Al Cuccovillo di Bari i super tecnici della meccatronica
Parte il viaggio di Radio 24 negli Its. Vingiani: ora farli conoscere di più e attirare più ragazze.
di Maria Piera Ceci
2' di lettura
Buone le intenzioni del premier Mario Draghi che citò gli Istituti Tecnici Superiori già nel discorso in Parlamento di presentazione del programma del suo governo nel febbraio 2021. Peccato che anche lui sbagliò il nome, confondendoli con gli istituti tecnici intesi come scuola superiore. Qualche mese dopo il presidente del Consiglio ci riprovò, stavolta azzeccando il nome. L’occasione fu la visita all’ITS Cuccovillo di Bari, una delle eccellenza della formazione al sud. E allora è proprio da qui, da Bari e dal Cuccovillo che inizia il viaggio di Radio 24 negli ITS, con il programma «Formazione e lavoro - l’alternativa ITS», in onda la domenica sera alle 21 e il lunedì all’interno di Focus Economia. Per far conoscere meglio questi corsi biennali professionalizzanti da frequentare dopo il diploma di scuola superiore. Per riascoltare la prima puntata https://bit.ly/3sqSKBG
Far conoscere gli Its
«La visita del premier ha portato grande riconoscibilità al sistema ITS sul territorio, ma anche a livello nazionale. Soffriamo ancora tanto della conoscenza degli ITS», spiega Roberto Vingiani, Direttore Tecnico dell’ITS Meccanica-Meccatronica-Energia Puglia.
I numeri del Cuccovillo
Qualche numero sul Cuccovillo: attualmente ci sono 6 corsi al secondo anno, 7 corsi al primo anno, per un totale di 300 studenti. Nell’ultima sessione si sono diplomati 120 studenti. Le iscrizioni partono a giugno, le selezioni si tengono a settembre. Tre sedi: a Bari quella principale, poi una sede a Brindisi e una a Taranto, alle Acciaierie italiane. Multinazionali e aziende dal nome noto sono presenti nella Fondazione. Gratuiti, grazie ai finanziamenti della Regione Puglia, i dodici i corsi proposti nell’ambito della meccatronica: due di manutenzione impianti, meccatronica dell’acciaio, biomedicale, progettazione, meccatronico dei satelliti, meccatronico in ambito ferroviario, della manutenzione motoristica, della manutenzione in ambito automotive, meccatronico digitale 4.0, gestione della produzione (Lean production), ITS per Bosch. «Qui si formano tecnici superiori che lavorano negli uffici tecnici nell’area della progettazione o programmazione: tutte le aziende di automazione richiedono queste figure. Molte le opportunità di lavoro anche nell’ambito della manutenzione», spiega Vingiani.
Il legame con le aziende
Forte il legame con le aziende del territorio: oltre 50 quelle che figurano come soci nella Fondazione. Molte altre quelle che collaborano in vario modo. «I nostri corsi funzionano al contrario. Siamo abituati a corsi a cui le aziende si devono adattare per trovare i propri profili. Noi funzioniamo al contrario: le aziende ci comunicano quelle che sono le competenze a loro necessarie e noi costruiamo i corsi in funzione di queste. Poi l’apporto delle aziende prosegue attraverso le docenze che vengono effettuate dal personale in arrivo dalle imprese e infine con i tirocini. Le imprese ospitano i nostri ragazzi per oltre cinque mesi». E poi spesso li assumono. «Il tasso medio di occupazione dei nostri studenti ad un anno dalla fine del percorso di studi è del 92 per cento, con piccole oscillazioni da un anno all’altro. Purtroppo posso parlare poco di ragazze, perché i nostri corsi attirano poco le ragazze. Stiamo attivando una serie di azioni per coinvolgere maggiormente le studentesse in un processo che è fondamentale per il territorio».
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