Al via l’esame di terza media per 560mila studenti, ecco come funziona
Previste tre prove e un colloquio. Il voto è espresso in decimi, si passa con almeno sei.
di Claudio Tucci
2' di lettura
Al via l’esame di terza media, che torna, come la maturità, alla quasi normalità. Gli studenti che dovranno affrontare le prove sono 560.932 (554.798 interni e 6.134 esterni). I calendari e le prove sono predisposti, in questo caso, dalle singole scuole che stanno terminando le lezioni. L’esame di terza media si svolge infatti subito dopo la fine delle lezioni e il 30 giugno. Si è ammessi all’esame se si è frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato (salve deroghe motivate); non si è incorsi in sanzioni nella sanzione disciplinare della non ammissione all’esame di Stato; si è partecipato alle prove Invalsi di aprile. Nel caso nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, la non ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo.
Le prove
Sono previste tre prove scritte: una di Italiano (o della lingua nella quale si svolge l’insegnamento), una sulle competenze logico-matematiche, una prova di lingue articolata in due sezioni (una riferita all'inglese e una relativa alla seconda lingua straniera studiata). Segue un colloquio per valutare il livello di acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo. Il colloquio accerta anche la padronanza delle competenze di educazione civica (legge 92 del 20 agosto 2019).
Il voto finale
La votazione finale (Decreto ministeriale 741 del 2017, articolo 13) è espressa in decimi ed è determinata dalla media tra il voto di ammissione e la media dei voti attribuiti alle prove scritte e al colloquio. Supera l’Esame chi ottiene un voto pari o superiore a sei/decimi.
L’esame nei comuni alluvionati
Per le scuole dei comuni colpiti dagli eventi alluvionali di maggio sono previste norme ad hoc. Per la validità dell’anno scolastico 2022/2023 non è necessario il requisito della durata minima di duecento giorni. L’anno è valido sulla base delle attività didattiche effettivamente svolte e per gli studenti, ai fini dell’ammissione all’esame, non è richiesto il consueto limite minimo di frequenza delle lezioni. Non costituisce requisito per l’ammissione neppure lo svolgimento delle prove nazionali Invalsi. L’esame vero e proprio nei comuni delle aree alluvionate, a eccezione dei Comuni delle Marche e della Toscana, sarà costituito esclusivamente da un colloquio orale. La prova sarà finalizzata a valutare le conoscenze acquisite dallo studente con particolare attenzione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, alla conoscenza della lingua italiana e alle competenze logico-matematiche, in educazione civica e nelle lingue straniere.
Certificazione delle competenze
Ai candidati interni che superano l’esame viene rilasciata la certificazione delle competenze, che descrive lo sviluppo dei livelli delle competenze chiave e delle competenze di cittadinanza progressivamente acquisite, anche orientando gli stessi verso la scuola del secondo ciclo. Il documento viene redatto durante lo scrutinio finale e consegnato alla famiglia dell’alunno e, in copia, all’istituzione scolastica o formativa del ciclo successivo.
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