti per emissioni CO2 non siano la “prima scelta” per portafogli eco-sostenibili

Per il team che gestisce asset da 39 trilioni di dollari in futuro le aziende non potranno per compensare il proprio percorso verso le zero emissioni, e per affrontare il cambiamento climatico sarà necessario ridurre effettivamente le emissioni

Una roadmap per la decarbonizzazione

2' di lettura

L’Asia Investor Group on Climate Change (Aigcc), team di investitori focalizzato sul cambiamento climatico che gestisce asset per un valore di 39 trilioni di dollari, ha consigliato ai suoi membri di non considerare più i crediti legati alle compensazioni di carbonio il principale strumento per rendere più eco-sostenibili i loro portafogli. In un prossimo futuro, le aziende non potranno infatti compensare il proprio percorso verso le zero emissioni, e per affrontare il cambiamento climatico sarà necessario ridurre effettivamente le emissioni.

Le compensazioni di carbonio - o le riduzioni o la rimozione delle emissioni per compensare quelle prodotte altrove - sono state oggetto negli ultimi anni ad un crescente controllo sulla loro reale efficacia nella lotta al cambiamento climatico, anche a causa della mancanza di standard industriali comuni. Shell Plc ha recentemente rinnovato un controverso tentativo di vendere gas naturale “carbon neutral” acquistando crediti per compensare l’impatto ambientale del combustibile fossile. “L’utilizzo di meccanismi di compensazione delle emissioni di CO2 può essere un’opzione più semplice per gli acquirenti, ma questi non sono esenti da rischi”, ha affermato l’Aigcc, che conta tra i suoi membri BlackRock Inc., BNP Paribas Asset Management e JPMorgan Asset Management Inc. Non solo: “Perseguire l’uso di schemi compensazione di scarsa qualità, compresi quelli che hanno impatti sociali ed ecologici negativi, crea potenziali rischi reputazionali”.

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Se vengono utilizzati meccanismi di compensazione delle emissioni di CO2, gli investitori del team dovrebbero altresì puntare sulla rimozione del carbonio a lungo termine dove non ci sono alternative tecnologicamente e/o finanziariamente valide per ridurre le emissioni, ha sottolineato ancora l’Aigcc. Il mancato taglio delle emissioni aumenterà i rischi di transizione energetica per le aziende e le economie. Anche la Net-Zero Asset Owner Alliance, gruppo di investitori istituzionali che gestisce un totale di 11 trilioni di dollari promossa dalle Nazioni Unite, ha dichiarato il mese scorso che sta scoraggiando i suoi membri dall’utilizzare iniziative di rimozione del carbonio per raggiungere i loro obiettivi di emissioni prima del 2030.

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