Bonomi: bene Draghi, resti a lungo. Il premier: governo non alzerà le tasse, soldi ora si danno
Il presidente del Consiglio:«Rivedremo le stime di crescita del Pil per quest’anno al 6%». Contro il caro bollette: «Via in ultimo trimestre oneri sistema gas e elettricità per famiglie e pmi»
I punti chiave
- Presidente Confindustria: riforme adesso, no a chi flirta coi no vax
- Il messaggio ai sindacati, facciamo noi un vero Patto per l’Italia
- Non enfatizzare rimbalzo, sfida è crescita dal 2022
- Stato rinunci a proventi Iva-accise su energia
- Rinnovabili: obiettivo Cingolani 8GW anno velleitario
- Su riforma fisco preoccupati, 3 mld come per Alitalia
- Blocco dei licenziamenti è stato una sciocchezza
- Non faremo bancomat su ammortizzatore universale
- Quota 100 stop, furto ai danni lavoratori fragili
- Condividiamo integralmente scelte obbligo green pass
- Draghi: crescita al 6% quest’anno
- La lunga standing ovation per il premier
- Draghi: governo non alzerà le tasse, soldi ora si danno
- In Cdm quadro monitoraggio interventi Pnrr
- Il messaggio alle imprese: vi chiedo fare più, nessuno si tiri fuori
- Serve unità per non aggiungere incertezza
- Energia: oltre 3 mld per stop oneri gas-luce
- Transizione ecologica non è scelta ma necessità
- Se contagi sotto controllo allenteremo restrizioni
7' di lettura
Lunga vita al governo Draghi. È l’auspicio espresso dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi nel suo intervento all’Assemblea annuale degli industriali. Al quale il premier ha risposto impegnandosi a non aumentare le tasse. In questa fase di ripresa dalla pandemia, ha detto, i soldi si danno.
Confindustria, ha spiegato il suo numero uno, si augura che il premier «continui a lungo nella sua attuale esperienza» e avverte: prosegua «senza che i partiti attentino alla coesione del Governo pensando alle prossime amministrative con veti e manovre in vista della scelta da fare per il Quirinale». Nell’intervento di apertura Bonomi ha dedicato ampio spazio alla figura di Draghi, uno degli «uomini della necessità», diverso dagli «uomini della provvidenza» come chi ha dato vita a «un regime ventennale di oppressione» e dagli «uomini del possibile», quelli del «calcio alla lattina», del «rinvio eterno». Ha fatto seguito una prima lunga standing ovation per il presidente del Consiglio, di oltre un minuto. E poi di nuovo altri caldi applausi durante l’intevento che ha dedicato al premier un lungo endorsement.
Bonomi ha aperto l’Assemblea nazionale di Confindustria, al Palazzo dello Sport dell’Eur a Roma. Quest’anno il titolo dell’incontro è: “Scegliere di cambiare”. Circa 1700 gli invitati nel parterre. Una platea di imprenditori e politici: mascherine d’obbligo e green pass obbligatorio. Dopo l’inno nazionale, è stato proiettato il lungometraggio ideato da Confindustria dal titolo “111”, evocativo sia degli anni della Confederazione nata nel 1911 che degli addetti che hanno lavorato alla realizzazione del film presentato all’ultimo Festival di Venezia.
Presidente Confindustria: riforme adesso, no a chi flirta coi no vax
«Le riforme - ha sottolineato il presidente di Confindustria - bisogna farle adesso. Basta rinvii, basta giochetti, basta veti. Davvero basta». Bonomi ha espresso la «preoccupazione» per il cronoprogramma per le riforme legate al Pnrr che «rischia di slittare». Per gli industriali «è una strada profondamente sbagliata quella del gioco a risiko delle bandierine del consenso effimero». Confindustria «si opporrà a tutti coloro che vorranno intralciare il precesso delle riforme. «A chi flirta con i no vax invece di pensare alla sicurezza di cittadini e lavoratori, come a chi pensa che questo Governo è a tempo», ha aggiunto.
Il messaggio ai sindacati, facciamo noi un vero Patto per l’Italia
«Facciamolo almeno noi un vero Patto per l’Italia»: il presidente di Confindustria dal palco dell’assemblea ha rivolto «direttamente ai leader» di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Sbarra e Bombardieri. «Luigi, Maurizio, Pierpaolo, noi non siamo partiti in lotta, noi abbiamo un grande compito comune. Di fronte ai ritardi e alle sempre più gravi fratture sociali della nostra Italia, lavoro e impresa hanno una grande sfida: costruire insieme accordi e indicare strade e strumenti che la politica stenta a vedere», ha detto Bonomi, indicando tre «esempi concreti» su cui partire: sicurezza sul lavoro, politiche attive e smart working.
Non enfatizzare rimbalzo, sfida è crescita dal 2022
Secondo Bonomi «questo 6% di recupero, quest’anno» va «considerato con soddisfazione ma senza enfasi :Il vero punto non è il rimbalzo in corso quest’anno. La sfida è il tasso di crescita dal 2022 in avanti, che deve essere solido e duraturo», ha continuato il presidente di Confindustria, in quanto «solo una crescita solida e duratura, di orizzonte decennale, può rendere davvero sostenibile l’immane debito pubblico italiano». C’è comunque «fierezza» per la ripresa in corso: «Come nella ripresina 2015-2017 l’industria è il vero traino del Paese», ha sottolineato Bonomi.
Stato rinunci a proventi Iva-accise su energia
«Siamo ansiosi di comprendere come il Governo tenterà di arginare questi aumenti affinchè non si traducano in una stangata per le famiglie italiane», ha detto Bonomi, sottolineando il tema degli aumenti delle commodities dalle minerarie ai metalli e fino all’aumento «vertiginoso dei prezzi energetici». «È ovvio - ha continuato - che per noi la miglior soluzione temporanea sarebbe una rinuncia dello Stato ai suoi massicci proventi attraverso Iva e accise che gravano su energia e combustibili».
Rinnovabili: obiettivo Cingolani 8GW anno velleitario
«Attualmente - ha ricordato il presidente di Confindustria nel suo intervento sul tema della transizione energetica - uno sviluppo della capacità delle fonti rinnovabili di 8GW all’anno, come indicato dal Ministro Cingolani, sarebbe velleitaria. Significherebbe raddoppiare nei prossimi dieci anni la capacità di rinnovabili installata negli ultimi 20 anni, risultato impossibile da raggiungere senza un cambio radicale del meccanismo autorizzativo».
Su riforma fisco preoccupati, 3 mld come per Alitalia
«Sul fisco abbiamo innanzitutto una preoccupazione - ha affermato Bonomi -. Continuiamo a leggere che il Governo avrebbe a disposizione solo 3 miliardi, per la riforma tributaria. A noi il deficit e il debito pubblico illimitato non sono mai piaciuti. Però su questo bisogna avere le idee chiare. Abbiamo dato oltre 3 miliardi negli ultimi 4 anni ad Alitalia fallita e alla piccola compagnia che nasce ora». Il presidente di Confindustria si è detto favorevole ad aggiungere ad un intervento sull’aliquota Irpef del 38%, un taglio del cuneo fiscale, la cancellazione dell’Irap, interventi per sostenere le imprese.
Blocco dei licenziamenti è stato una sciocchezza
La riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, ha ricordato il presidente di Confindustria, «è stata rinviata, perché si pensava che il blocco per legge dei licenziamenti fosse la panacea. È stata una sciocchezza. Plurima» perché «non ha impedito che nel 2020 quasi un milione di occupati abbia perso il lavoro o non lavorato per lunghi periodi» e «ha alimentato la tesi ancor più infondata che, abolendolo, ci sarebbero stati milioni di licenziamenti». Bonomi ha rilanciato «le proposte» per la riforma. A luglio «la corsa a licenziare non c’è stata affatto», ha rimarcato, «noi vogliamo assumere e crescere, non licenziare».
Non faremo bancomat su ammortizzatore universale
Secondo Bonomi, «proprio perché il nuovo ammortizzatore universale dev’essere di tipo assicurativo, allora tutti i nuovi soggetti beneficiari lo devono pagare in proporzione all’utilizzo. E se i partiti non vogliono dirlo per ragioni elettorali noi dell’industria non possiamo accettare di restare a far da bancomat come accade già con la CIG, e aggravando per di più la spesa per i contribuenti… ha pienamente ragione il MEF su questo».
Quota 100 stop, furto ai danni lavoratori fragili
Sul dossier della previdenza, «quota 100 - ha detto Bonomi nel suo intervento - è stata un furto ai danni dei soggetti fragili del nostro welfare squilibrato, e può e deve davvero bastare così».
Condividiamo integralmente scelte obbligo green pass
Confindustria riconosce e apprezza l’impegno sul fronte della campagna vaccinale sottolineando «la mano ferma con cui è stata ridefinita e accelerata, anche per merito dell’opera instancabile del generale Figliuolo». È quanto ha sottolineato Bonomi, aggiungendo che è «la stessa mano ferma con cui il Governo ha assunto una settimana fa la decisione dell’obbligo di introdurre il green pass per tutto il lavoro pubblico e privato. Una decisione che noi condividiamo integralmente - ha detto il leader degli industriali -: finalmente ha prevalso la sicurezza dei luoghi di lavoro e la continuità delle nostre produzioni».
Draghi: crescita al 6% quest’anno
«Rivedremo le stime di crescita del Pil per quest’anno al 6%», ha annunciato il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenuto in tarda mattinata all’assemblea annuale di Confindustria. «La crescita che abbiamo davanti è un rimbalzo - ha spiegato l’ex numero uno della Bce -, legato alla forte caduta del prodotto interno lordo registrata l’anno scorso. Nel 2020, l’economia italiana si è contratta dell’8,9%, una delle recessioni più profonde d’Europa. Era dunque inevitabile che alla riapertura si accompagnasse una forte accelerazione dell’attività. La sfida per il Governo - e per tutto il sistema produttivo e le parti sociali - è fare in modo che questa ripresa sia duratura e sostenibile».
La lunga standing ovation per il premier
Il premier ha parlato dopo il presidente dell’associazione datoriale, Carlo Bonomi. Una prima lunga standing ovation, di oltre un minuto, per il capo del’esecutivo è scattata appena Bonomi, nell’intervento introduttivo, lo ha citato. Il capo del governo, seduto in prima fila, ha accennato in quella occasione un sorriso e salutato con il capo gli oltre mille imprenditori intervenuti nel Palazzetto dello Sport nel quartiere Eur a Roma.
Draghi: governo non alzerà le tasse, soldi ora si danno
«Voglio riaffermare, penso sia importante, che il governo da parte sua non ha intenzione di aumentare le tasse. In questo momento i soldi si danno e non si prendono», ha sottolineato Draghi, nel suo intervento.
In Cdm quadro monitoraggio interventi Pnrr
Quanto alla necessità di non rallentare la corsa delle riforme che l’Unione europea chiede all’Italia, Draghi ha assicurato che «nel Consiglio dei Ministri di oggi presenteremo il quadro del monitoraggio degli interventi del Pnrr previsti per l’ultimo trimestre del 2021. Dobbiamo mantenere la stessa ambizione e la stessa determinazione che abbiamo avuto negli scorsi mesi, soprattutto per quanto riguarda l’agenda di riforme». Il premier ha ricordato come la vigilanza dell’Unione Europa sia «costante» sui progetti del Piano.
Il messaggio alle imprese: vi chiedo fare più, nessuno si tiri fuori
«La mia presenza oggi - ha ricordato il capo del Governo - è un ringraziamento a tutte le imprese e ai loro lavoratori. Per la vostra capacità di reagire e innovare, in anni molto difficili per la nostra società. Ma oggi vi chiedo di fare di più. Vorrei che la pagina che state scrivendo oggi con il vostro impegno fosse ricordata come un momento storico. Nessuno può chiamarsi fuori. Sono certo, conoscendo le virtù dell’impresa, che sarà una pagina di cui l’Italia andrà fiera».
Serve unità per non aggiungere incertezza
Secondo Draghi è fondamentale mettere in campo un gioco di squadra nell’interesse del paese. «Un governo che cerca di non far danni è molto, ma - ha messo in evidenza Draghi - non basta per affrontare le sfide dei prossimi anni, in primis le tensioni geopolitiche, il protezionismo, ma anche il probabile mutare delle condizioni finanziarie, il graduale affievolirsi degli stimoli di bilancio. È quando l’intero quadro di riferimento politico, economico e sociale cambia che più occorre essere uniti per non aggiungere incertezza interna a quella esterna».
Energia: oltre 3 mld per stop oneri gas-luce
Il capo del Governo ha affrontato il tema del rincaro delle bollette che potrebbe scattare da luglio. «Senza un intervento del governo - ha detto -, nel prossimo trimestre il prezzo dell’elettricità potrebbe salire del 40%, e quello del gas del 30%. Perciò abbiamo deciso di eliminare per l’ultimo trimestre dell’anno gli oneri di sistema del gas per tutti, e quelli dell’elettricità per le famiglie e le piccole imprese: ne discuteremo oggi stesso in Cdm. Potenziamo il bonus luce e gas per proteggere soprattutto le fasce meno abbienti. Si tratta di un intervento di oltre 3 miliardi, dopo quello da 1,2 miliardi avvenuto a giugno. E che ha una forte valenza sociale, per aiutare in particolare i più poveri e i più fragili».
Transizione ecologica non è scelta ma necessità
«La transizione ecologica - ha sottolineato il premier - non è una scelta ma una necessità. Ma dobbiamo tenere conto della capacità di riconversione delle nostre strutture produttive. Lo Stato deve fare la sua parte nell’aiutare cittadini e imprese a sostenere i costi di questa trasformazione E prestare particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione».
Se contagi sotto controllo allenteremo restrizioni
Parlando della pandemia Covid-19, il presidente del Consiglio ha chiarito: «Se riusciremo a tenere sotto controllo la curva del contagio, potremo allentare ulteriormente le restrizioni che sono ancora in vigore - ad esempio nei luoghi di lavoro, nei cinema, nei teatri, negli stadi e negli altri spazi di sport e cultura».
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