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Green pass ai matrimoni sempre necessario, arriva un tetto al numero degli invitati

Le nuove linee guida dopo le richieste di integrazione del Cts. Dal 31 maggio nelle regioni bianche ripartono feste di matrimonio, fiere, congressi e parchi a tema. Per le cerimonie nuziali sarà sempre necessario il certificato verde

di Andrea Gagliardi

Aggiornato il 3 giugno 2021, ore 16:41

Bar e ristoranti sono a pezzi, persi 514 mila posti

3' di lettura

Arriva un tetto al numero degli invitati, introdotto anche per ristoranti e spiagge. E si specifica che in tutte le attività «devono essere usati da parte dei lavoratori dispositivi di protezione delle via aeree finalizzati alla protezione del contagio». Sono alcune delle novità che emergono dalle nuove linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali regionali adottate dalla Conferenza delle regioni (e recepite in un’ordinanza del ministero della Salute) dopo il confronto con il Cts, che aveva chiesto alcune integrazioni. Un aggiornamento tanto più necessario perché da lunedì 31 maggio nelle tre regioni promosse in bianco (Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Molise) è stata autorizzata la riapertura anticipata (rispetto al calendario previsto per le regioni gialle), di feste di nozze, fiere, congressi, parchi a tema, piscine al chiuso, sale giochi e centri benessere.

In base a quanto previsto dal decreto riaperture e dall’interpretazione fornita da governo e regioni, gli ospiti delle cerimonie per matrimoni, battesimi e comunioni dovranno sempre esibire il green pass, vale a dire il certificato di vaccinazione, il certificato di guarigione o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti, come previsto dal decreto del 18 maggio

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Resta il limite di 4 persone al tavolo in zona gialla

Nei ristoranti (che offrono in tutta Italia servizio ai tavoli anche al chiuso dal 1° giugno - un giorno prima, dal 31 maggio, nelle tre regioni in zona bianca) va previsto un numero massimo di presenze. La mascherina va indossata quando non si è seduti al tavolo. Per il resto va assicurato il mantenimento di almeno 1 metro di distanza tra i clienti di tavoli diversi. E sono invariate le regole sui menù che devono essere consultabili attraverso soluzioni digitali oppure su carta plastificabile. Resta per ora il limite dei 4 commensali non conviventi che possono sedere allo stesso tavolo in zona gialla. In zona bianca nessun limite per i tavoli all'aperto e massimo otto commensali non conviventi al chiuso. Il governo ha accettato la proposta della Conferenza delle regioni e delle province autonome di far cadere i limiti all'aperto per le attività di ristorazione e di estendere - in via temporanea e per farlo decadere dopo due settimane - il tetto massimo al chiuso passa da 4 a 6 persone per tavolo.

Per le feste di nozze green pass sempre obbligatorio

Nelle linee guida regionali delle cerimonie non si cita il green pass per gli invitati. L’obbligo è stato introdotto dal decreto riaperture del 18 maggio per le regioni gialle, dove rimane la necessità per gli invitati di esibire certificato vaccinale, certificato di guarigione o tampone negativo. E sarà necessario anche in zona bianca come precisato in serata dalla Conferenza delle Regioni: «Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso,devono svolgersi nel rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’art.1, comma 14, del decreto-legge 33/2020 e con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi di cui all’articolo 9 del dl 52/2021 anche in zona bianca. Il comma 2 dell’art 9 del Dl 65/2021 si limita a stabilire l’anticipazione della possibilità delle feste in zona gialla al 15 giugno, ma restano ferme le modalità di svolgimento indicate nella norma».
Previsto inoltre un numero massimo di presenze «in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d'aria». La mascherina va indossata negli ambienti interni (quando non si è seduti al tavolo) e negli ambienti esterni (qualora non sia possibile rispettare la distanza di almeno 1 metro).

Spazi da riorganizzare nelle spiagge

Sia negli stabilimenti balneari che nelle spiagge libere le regioni è previsto il numero chiuso. Vanno riorganizzati gli spazi per garantire l'accesso allo stabilimento in modo ordinato, per evitare assembramenti. Va assicurato il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli ospiti. E va favorito l'ampliamento delle zone d'ombra per prevenire gli assembramenti, soprattutto durante le ore più calde. Vanno adeguatamente distanziati gli ombrelloni (in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadrati per ogni ombrellone). E tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1 metro.

In Sardegna si entra solo con il green pass

In Sardegna, il governatore Solinas ha già firmato l’ordinanza che proroga al 15 giugno le restrizioni per l’ingresso nell’isola, prevedendo il green pass: dunque si entra solo con certificazione di vaccino, avvenuta guarigione da Covid o tampone negativo nelle 48 ore precedenti. La Sardegna è l’unica regione italiana che continua a mantenere misure più restrittive rispetto alle norme nazionali che invece prevedono spostamenti liberi tra regioni gialle o bianche

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