Aiuti a Boeing: Wto autorizza Ue a 4 miliardi di dazi su merci Usa
La Ue favorevole a una soluzione negoziata con gli Usa
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L'Unione europea potrà imporre dazi per 4 miliardi su prodotti di importazione statunitense come compensazione per il danno subito a causa degli aiuti di stato concessi dal governo americano alla Boeing. Lo ha deciso oggi l'Organizzazione mondiale per il commercio. Nel testo del dispositivo lungo 137 pagine, la Wto ha concluso che “gli effetti sfavorevoli” legati agli aiuti statali al colosso americano dell'aviazione si aggirano attorno ai 4 miliardi e dunque la Ue non può chiedere contromisure superiori a questo ammontare.
La decisione dell'Organizzazione mondiale del commercio “offre a tutte le parti una scelta chiara”. “Ci impegneremo immediatamente di nuovo con gli Stati Uniti in modo positivo e costruttivo per vedere come procedere: la mia preferenza è un accordo negoziato con gli Stati Uniti, evitando cicli dannosi di misure e contromisure. Ciò ci consentirebbe di concentrarci sulle priorità urgenti transatlantiche, vale a dire la nostra ripresa economica dalla pandemia, la riforma della Wto e il ripristino di condizioni di parità a livello globale”. Lo ha indicato il responsabile del Commercio Ue Valdis Dombrovskis aggiungendo : ”In assenza di un risultato negoziale, saremo costretti a malincuore a difendere i nostri interessi e rispondere in modo proporzionato”. Con dazi contro importazioni americane.
Nell'atteso rapporto sul dossier, l'Organizzazione mondiale per il commercio riconosce all'Ue il diritto di imporre dazi e stabilisce che gli “effetti sfavorevoli” legati agli aiuti Usa al costruttore di aerei americano ammontano a quasi 4 miliardi di dollari e che Bruxelles non può quindi chiedere contromisure che superano questo importo. Una sentenza che segue quella dello scorso anno quando il Wto concesse agli Stati Uniti di imporre dazi su 7,5 miliardi di dollari di merci Ue in risposta agli aiuti di Stato forniti ad Airbus.
La disputa Ue-Usa sui sussidi ad Airbus e Boeing, iniziata nel 2004, ha assunto negli anni toni molto accesi e ora, dopo la sentenza del Wto, rischia di inasprire le tensioni commerciali tra le due sponde dell'Atlantico proprio quando manca meno di un mese alle elezioni presidenziali Usa del 3 novembre.
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