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Al via Humus Job la piattaforma contro il caporalato in agricoltura

Parte la campagna di equity crowdfunding per la startup che vuole incentivare contratti etici e job sharing per i braccianti

di A.Mac.

2' di lettura

Mentre i braccianti tra pochi giorni sciopereranno contro i provvedimenti del governo, parte una piattaforma che vuole arginare il fenomeno del caporalato, incentivando l’impiego di manodpera regolare in agricoltura. La piattaforma indipendente si chiama Humus Job e lancia una campagna di equity crowdfding per sostenersi nella fase di startup. Anche NaturaSì ha deciso di sostenere la campagna su Lita Italia.

«La piattaforma è pronta e funzionante – spiega Claudio Naviglia, imprenditore sociale e ceo di Humus – e in meno di un mese ha già ricevuto più di mille candidature da parte di persone in cerca di un lavoro regolare nel settore agricolo. Ora, dopo il lancio ufficiale in occasione della Festa del Lavoro, è on line anche per le aziende».

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Nata in Piemonte, la startup innovativa a vocazione sociale che combatte il lavoro nero, grigio e le derive del caporalato in agricoltura propone un servizio di job matching per aziende e lavoratori agricoli, con l'obiettivo di promuovere contratti equi e regolari.

Come funziona
Humus offre una doppia opportunità: per le aziende, trovare la manodopera di cui hanno bisogno in modo rapido e garantito; per i lavoratori, avere contratti regolari ed etici. L'incontro domanda-offerta è automatizzato: i lavoratori e le aziende si registrano sulla piattaforma. I
lavoratori garantiscono sulla propria identità – caricando i propri documenti – e dichiarano la propria esperienza e disponibilità a lavorare in agricoltura. L'azienda, attraverso una ricerca veloce, può visualizzare i profili dei lavoratori corrispondenti alla propria esigenza e richiedere un match. Alle aziende viene richiesta la sottoscrizione di un protocollo di trasparenza sulla contrattualizzazione e sulla dichiarazione delle giornate lavorative.

Alle aziende che assumono regolarmente i lavoratori, a fine anno, Humus rilascia un bollino etico di qualità del lavoro e ne racconta l'impatto sociale virtuoso. In questo modo le aziende possono pubblicizzare la propria sostenibilità sociale e il consumatore può supportare le aziende che rispettano il protocollo di trasparenza acquistandone i prodotti.

Job sharing coi contratti di rete
Il team di Humus opera inoltre per promuovere contratti di rete tra imprese agricole perché la condivisione – anche della manodopera – aumenta la sostenibilità economica delle singole aziende favorendo la crescita delle stesse e dell'economia locale e permette ai lavoratori una maggiore continuità lavorativa.

Anche NaturaSì, da sempre impegnata nella promozione dell'agricoltura biodinamica e biologica, ha condiviso visione e valori di Humus e ha deciso di supportare attivamente il progetto contribuendo alla campagna di equity crowdfunding di Humus su Lita Italia. Obiettivo minimo: 50mila euro.

Il problema dei braccianti
Humus vuole contribuire a risolvere il problema dei braccianti che il 21 maggio sciopereranno perché reputano inadeguati i provvedimenti del governo. Le principali motivazioni che spingono le imprese all’informalità nelle assunzioni sono legate all’assenza di canali formalizzati attraverso cui reperire la manodopera, una burocrazia lenta, dispersiva e dispendiosa per l’attivazione e la gestione dei contratti e una difficoltà a mantenere economicamente una risorsa in maniera regolare e continuativa.

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