A PALAZZO GIUSTINIANI

Al convegno organizzato da Salvini sull’antisemitismo assenti i rappresentanti dell’ebraismo italiano e romano

Il leader leghista: «Chi vuole cancellare Israele ha un avversario in noi. Odiare Israele ha già fatto troppi danni nella storia»

Salvini: "Non ho incontrato la Segre. Lo faro' piu' avanti"

3' di lettura

Un’occasione per rimandare al mittente le accuse che gli vengono rivolte di razzismo. Insinuazioni «assurde», ha sottolineato il leader della Lega Matteo Salvini in occasione del convegno sulle “nuove forme dell’antisemitismo”, organizzato dal Carroccio il 16 gennaio a Roma, nella sala Zuccari Palazzo Giustiniani. «Noi - ha ricordato l’ex vicepremier - non vogliamo che i nostri figli rivivano gli errori e gli orrori del passato. L’antisemitismo di certa destra tradizionalista e di certa sinistra - ha aggiunto - è nostro nemico. Abbiamo il dovere di combattere chi dice che gli ebrei sono i nazisti di oggi: c’è chi lo pensa nel mondo islamico, ma anche in certi mondi in Europa». Di qui, la conclusione: «Chi vuole cancellare Israele ha un avversario in noi. Odiare Israele ha già fatto troppi danni nella storia».

Assenti i rappresentanti dell’ebraismo italiano e romano
Assenti al convegno, i rappresentanti dell’ebraismo italiano e romano. Non c’era Liliana Segre. Assente anche Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane. Non ha partecipato nemmeno Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica romana. Nei giorni scorsi, Liliana Segre aveva declinato l’invito a partecipare all’incontro per «impegni milanesi legati alla giornata della Memoria». Ma al “no grazie” aveva allegato un messaggio: «Apprezzo l’iniziativa sull'antisemitismo - aveva detto - ma ritengo che non si debba mai disgiungere la lotta all’antisemitismo dalla più generale ripulsa del razzismo».

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Le distanze con Segre sulla commissione contro il razzismo
Il rapporto fra Salvini e Segre non è mai filato via liscio, anche per le incomprensioni nate dopo l’astensione del centrodestra al voto in Senato per la nascita della cosiddetta “commissione Segre contro l’odio e il razzismo, a ottobre. Durante il convegno, indirettamente Salvini ha risposto alla senatrice a vita. «Mi spiace che qualcuno non sia oggi qui perché avremmo dovuto parlare di tutto, è una classica metodologia italiana», ha affermato. Ma poi l’ha elogiata, approfittandone però per colpire un altro obiettivo: «Anche io ritengo che Liliana Segre abbia tanto da insegnare a me e al resto del mondo. Carola Rackete no, e mi ritengo in diritto di sostenerlo liberamente».

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Il leader della Lega: «Assurde le accuse a me di razzismo»
Il leader della Lega ha poi difeso la propria politica dell’immigrazione nelle vesti di ministro dell’Interno: «Non confondiamo il legittimo controllo delle frontiere e della immigrazione con la barbarie della Shoah e dell’odio verso Israele. Trovo assurde le accuse a me di razzismo per aver fatto il mio dovere nel controllare le frontiere del mio Paese da
ministro». Infine, la proposta: «Penso che l’antisemitismo vada curato e prevenuto con l’educazione ma anche con la legge», ha detto Salvini.

Poche ore dopo la Lega ha depositato «mozioni per riconoscere la definizione di antisemitismo e per bloccare il boicottaggio di Israele». Lo Stato di Israele, ha detto l’ambasciatore designato di Israele in Italia, Eydar Dror, «è la polizza assicurativa di tutti gli ebrei nel mondo».

«Tra Lega, CasaPound e Forza Nuova non esistono rapporti»
Durante il convegno il leader della Lega ha sottolineato che tra la Lega CasaPound e Forza Nuova «non esistono rapporti». La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha messo in guardia: «L’avversione contro gli ebrei è tornata a essere un tema di grande attualità - ha detto nel suo intervento - il rigurgito antisemita è espressione di un più generale sentimento di avversione verso le diversità. A ciò occorre aggiungere la percezione, sempre più diffusa, di come questo rigurgito antisemita sia anche espressione di un più generale sentimento di intolleranza verso ogni diversità: di etnia, di genere, di fede religiosa o di opinione politica».

Sull’Iran: «Trump deve condurre una nuova trattativa sul disarmo»
Il convegno è suonato anche come il riscaldamento sui temi di politica estera di un partito che intende tornare presto al governo. «I Paesi che invitano alla cancellazione di altri Paesi vanno fermati. Mi auguro che il nucleare» non finisca in mano agli iraniani, ha detto Salvini, schierandosi con il premier britannico Boris Johnson: «Una nuova trattativa sul disarmo deve essere condotta dall’unica persona in grado di farlo: Donald Trump».

Per approfondire:
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