Al Madrid Gallery Weekend contemporaneo per tutti i gusti e le tasche
Il supporto pubblico e la collaborazione fra gallerie commerciali portano il pubblico locale ed internazionale a visitare i distretti creativi della città spagnola
di Giovanni Gasparini
I punti chiave
7' di lettura
Ben 56 gallerie d'arte basate a Madrid hanno partecipato nel lungo weekend fra 14 e 17 settembre alla manifestazione Apertura, che ha trasformato diversi quartieri della capitale spagnola in una sorta di ‘fiera diffusa' grazie ad orari estesi e vernissage, oltre all'accesso guidato ad alcune istituzioni come il Museo Reina Sofia, fisicamente situato al centro di uno dei distretti più popolari fra le gallerie commerciali.
Le esibizioni aperte nel corso del lungo weekend restano visitabili nelle prossime settimane, garantendo un accesso prolungato al pubblico locale e di turisti dell'arte, guidato da un'apposita App gratuita dotata di geolocalizzazione, che possono quindi godere di una sorte di “museo” senza per questo dover necessariamente avere i mezzi per divenire collezionisti.
La dimensione sociale delle gallerie commerciali è stata giustamente rivendicata da Nerea Fernandez, attuale direttrice dell'associazione delle gallerie d'arte madrilene ‘Arte Madrid' su cui fonda l'iniziativa.
Il sostegno dei fondi pubblici statali e comunali favorisce una fruizione ampia che esula dal ristretto numero dei collezionisti e riconosce il valore economico delle realtà imprenditoriali dell'arte sul territorio cittadino, nonchè il contributo che esse danno all'attrattiva della città e al dibattito culturale tramite esibizioni aperte tutto l'anno e non solo a febbraio quando si tiene la fiera ARCO.Le gallerie non godono però di particolari regimi fiscali di Iva, che grava al 21% sui prezzi richiesti indicati in seguito, anche se in alcuni casi le gallerie presentano prezzi inclusivi delle tasse. Si tratta come sempre di prezzi richiesti, non necessariamente realizzati all'atto di vendita e, pertanto, indicativi. Il numero elevato di gallerie partecipanti, non dissimile a quello di una fiera di medie dimensioni, non permette alcuna esaustività in un quadro che combina artisti già affermati e, talora, storicizzati con giovani promesse.
L'area Fourquet e il Reina Sofia
Una delle due aree principali di concentrazione di gallerie è quella vicino al Museo Reina Sofia, che combina la propria collezione di arte del ‘900 con esibizioni temporanee del Dopoguerra e contemporanee. Non è un caso che la decana delle galleriste, Helga De Alvear, abbia sede qui in uno spazio convertito che promuove anche il lontano Museo omonimo con sede a Caceres, frutto dello spirito da collezionista di questa storica figura a cui si deve anche la fondazione della Fiera ARCO. Non sorprende, quindi, che la galleria ospiti l'ottuagenario tedesco Jurgen Klauke, con una serie di opere di disegno e fotografia della figura umana destinate a porne in discussione la sessualità e il genere, secondo un trend piuttosto popolare fra le gallerie e i curatori attuali. Le foto in edizione di tre sono proposte a 35mila € per il formato grande, mentre i disegni della serie ‘Kreuz&Queer' in bianco e nero di dimensione più contenuta risultano ben più accessibili a 4.500 €.
Fra le numerose gallerie guidate da donne, spicca la Galeria Marta Cervera che grazie alle sue radicate connessioni d'Oltreoceano propone un artista non più in vita: l'americano Bob Smith nato nel 1944 e vittima dell'Aids nel 1990. La mostra si focalizza sui lavori da lui eseguiti negli anni ‘70 in Spagna a Madrid, con una prevalenza di delicati lavori su carta e collage prezzati fra i 10 e 12mila $, mentre le tele si attestano attorno a 27mila $. Sempre in ambito di gallerie al femminile e artisti già affermati, Maisterravalbuena propone le opere della 67enne svizzero-tedesca Silvia Bachli, una ventina di guache su carta di dimensioni molto variabili, frutto di diversi anni e legate ad una visione poetica basata sul colore, alla maniera di alcuni grandi artisti che l'hanno preceduta come Mark Rothko o Brice Marden. La forbice di prezzo varia largamente da mille euro per un piccolo disegno a matita fino a 44mila € per le opere di maggior dimensione.
Colore e disegno nella tradizione modernista sono di casa da 1MM (1 Mira Madrid) che propone delle elaborate composizioni di grande impatto visivo della spagnola Inmaculada Salinas (nata nel 1967), che attualizza l'arte di Josef Albers e dei coniugi Delanoy con recenti (2022) composizioni di tavole di disegno multiple denominate ‘Diana' ovvero bersagli, proposti a prezzi fra 12 e 35mila €, in linea con il certosino lavoro di realizzazione indicato in ‘giornate' come si era soliti fare nella tradizione dell'affresco, e con la dimensione che richiede grandi pareti per accomodare le opere.
Gesso e pigmenti sono alla base delle opere figurative solitamente di grande misura dello spagnolo Vicente Blanco (classe 1974), esposto alla Galeria Silvestre con prezzi fra 3.000 e 10.500 € per un tipo di pittura che sembra aver il favore delle mode attuali. Recupera, invece, la tradizione dell'Arte Povera la 42enne spagnola Belen Rodriguez in mostra alla Galeria Juan Silio, con una serie di opere sulla relazione con la natura, materiali come legno, pigmenti naturali, piume, rami della foresta, legate ad un desiderio di recupero delle radici e della serenità della vita semplice, suggerita anche dai colori della terra e dalla leggerezza di piume e foglie. Le opere di maggior dimensione ed impatto, fra cui installazioni che fondono natura ed intervento artistico, rami e tessuti pigmentati, sono proposte a 8-13mila €, quelle di media dimensione a 3.500 €, ma si può possedere una sua opera a partire da solo 500 € per una piuma destinata a popolare una più o meno anonima parete, cambiandone la prospettiva.
All'opposto di questo approccio si colloca, invece, la chiassosa e caotica installazione di Pere Llobera che occupa tutta la galleria F2 con opere ed oggetti ‘pop' alla ricerca del ‘Meccanismo dell'umorismo', comprendente lavori su tela prezzati a 18mila € per i più grandi. Sempre in ambito di pittura acida ed installazioni, troviamo le opere presentate da The Ryder, galleria nata a Londra nel 2015 e ora con sede nella ex-scuderia di un cortile madrileno; si tratta della serie di lavori ispirati al cavallo di Santiago proposti da Ivana De Vivanco, 34enne di origine cilena e peruviana basta a Berlino, che fonde la pittura latino-americana naif dai colori acidi (prezzi 2.500-22.000 €) con video-installazioni (8mila €), tutte aventi per soggetto un antropomorfo cavallo in situazioni di sessualità surreale.
Il distretto di Salesas
La Galleria NF / Nieves Fernandez è al centro di questo distretto che si sviluppa sui viali a nord del quartiere dei musei. La visione della esibizione ‘Carcere a cielo aperto' dell'artista messicano Moris occupa l'intero spazio con una serie di lavori legati alle grandi problematiche sociali del nostro Secolo, come la migrazione in questo caso messicana, la violenza verbale e fisica del populismo politico, le problematiche dello sfruttamento del lavoro manuale. Questi concetti prendono spesso la forma attraverso il collage, con prezzi attorno ai 2.000 €, mentre una intera installazione a parete è proposta a 22mila €, ma il lavoro più interessante è forse il ‘Libro della Miseria', stampato su tessuto ricavato dai sacchi usati per portare il denaro contante, con riproduzioni di giornali scandalistici messicani di inaudita violenza e populismo, un Libro d'Artista non facile da ‘digerire' a 32mila € (tutti prezzi con Iva). La galleria di Lucia Mendoza, fondata 10 anni fa, si pone, invece, esplicitamente l'obiettivo di promuovere il connubio fra arte e sostenibilità sociale ed ambientale, esibendo artiste come le attuali ispirate all'Arte Povera: Lucia Loren con opere a struttura vegetale e radici a 8-10mila €, disegni a 3.200 € e foto a 900 € (ed.3), e Barbara Fluxa con complesse installazioni che combinano legno e minerali a 23-25mila €, oltre ad una video-installazione a 6.500 €, prezzi dichiarati pubblicamente (senza Iva 21%).
Si torna ad artisti già affermati presso la galleria di Elvira Gonzales, decana del panorama spagnolo, che presenta le più recenti opere (2021-23) di Chema Madoz, 65enne fotografo madrileno le cui opere in bianco e nero spaziano dai riferimenti dada e surrealisti, come una immagine che combina una pipa e una scarpa (a 6.650 €), con la ricontestualizzazione di oggetti comuni suggestivi di nuovi significati. I prezzi variano dai 18.500 € per i formati grandi in edizione di 7, 4.800-6.650 € per i formati medi in edizione di 15, e 3.500 € per quelli più piccoli in edizione di 20. Scelta ‘storica' per NoguerasBlanchard, Galleria operativa dal 2012 anche in Barcellona (dove era peraltro in corso un'altra settimana dell'arte), che propone un'artista molto affermata internazionalmente come Nancy Spero, con lavori del periodo 1974-1993 esibiti in cooperazione con l’Estate dell'artista e la galleria Lelong di New York. I lavori su carta sono ispirati ad una simbologia di civiltà antiche combinata con elementi visivi attuali di sessualità, letti in chiave femminista. I prezzi partono da 20mila $ per un piccolo lavoro su carta del 1974 per raggiungere 600mila $ per i sette pannelli che compongono un'opera impegnativa del 1993, esposta con un occhio al mercato istituzionale più che per il collezionismo privato.
Si torna alla meno ideologica e più tradizionale pittura da Cartier / Gebauer che propone per la prima volta in spagna la 69enne svedese Cecilia Edefalk con recentissimi lavori dedicati allo studio della luce, dai tratti spontanei e contemplativi, con prezzi non propriamente popolari attorno a 16-35mila €.
La concentrazione o la concertazione di eventi?
La ricchezza e la varietà del programma legato all'arte contemporanea si sposa con un'abbondanza di istituzioni museali di grande qualità, a cui si è aggiunta di recente la Galleria delle Collezioni Reali, un edificio contemporaneo che ospita una selezione di oggetti storici relativi agli ultimi 500 anni di storia spagnola, finalmente accessibili e ben disposti a narrare la complessa storia artistico-culturale del Paese e della sua èlite. L'intento di coinvolgere un pubblico internazionale oltre che locale, anche tramite la presentazione di artisti non locali, pone però la questione di un migliore coordinamento fra le realtà organizzative di questi eventi a livello europeo: nello stesso fine settimana erano in programma tre altri Gallery Weekend di arte contemporanea in altrettanti grandi città europee, oltre ad una Fiera. Se per il pubblico locale la questione non dovrebbe avere particolare rilevanza, dal punto di vista commerciale e di rapporti con il mondo dell'arte internazionale si rischia di promuovere una competizione che nessuno davvero desidera e da cui nessuno beneficia realmente. In ogni caso le gallerie madrilene meritano una visita attenta, grazie alla invidiabile diversità e varietà dell'offerta e alla facilità di visita promossa dalla concentrazione in distretti e dalla condivisione di informazioni tramite l'Associazione ‘Arte Madrid' e la sua App: elementi che andrebbero imitati anche in altri territori ad iniziare da quello italiano, perché veramente l'unione fa la forza.
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