In Val di Fassa tra vette rosa, laghi smeraldo, glamping e rifugi design
Al Rifugio Contrin e al Passo San Nicolò per sbirciare da vicino la Marmolada
Anche la salita al Rifugio Contrin è emozionante. Lo si raggiunge partendo da Alba di Canazei, si fendono a piedi foreste, si è affiancati da vette di dolomia, cullati dal rumore dell'acqua dei ruscelli che fa rullare i sassi, mentre i canti degli alpini che danno lezioni di storia ai ragazzini e agli scout, risvegliano la memoria dei giovani che quassù si immollarono per l'Italia. Al Rifugio Contrin si sale proprio con gioia e poi da lì, dopo un'altra sosta a base di formaggio al Rifugio Passo San Nicolò dove vengono allevate più di un centinaio di mucche assai in salute e decisamente scenografiche, si può andare a sbirciare da vicino la Marmolada, che sta proprio sopra e non smette mai, nonostante il ghiaccio sia davvero praticamente un ricordo, e la recente tragedia che purtroppo ha privato undici persone della loro vita preziosa, irradia un fascino irresistibile. Poi, al ritorno, ci si può ritemprare della fatiche del trekking immergendosi nelle vasche del QC Terme Dolomiti di Pozza e poi andare a prendere l'aperitivo alla Locanda degli Artisti, una tana urban style a ridosso del Latemar dove a 1.745 metri di altitudine sono state collocate opere di Fortunato Depero, Giovanni Segantini, Fernand Lèger a conferma del trend che vuole l'arte sempre più protagonista tra le cime.