Al Fuorisalone c’è molto da fare e scoprire: queste mostre vengono prima di tutto
La lectio di Gaetano Pesce, l'eredità di Vico Magistretti, gli oggetti di Achille Castiglioni. Il nuovo allestimento del Museo del design. Ma anche la ricerca di Ilaria Bonacossa e Giulio Cappellini sul futuro prossimo venturo. Pronti per la maratona?
di Cristina D'Antonio
4' di lettura
EVERYTHING (2021), di Nohlab (Meet Digital Culture Center, viale Vittorio Veneto 2, fino al 23 aprile). È il debutto italiano dell'installazione immersiva dello studio turco Nohlab, formato da Candas Sisman e Deniz Kader. In 12:30 minuti mette in discussione la realtà e la percezione che ne abbiamo: in arrivo dal Festival di luce e arte contemporanea NOOR di Riyadh, è stato scelto da Ilaria Bonacossa, direttrice del futuro MNAD, il Museo Nazionale Arte Digitale (nel 2025, nella Casa del Pane, il bastione ovest di Porta Venezia).
Hélène Binet. Natura, tempo e architettura , a cura di Massimo Curzi (18 - 23 aprile, padiglione 11 Fiera Milano). Binet è una delle maggiori fotografe d'architettura al mondo: ha lavorato con Zaha Hadid, Daniel Libeskind, Peter Zumthor. Qui, in mostra, una selezione dal suo imponente archivio di studi sulla relazione tra luce naturale e costruzioni. Le sue foto sono acquistabili su Artsy
Esprit magicien. Oggetti utilitaristici per pratiche rituali, a cura di Patrizia Catalano e Maurizio Barberis (18 - 23 aprile, La Fabbrica del Vapore, Sala Cisterna).
È l'ultimo progetto della piattaforma HoperAperta, alla Fabbrica del Vapore per la Design Week 2023. L'intenzione: mettere in relazione arte, architettura e artigianalità. Ogni oggetto è stato scelto per la sua capacità, un po' magica, di entrare nella memoria collettiva. Presente anche la Compagnia Teatro Colla, con le marionette realizzate nel 1960 per la messinscena di La Tempesta di Shakespeare e un'installazione multimediale.
L’età dei metalli, a cura di Stephan Hamel (M77 Gallery, in via Mecenate 77, fino al 20 maggio)
Vasi, maschere, quadri, schizzi, mobili e oggetti: 55 creazioni di Alessandro Mendini - tra cui alcune inedite -, disegni e schizzi svelano la sua attrazione per i metalli. In particolare l'oro, che diceva essere, dai tempi della maschera di Agamennone, «un mezzo prezioso per creare piccoli simboli carichi di poesia e di memorie».
The Art of Craftsmanship, un progetto di Tim Walker per Tod's (Cavallerizze del Museo della scienza e della tecnologia Leonardo Da Vinci, via San Vittore, 21, fino al 22 aprile). Diego Della Valle ha ingaggiato Tim Walker per mostrare come nascono le creazioni più famose di Tod's. Dopo una lunga ricognizione nei laboratori nelle Marche, il fotografo ha creato un set alla sua (fantastica) maniera: un campo giochi in cui modelli e oggetti si sfidano tra dimensioni micro e macro. Dopo Milano e la Design Week le due foto diventeranno un progetto itinerante.
Museo del Design Italiano (Triennale, viale Alemagna 6). Nuovo allestimento, a cura di Paolo Giacomazzi, per il museo diretto da Marco Sammicheli: collocato, come in precedenza, nella Curva, riunisce 300 pezzi scelti tra i 1.600 che compongono la collezione del museo e quelle in prestito dalle collezioni private. Altra novità, la Design Platform: uno spazio destinato alle mostre temporanee. La prima è Text (fino al 17 settembre, a cura di Marco Sammicheli).
Droog30. Design or Non-design? (Triennale, viale Alemagna 6, fino al 23 aprile). Coprodotta con Nieuwe Instituut di Rotterdam e a cura di Maria Cristina Didero e Richard Hutten, rende onore al gruppo olandese 30 anni dopo la prima apparizione al FuoriSalone.
Omaggio a Fernando Campana (Triennale, viale Alemagna 6). Con il fratello Humberto ha riprogettato il design brasiliano: a celebrarlo, una speciale installazione a pochi mesi dalla sua scomparsa. L'allestimento prevede due varianti del vaso Ramoscello XXXL e la seduta Corallo, realizzata per Edra.
Everything is Gonna Be Alright (Triennale, viale Alemagna 6). È l'omaggio a Gaetano Pesce di Meritalia, che porta al museo nove creazioni del designer, dal divano Michetta alla seduta La Pagnotta, dalla poltroncina Shadow agli imbottiti della collezione Gli Amici. Pesce sarà anche in Fiera per il talk Capire il futuro (18 aprile, 15.30, Arena SaloneSatellite) e alla Galleria Luisa Delle Piane per la mostra È bello continuare, dedicata alle pelli industriali, e per il progetto Gaetana Lamp.
La conquista dello spazio, a cura di Matilde Cassani, Gabriele Neri e Luca Poncellini (Fondazione Vico Magistretti, via Vincenzo Bellini 1, fino al 29 febbraio 2024). Invitato dal MoMA di New York nel 1972 per Italy: the New Domestic Landscape, Vico Magistretti propose anche un progetto sull'abitare futuro, destinato però a rimanere su carta: conservato negli archivi della fondazione, è il cuore di questa nuova mostra. In occasione della Design week, dal 18 al 23 aprile, si entra gratis e senza prenotazione, dalle 11 alle 20.
Stars of Today, a cura di Giulio Cappellini (Superdesign Show, al Superstudio di via Tortona, fino al 23 aprile). Un architetto-designer e la sua personale selezione di talenti del design: risultato, una collettiva con i dieci creativi che stanno già facendo parlare di sé. E cioè: Leonardo Talarico, Elena Salmistraro, Francesca Lanzavecchia, Ilaria Marelli, Matteo Agati, Sergio Prieto, Daniel Nikolovski, Francesco Forcellini,Antonio Facco, Keiji Takeuchi.
Fa ballà i man, il Design dei Castiglioni guardato con mano, a cura di Marco Marzini (Fondazione Achille Castiglioni, piazza Castello 27, fino al 13 febbraio). Fa ballà l’oeucc: in dialetto milanese, fai ballare l'occhio, stai attento, guarda bene. Fa ballà i man è invece l'invito a osservare anche con le mani: da qui la scelta degli oggetti selezionati, tra i 290 creati da Castiglioni, e pronti per l'esame tattile nelle stanze della fondazione, le stesse dove lui lavorava.
Teatro Albers, a cura di Ambra Medda e Veronica Sommaruga (Istituto Marcelline Tommaseo, in via Francesco Petrarca angolo piazza Tommaseo, fino al 20 aprile). Medda e Sommaruga, fondatrici di AMO, piattaforma di design artigianale e ricercato, hanno aperto una collaborazione con The Josef & Anni Albers Foundation: da qui il progetto di una mostra da passaparola. Il designer Marco Campardo e la maestra tessitrice Laura de Cesare reinterpretano gli insegnamenti di Josef e Anni Albers: da scoprire anche i divisori in tessuto di grandi dimensioni, ispirati alle opere realizzate da Anni per la sua mostra personale del 1949 al Museum of Modern Art di New York.
loading...