Aim ai raggi X: Cyberoo punta all’estero e assume cyberesperti ucraini
L’azienda dell’Aim svolge attività di ricerca e sviluppo in Ucraina; la scelta di Kiev è stata peraltro determinata dalla significativa presenza di laureati nel settore IT (16.000 all'anno)
di Valerina Novellini
4' di lettura
Cyberoo, che ha esordito all'Aim Italia il 7 ottobre 2019, è un esempio di società di piccole dimensioni ma che ha saputo adeguarsi tempestivamente alle molteplici trasformazioni del settore IT. Fondata nel 2008 con il nome di “At Store Srl” per svolgere inizialmente l'attività allora fiorente di rivendita di prodotti informatici, nel 2019 ha assunto l'attuale denominazione sociale quando solo un anno prima aveva deciso di chiamarsi “Managed Service Solution Srl”, nome che rifletteva l'attività allora pressoché esclusiva di Managed Services (servizi di gestione di data center, gestione di servizi in cloud Infrastructure as a Service, e Device Management, vale a dire monitoraggio a distanza dei dispositivi informatici).
Tuttora i Managed Services generano la maggior parte dei ricavi del gruppo (ben il 73% dei 2,6 milioni al 30 giugno 2016), ma Cyberoo intende sviluppare significativamente le altre linee di prodotto: Cyber Security Services (antispam acquistato da terzi, ma soprattutto log management cioè controllo accessi da parte degli amministratori di sistema e treat hunting vale a dire monitoraggio delle minacce informatiche in collaborazione con Kaspersky Lab che fornisce anche l'antivirus utilizzato da Cyberoo, e corsi sulla sicurezza informatica) e Digital Transformation, vale a dire servizi che aiutano le aziende nei processi di trasformazione digitale.
Stipulate partnership e previste acquisizioni
Per quest'ultima attività Cyberoo ritiene di essere in diretta competizione, fra l'altro, con due società anch'esse di recente ingresso all'Aim Italia: Relatech e Neosperience. Ma non c'è solo concorrenza con le altre aziende dell'Aim, e infatti a inizio 2020 Cyberoo ha siglato un accordo di partnership con P4I-Partners4Innovation Srl del gruppo Digital 360. In particolare i servizi di Cyber Security Intelligence di Cyberoo saranno forniti da P4I alle aziende clienti unitamente ai suoi tradizionali servizi di advisory e coaching per il supporto alla trasformazione digitale. Non a caso Cyberoo, in occasione dell'Ipo, aveva previsto la crescita anche tramite partnership e attività di cross-selling.
E dopo lo sbarco all'Aim Italia è stata siglata anche una partnership con Icos del gruppo SeSa (società quotata al Mta Star), di cui è diventata primo fornitore per la vendita di soluzioni di Cyber Security indirizzate al mercato Enterprise.
Cyberoo però intende crescere anche per linee esterne effettuando acquisizioni mirate che possano, fra l'altro, consentirne l'accesso ai mercati esteri. In questa attività potrà beneficiare del recente accordo di consulenza stipulato con la multinazionale del settore Gartner Inc. Con l'Ipo sono stati raccolti 6,2 milioni al netto delle relative spese e commissioni di collocamento; si tratta di una cifra importante per un gruppo che dovrebbe aver chiuso l'esercizio 2019 con un valore della produzione pari a circa 6 ,6 milioni e un ebitda di 2,4 milioni (rispettivamente 5,2 e 1,7 milioni al 31/12/2018, su base pro-forma che include già le due controllate al 100% Life Your Brand Srl e MFD International Srl). Al 30 giugno 2019, sempre su base pro-forma, il valore della produzione ammontava a 3 milioni, i ricavi a 2,6 milioni, l'ebitda a circa 1 milione e l'utile netto a 355.000 euro. L'indebitamento finanziario netto era intorno a 1 milione e il patrimonio netto a 3,1 milioni (il tutto, naturalmente, prima degli introiti derivanti dall'Ipo).
Nuovo ufficio a Milano e avvio politica di diversity
Cyberoo ha quindi le carte in regola per crescere ancora, anche se la sua attività dipende ancora molto dalla controllante Sedoc Digital Group Srl (che ne detiene, direttamente e indirettamente, circa il 70% del capitale sociale), che al 30 giugno 2019 generava il 32% dei ricavi del gruppo e ne era fornitore strategico per il 45% del totale. In sede di Ipo fra i potenziali rischi era inoltre indicata la presenza del gruppo in Ucraina (Paese notoriamente caratterizzato da una situazione geopolitica incerta) per quanto riguarda l'attività di ricerca e sviluppo, svolta dalla controllata DFM Virtual Service Llc; la scelta dell'Ucraina per queste attività è stata peraltro determinata dalla significativa presenza di laureati nel settore IT (16.000 all'anno) e dal primo posto per la disponibilità di sviluppatori IT nel comparto Cyber Security secondo la classifica HackerRank 2016.
Cyberoo ha anche siglato, a fine 2019, un accordo con l'Università ucraina di Ternopil tramite il quale fornirà tirocini e borse di studio ai migliori studenti al fine di assicurarsi nuovi specialisti in Cyber Security. Ma non sarà trascurata l'espansione in Italia, e infatti a inizio 2020 è stato aperto un nuovo ufficio a Milano (dopo la sede di Reggio Emilia e Lodi), e sono state assunte 10 nuove risorse (tra cui l'hr manager) provenienti da multinazionali IT.
Il mercato ha finora apprezzato i risultati e le prospettive future di Cyberoo (che è fra l'altro una PMI innovativa con relativi benefici per gli investitori), e infatti le quotazioni si mantengono notevolmente al di sopra del prezzo di offerta in sede di Ipo pari a 2,86 euro per azione. D'altra parte l'Allianz Risk Barometer 2020 ha indicato che attualmente a livello globale le minacce informatiche rappresentano il rischio aziendale più percepito (in Italia sono al secondo posto dopo l'interruzione dell'attività).
Infine, un'originale caratteristica della società, dato il settore di appartenenza, è rappresentata dalla presenza di un top manager donna, Veronica Leonardi (Chief Marketing Officer), e non a caso quest'anno Cyberoo intende dar vita a un progetto di Corporate Social Responsibility specificamente indirizzato a favorire la diversity nel mondo aziendale e a coinvolgere maggiormente le donne in ruoli tecnologici e di leadership. Un po' più di rosa anche nel mondo IT.
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